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Covid 19

La variante Kraken dilaga, Pregliasco a Fanpage.it: “Tamponi per voli USA possibile aiuto”

Gli esperti sono preoccupati della crescita esponenziale della sottovariante XBB 1.5 detta “Kraken”. Il virologo Fabrizio Pregliasco spiega a Fanpage.it rischi e caratteristiche del ceppo di Omicron.
Intervista a Prof. Fabrizio Pregliasco
Professore associato presso il Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell'Università Statale di Milano e Direttore Sanitario dell’IRCCS Ospedale Galeazzi - Sant'Ambrogio
A cura di Andrea Centini
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A sinistra particelle virali del coronavirus SARS-CoV-2 su cellule umane. Credit: NIAID. A destra il professor Fabrizio Pregliasco
A sinistra particelle virali del coronavirus SARS-CoV-2 su cellule umane. Credit: NIAID. A destra il professor Fabrizio Pregliasco
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Da quando la variante Omicron “super mutata” del coronavirus SARS-CoV-2 è emersa in Sudafrica, a novembre del 2021, ha dato vita a molteplici sottovarianti che si sono succedute al “timone” della pandemia di COVID-19, tenendo viva l'ondata dei contagi fino ad oggi. Non a caso il secondo richiamo / booster del vaccino anti Covid si basa proprio sui lignaggi BA.4 e BA.5 di Omicron, che hanno dominato fino a qualche tempo fa. Da qualche tempo sono stati soppiantati da ulteriori ceppi sempre più trasmissibili ed evasivi derivati dalla Omicron genitrice. Tra quelli balzati agli onori della cronaca internazionale figura XBB “Gryphon”, nata dalla ricombinazione di due sottovarianti figlie di Omicron 2 (detta invisibile), ovvero BA.2.10.1 e BA.2.75. La significativa circolazione di Gryphon ha permesso anche a quest'ultima di mutare sensibilmente, facendo emergere la sottovariante che al momento preoccupa gli esperti più di qualunque altra: XBB 1.5 “Kraken”. Il lignaggio dal poco rassicurante nome, in riferimento al leggendario mostro marino, si sta già diffondendo rapidamente negli USA, dove ad oggi, in base ai dati dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC), rappresenta circa il 28 percento dei casi totali. Ma negli Stati nordorientali dove ha iniziato la sua corsa ha già raggiunto una quota del 75 percento, superando BQ.1.1, un'altra figlia di Omicron. Un balzo impressionante nei contagi con Kraken si è verificato a partire da dicembre, sia negli USA che in Europa. Il professor Tim Spector del King’s College di Londra ha dichiarato che la Kraken potrebbe essere la nuova variante da monitorare nel corso del 2023, mentre il professor Eric Topol dello Scripps Research Institute ha affermato di non aver mai visto una crescita del genere da quando è spuntata la Omicron originale. La Kraken avrebbe infatti spiccate capacità immunoevasive e di trasmissibilità, ma per fortuna non sembra essere associata a una malattia più grave. Per sapere quali sono i rischi abbiamo intervistato il virologo Fabrizio Pregliasco, professore associato presso il Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell'Università Statale di Milano e Direttore Sanitario dell’IRCCS Ospedale Galeazzi – Sant'Ambrogio del capoluogo lombardo. Ecco cosa ci ha raccontato.

Professor Pregliasco, in questa fase della pandemia circolano diverse sottovarianti di Omicron, come la famigerata XBB 1.5 “Kraken”, in rapida crescita e che si ritiene abbia spiccate capacità immunoevasive. Dobbiamo preoccuparci? Cosa ci aspetta per il futuro?

Diciamo così, pre-occupiamoci, ma in un'ottica positiva. Non so se rendo l'idea. Teniamo conto che purtroppo quello che succede in Cina non è assolutamente chiaro, però sappiamo che più il virus circola – e lì, da quello che sappiamo, checché ne dicano circola parecchio -, più ha occasioni di moltiplicazione, più può trovare delle variazioni sul tema. Lo fa non in modo intelligente. Quindi c'è la possibilità che possa emergere una nuova variante che è particolarmente cattiva. Questo virus gira a proprio vantaggio una sua imperfezione, che è quella di non replicarsi in modo preciso e sistematico. Questo virus è instabile. È come se fossimo davanti a una torta prodotta da una cuoca disattenta che nella pasticceria ogni tanto non segue la ricetta. Come sappiamo, la gran parte delle volte quando la ricetta non è giusta la torta viene cattiva, ma qualche volta, per caso o per sbaglio, è più buona (dal punto di vista del virus). E questo ci preoccupa. Questo è l'elemento rispetto al futuro.

E per il presente?

Per quanto riguarda le caratteristiche delle sottovarianti attuali, e in particolar modo della Kraken, sembrerebbero essere più immunoevasive, cioè capaci di schivare la protezione immunitaria di precedenti infezioni o di precedenti vaccinazioni. E ancora, se possibile, risultano più contagiose. Per ora comunque sono varianti di interesse. Ci sono tre categorie: alcune non sono efficaci; altre le conosciamo ma non ci interessano perché sono solo variazioni sul tema (come una Panda blu, gialla o verde, la riconosciamo dal colore ma la performance è sempre quella della Panda); qualcuna e in particolare questa, detta Kraken, è motivo di preoccupazione.

Per quale motivo?

Praticamente ha nell'uncino, l'ormai famosissima proteina Spike, queste modificazioni che ne facilitano l'aggancio alle cellule respiratorie e soprattutto l'immunoevasione. Ma ripeto, preoccupiamoci in senso positivo.

Negli USA si sta diffondendo a una velocità incredibile, la più elevata per una sottovariante da quando è emersa Omicron. Era stata già intercettata a ottobre, ma è esplosa a dicembre, con una crescita esponenziale.

È il discorso sulla torta che le facevo prima. Dato che è “buona” sta prendendo piede, perché ha caratteristiche per lei positive.

Dobbiamo aspettarci un'esplosione di casi di Kraken anche qui da noi?

È chiaro che i controlli non impediranno l'arrivo delle varianti, non ce la si fa. Però in caso di problemi aver rafforzato la sorveglianza e il sequenziamento può arginarne un pochino la diffusione

Sono stati istituiti i tamponi obbligatori per i passeggeri dei voli provenienti dalla Cina, dovremmo fare lo stesso per quelli in arrivo dagli USA?

Ci voleva un'azione più forte e stringente a livello internazionale. Qualcosa l'Europa alla fine ha fatto, ma è un po' deboluccia come decisione. Potrebbe essere d'aiuto mettere il tampone anche per gli USA. Monitoriamo.

I vaccini che abbiamo ci proteggono da questa Kraken e dalle altre varianti emergenti?

Sì, perché comunque queste sono sottovarianti di Omicron. Dopo 4 – 6 mesi il vaccino perde comunque una parte della protezione.

Pensa che la Kraken possa diventare una variante di preoccupazione come lo era la Omicron da cui è originata? Potrebbe fare il “salto di qualità”?

Alcune caratteristiche ce le ha, ma vediamolo come aspetto precauzionale.

In quanto tempo pensa possa diventare una variante di preoccupazione?

Un mese o due

Le pongo un'ultima domanda: ce la faremo a uscire dalla pandemia entro il 2023 come si dice?

Diciamo che siamo già in una fase di transizione verso un'endemia. Potrebbe esserci la dichiarazione da parte dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, ma più che altro è da valutare l'impatto sui servizi sanitari. In Cina sono in una situazione grave perché hanno solo spostato nel tempo quello che è successo da noi tre anni fa. Ora la stiamo gestendo, quindi ci saranno andamenti ondulanti. Speriamo, salvo l'insorgenza di varianti particolarmente aggressive, che saranno onde come quelle di un sasso lanciato in uno stagno.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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