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Covid 19

La terza dose è efficace al 90% contro i ricoveri da variante Omicron

Lo indicano i nuovi dati pubblicati dai CDC che mostrano inoltre come la terza dose protegga più del primo ciclo vaccinale dal rischio di infezione e morte le persone di età pari o superiore ai 50 anni.
A cura di Valeria Aiello
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La terza dose è una protezione fondamentale dalla malattia grave: lo sottolineano i nuovi dati dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) degli Stati Uniti che mostrano come la dose booster dei vaccini di Pfizer e Moderna non solo riduca il rischio di infezione da Omicron ma sia efficace al 90% contro il ricovero in ospedale. I nuovi dati mostrano inoltre che la terza dose protegge più del primo ciclo vaccinale dal rischio di contagio e morte le persone di età pari o superiore ai 50 anni.

Questi nuovi risultati si basano su tre nuovi studi condotti dai CDC, tra cui uno che ha preso in esame i ricoveri e gli accessi nei reparti di emergenza e alle cliniche di cure urgenti in dieci Stati americani dal 26 agosto 2021 al 5 gennaio 2022. I dati di quest’analisi hanno evidenziato che l’efficacia della vaccinazione contro il ricovero causato da infezione da variante Omicron è scesa al 57% nelle persone che avevano ricevuto la seconda dose da più di sei mesi ma la dose booster ha riportato tale protezione al 90%.

Non è però ancora stato chiarito se la protezione conferita dalla terza dose possa diminuire nel tempo, ma gli esperti ritengono che il richiamo riduca il rischio di infezione almeno nelle prime fasi, come osservato da dottoressa Natalie Dean, biostatistica della Emory University di Atlanta. “Dobbiamo solo riconoscere che tutte queste stime sulla protezione conferita dalla terza dose nei confronti di Omicron sono relative a persone che sono state recentemente vaccinate – ha affermato l’esperta – . Ci chiediamo quale sia la durata di tale protezione”.

In un’analisi separata, i CDC hanno evidenziato che a dicembre, gli americani non vaccinati di età pari o superiore ai 50 anni avevano circa 45 volte più probabilità di essere ricoverati in ospedale rispetto ai vaccinati che hanno ricevuto la terza dose.

Attualmente, negli Stati Uniti la dose booster è raccomandata per tutte le persone di età pari o superiore ai 12 anni cinque mesi dopo le prime due dosi di Pfizer e Moderna oppure due mesi dopo una dose del vaccino di Johnson & Johnson. Tuttavia, meno del 40 percento degli americani con il primo ciclo vaccinale ha ricevuto la terza dose.

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