La terza dose di vaccino Covid nei bambini aumenta gli anticorpi contro Omicron di 36 volte
Nei bambini di 5 – 11 anni la terza dose di vaccino anti Covid di Pfizer-BioNTech aumenta di 36 volte gli anticorpi neutralizzanti contro la variante Omicron (B.1.1.529) del coronavirus SARS-CoV-2, responsabile dell'attuale ondata della pandemia di COVID-19. Si tratta di un risultato particolarmente significativo alla luce delle capacità elusive del ceppo emerso in Sudafrica alla fine dello scorso anno, caratterizzato da molteplici mutazioni sulla proteina S o Spike che gli conferiscono una certa resistenza alle immunoglobuline.
Il dato è stato riportato dal colosso farmaceutico americano in un comunicato stampa, nel quale ha affermato che nei prossimi giorni depositerà una richiesta di autorizzazione all'uso di emergenza (EUA) per la terza dose / booster in questa fascia di età alla Food & Drugs Administration (FDA), l'agenzia federale statunitense deputata alla regolamentazione di farmaci e prodotti alimentari. Successivamente farà richiesta anche all'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA).
L'efficacia della terza dose è stata evidenziata in uno studio clinico di Fase 2/3 che ha coinvolto 140 bambini sotto i 12 anni. I piccoli hanno ricevuto il booster del vaccino a mRNA “Comirnaty” a sei mesi di distanza dalla seconda dose, con un dosaggio sempre pari a 10 microgrammi, un terzo di quello somministrato agli adulti. Gli scienziati di Pfizer hanno analizzato il siero di 30 dei bambini coinvolti e hanno eseguito test di neutralizzazione in laboratorio, osservando appunto che, rispetto alla seconda dose, gli anticorpi neutralizzanti contro la variante Omicron erano aumentati di ben 36 volte. Pfizer sottolinea che “è stata osservata una risposta robusta indipendentemente dalla precedente infezione da SARS-CoV-2”.
Il booster si è dimostrato assolutamente sicuro e ben tollerato, come emerso dai precedenti studi clinici sulle due dosi base, innescando solo sintomi lievi e passeggeri alla stregua del dolore al sito dell'iniezione. A un mese dalla terza dose, inoltre, test di immunogenicità sui campioni di sangue di tutti e 140 i bambini hanno rilevato un'attività neutralizzante 6 volte maggiore (IC 95%: 5,0, 7,6) contro il ceppo ancestrale del patogeno pandemico (quello di Wuhan) rispetto a quella osservata un mese dopo la seconda dose.
Alla luce di questi risultati positivi, che devono ancora essere sottoposti a revisione paritaria, è verosimile che l'FDA approvi rapidamente il booster anche nella fascia di età 5-11 anni. A stretto giro dovrebbe arrivare anche il via libera dell'EMA e quello dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).