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La Terra ha avuto anelli come Saturno: l’affascinante ipotesi emersa dallo studio dei crateri

Ricercatori australiani dell’Università Monash hanno ipotizzato che la Terra, circa 460 milioni di anni fa, sarebbe stata circondata da un gigantesco e meraviglioso anello planetario, simile al sistema che vediamo attorno a Saturno e ad altri pianeti del Sistema solare.
A cura di Andrea Centini
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Illustrazione della Terra circondata da un anello planetario. Credit: Oliver Hull
Illustrazione della Terra circondata da un anello planetario. Credit: Oliver Hull

La Terra in passato potrebbe aver avuto uno spettacolare sistema di anelli, come quelli che si osservano attorno ai grandi pianeti del Sistema solare e in particolar modo al gigante gassoso Saturno. È quanto emerso da una nuova, affascinante ricerca, che ha indagato a fondo sulla concentrazione anomala (nello spazio e nel tempo) di crateri da impatto sulla superficie terrestre e su un lontano periodo glaciale, tra i più freddi degli ultimi 500 milioni di anni. Secondo gli autori del nuovo studio, entrambi questi fenomeni sarebbero legati proprio alla presenza di un enorme anello planetario attorno alla Terra. Esso sarebbe stato generato dalla cattura gravitazionale di un grande asteroide di passaggio e dalla successiva distruzione da parte delle forze di marea, che avrebbe dato vita alla fascia stabile di detriti attorno al pianeta. L'anello avrebbe resistito per poche decine di milioni di anni, consumandosi pian pian piano attraverso la caduta dei frammenti sulla superficie terrestre.

A determinare che la Terra potrebbe aver avuto un magnifico anello planetario sono stati i tre scienziati australiani Andrew G. Tomkins, Erin L. Martin e Peter A. Cawood, tutti della Scuola di Terra, Atmosfera e Ambiente dell'Università Monash. Il team coordinato dal professor Tomkins, scienziato planetario presso l'ateneo di Melbourne, è giunto alle sue conclusioni dopo aver indagato su insolito fenomeno noto come “picco di impatto dell'Ordoviciano”, durante il quale, a partire da circa 460 milioni di anni fa, il nostro pianeta fu sottoposto a un bombardamento di asteroidi che hanno lasciato diffusi crateri. Studiandone una ventina, i ricercatori hanno determinato che tutti questi crateri si trovavano entro 30° di distanza dall'equatore, non coinvolgendo oltre il 70 percento delle terre emerse dell'epoca. Ricordiamo che al tempo i continenti erano uniti nel supercontinente Gondwana, prima della deriva, pertanto gli scienziati hanno dovuto ricostruire una sorta di puzzle per determinare la posizione esatta dei crateri rispetto all'equatore di quell'epoca. È stato anche determinato che questi impatti sono stati concentrati nell'arco di 40 milioni di anni.

Il pianeta con gli anelli Saturno. Credit: NASA
Il pianeta con gli anelli Saturno. Credit: NASA

La spiegazione di questo anomalo evento, le cui probabilità sono state associate dal professor Tomkins all'ottenere 21 volte croce lanciando una strana moneta con tre facce, potrebbe risiedere proprio nella presenza di un grande anello planetario attorno alla Terra. Gli scienziati spiegano che 466 milioni di anni fa un grande asteroide sarebbe passato entro il limite di Roche della Terra, la distanza minima che permette a un oggetto celeste di orbitare attorno al nostro pianeta senza essere disintegrato delle forze di marea. Avendolo superato, il misterioso sasso spaziale sarebbe stato disgregato in un numero enorme di detriti, che avrebbero circondato la Terra in una fascia stretta e stabile esattamente come si può vedere oggi attorno a Saturno. L'anello planetario si sarebbe a sua volta dissolto nel giro di poche decine di milioni di anni, a causa della caduta sulla superficie terrestre dei suoi elementi. I più grandi avrebbero dato vita ai crateri da impatto ravvicinati e allineati oggetto dello studio. “Nel corso di milioni di anni, il materiale di questo anello è gradualmente caduto sulla Terra, creando il picco di impatti di asteroidi osservato nei registri geologici”, ha affermato il professor Tomkins in un comunicato stampa. Del resto, anche gli anelli di Saturno sono destinati a sparire nell'arco di un centinaio di milioni di anni.

Un elemento particolarmente significativo del nuovo studio risiede nel fatto che l'anello planetario potrebbe aver oscurato a lungo una fascia della superficie terrestre, facendo precipitare le temperature e innescando il periodo di raffreddamento globale noto come Hirnantian Icehouse. Si tratta solo di un'ipotesi, ma è molto affascinante perché evidenzia come i corpi celesti che vagano nello spazio possano essere in grado di influenzare sensibilmente il clima di un pianeta. Paradossalmente, il professor Tomkins ha affermato a Sciencealert che potremmo “terraformare” Venere raffreddandolo, proprio indirizzando sulla sua orbita un grande asteroide in grado di innescare gli stessi fenomeni dell'ipotetico anello planetario terrestre. “L'idea che un sistema di anelli possa aver influenzato le temperature globali aggiunge un nuovo livello di complessità alla nostra comprensione di come gli eventi extraterrestri possano aver plasmato il clima della Terra”, ha chiosato lo studioso. I dettagli della ricerca “Evidence suggesting that earth had a ring in the Ordovician” sono state pubblicate sulla rivista scientifica specializzata Earth and Planetary Science Letters.

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