La Terra è stata investita da una forte tempesta geomagnetica di classe G3: cosa sta succedendo
La Terra è stata investita da una potente tempesta geomagnetica, causata da un'espulsione di massa coronale (CME) dal Sole e da un flusso di vento solare (non correlato) che ne ha potenziato gli effetti. Gli scienziati dello Space Weather Prediction Center del NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) hanno classificato la tempesta geomagnetica come di classe G3, ovvero “forte” su una scala di cinque, che va da G1 (minore) a G5 (estrema). Spaceweather.com segnala che il campo magnetico terrestre sarebbe dovuto “restare calmo”, ma una serie di eventi ha fatto innescare la tempesta di livello G3. Tutto ha avuto inizio l'8 aprile, quando il flusso della CME ha investito la magnetosfera; all'inizio l'effetto è stato debole, ma “i disordini geomagnetici sono aumentati il 9 aprile quando la Terra è passata nella scia fortemente magnetizzata della CME”, scrivono gli esperti. Il "colpo di grazia" è arrivato il giorno successivo, quando il campo magnetico destabilizzato è stato raggiunto da un altro flusso di vento solare, in grado di innescare la potente tempesta geomagnetica di livello G3.
L'agenzia governativa degli Stati Uniti indica nel suo portale che le tempeste geomagnetiche di classe G3 possono provocare blackout su vasta area delle comunicazioni radio HF, perdita del contatto radio sul lato soleggiato della Terra per circa un'ora e degradazione dei segnali di navigazione GPS. Satelliti e sistemi di comunicazione vengono infatti influenzati da questo flusso di plasma (elettroni e protoni) scagliato dal Sole durante la sua attività magnetica. Se i brillamenti e le espulsioni di massa coronale sono molto intensi possono addirittura “friggere” i satelliti e creare danni ai sistemi elettrici sulla Terra. Recentemente 40 satelliti starlink sono andati distrutti a causa di un tempesta geomagnetica. Nel settembre del 1859, una violentissima tempesta geomagnetica – chiamata evento di Carrington – fece prendere fuoco ai telegrafi e creò non pochi problemi a chi era a lavoro con quegli strumenti. Oggi, in un mondo iperconnesso e ipertecnologico, un fenomeno di portata paragonabile potrebbe creare danni devastanti, in grado di rispedirci direttamente nel Medioevo.
Le tempeste geomagnetiche non hanno solo un "lato oscuro", ma anche uno particolarmente affascinante, che si manifesta attraverso le aurore polari. Queste spettacolari scie di luce nel cielo sono dovute all'impatto delle particelle cariche elettricamente del vento solare contro il campo magnetico terrestre, che le trascina fino ai poli dove vengono ionizzate e innescano il fenomeno. In presenza di forti tempeste geomagnetiche le aurore polari possono essere molto più intense e manifestarsi a latitudini più basse. Basti pensare che durante l'evento di Carrington l'aurora polare fu visibile anche su Roma. Nel caso della tempesta G3 che ha appena investito la Terra, come indicato da Spaceweather.com l'aurora ha attraversato il confine del Canada ed è stata visibile sul cielo del New Hampshire negli Stati Uniti. “Non riusciamo a vedere l'aurora così spesso nel New Hampshire, ma questo ciclo solare finora è stato fantastico”, ha dichiarato Ron Risman, un residente della zona.
Il riferimento è al ciclo di 11 anni del Sole, che passa da un minimo a un massimo dell'attività magnetica. In questo periodo ci stiamo dirigendo verso il massimo solare, che è atteso per luglio del 2025. È una fase caratterizzata da numerosi brillamenti, CME, formazione di macchie solari e altri fenomeni che aumentano il rischio di potenti tempeste geomagnetiche. Il Sole è diventato particolarmente agitato a gennaio e da diverse settimane continua nella sua intensa attività.