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La Terra avrà una seconda luna ancora per pochi giorni: cos’è e quando se ne andrà

Dallo scorso 27 settembre la Terra è accompagnata da una seconda luna, un piccolo asteroide chiamato 2024 PT5. Fra pochi giorni il corpo celeste ci saluterà tornando nello spazio libero.
A cura di Andrea Centini
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Alle 21:54 ora italiana di venerdì 27 settembre 2024 la Terra ha acquisito una seconda luna o, più correttamente, una mini-luna. In realtà il piccolo corpo celeste non si è legato gravitazionalmente al nostro pianeta, come spiegato dalla NASA, dunque tecnicamente non si tratterebbe nemmeno di una vera mini-luna. Ciò nonostante sta seguendo l'orbita della Terra come se lo fosse, fin quando non verrà “espulsa” nello spazio libero. L'agenzia aerospaziale statunitense spiega che la Terra avrà questa seconda luna fino a lunedì 25 novembre, quando inizierà ad allontanarsi esattamente alle 17:43 ora italiana. Nonostante i circa 60 giorni trascorsi in tutto attorno al nostro pianeta, alla fine la mini-luna non riuscirà nemmeno a completare un'orbita, cioè a fare un giro intero intorno alla Terra, ma disegnerà una sorta di ferro di cavallo prima del suo “rilascio”.

La seconda luna è un asteroide classificato con il nome di 2024 PT5, scoperto il 7 agosto dai ricercatori del progetto ATLAS (Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System) con un telescopio del South African Astronomical Observatory sito a Sutherland, in Sudafrica. L'oggetto celeste, con un diametro di appena 11 metri, appartiene alla classe degli asteroidi Arjuna, un sottogruppo degli asteroidi Apollo caratterizzato da orbite circolari, molto simili a quelle della Terra. È proprio alla luce della sua orbita peculiare che ha stretto una sorta di legame col nostro pianeta. In questo momento si trova a ben 3.760.000 chilometri da noi, una distanza quasi dieci volte superiore a quella che ci separa dalla vera Luna (che in media si trova a 384.000 chilometri).

Gli astronomi del Center for Near Earth Object Studies ( CNEOS ) della NASA ritengono che l'asteroide 2024 PT5 possa essere proprio un frammento della compagna della Terra, staccatosi a seguito dell'impatto di un asteroide contro la superficie lunare. Alcuni frammenti di spazzatura spaziale come parti di razzi acquisiscono orbite simili a quelle della mini-luna, dunque si è anche pensato che potesse essere di origine artificiale. Analisi approfondite della sua orbita indicano con un buon grado di certezza che ci troviamo innanzi a un oggetto naturale.

Un aspetto curioso di questo corpo celeste risiede nel fatto che, dopo lo “sgancio” del 25 novembre, non passerà troppo tempo prima che torni a farci visita. La NASA spiega infatti che già a gennaio 2025 compirà un nuovo passaggio ravvicinato, a una distanza di circa la metà rispetto a quella attuale (sarà in pratica cinque volte più lontano della Luna). Sarà un'occasione importante per gli studiosi per comprendere meglio la natura e le caratteristiche di questo piccolo corpo celeste, che fortunatamente non presenta alcun rischio di impatto con la superficie terrestre.

Viste le dimensioni, poco più di 10 metri, molto probabilmente nel caso in cui dovesse puntare il pianeta verrebbe disintegrato all'impatto con l'atmosfera terrestre, dando vita a un bolide oppure a un fenomeno simile alla “Meteora di Čeljabinsk” che colpì i cieli della Russia nel 2013. L'esplosione in cielo dell'asteroide, che aveva un diametro di una quindicina di metri, provocò un migliaio di feriti – soprattutto per l'onda d'urto che spaccò i vetri delle finestre – e fece cadere in un lago remoto un meteorite di diverse centinaia di chilogrammi.

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