La stella Betelgeuse si comporta in modo strano: ora risplende a più del doppio della sua luminosità
La stella Betelgeuse, la supergigante rossa più vicina alla Terra, si sta comportando in modo strano. Parte della costellazione di Orione, di cui costituisce il vertice nord-orientale, ora risplende a più del doppio della sua normale luminosità, dopo il recente picco del 156% raggiuto ad aprile. Secondo gli scienziati, lo strano comportamento potrebbe essere dovuto a un cambiamento del suo regolare ciclo di fluttuazione di luminosità, derivato da quello che è stato battezzato come il Grande Oscuramento (Great Dimming), l’inaspettato e improvviso abbassamento della sua luminosità registrato alla fine del 2019. Quell’evento vide diminuire la luminosità della stella di una quantità considerevole, quasi il 25%, in seguito a un’enorme espulsione di parte della sua superficie che creò una nuova di polvere attorno alla stella, facendola sembrare oscurata.
Prima del Grande Oscuramento, Betelgeuse presentava fluttuazioni di luminosità su cicli regolari, con intervalli di circa 400 giorni. Ma sembra che il catastrofico evento abbia causato un cambiamento in queste fluttuazioni, secondo il team di ricerca guidato da Morgan MacLeod dell’Harvard Smithsonian Center for Astrophysics di Cambridge, nel Massachusetts, che ha rilevato che il ciclo sembra essersi dimezzato. Questo ciclo di pulsazioni, dovuto all’espansione della sua superficie e alla contrazione all’interno della stella, sarebbe stato interrotto dalla formazione di un pennacchio convettivo all’interno di Betelgeuse che ha poi innescato l’espulsione di massa superficiale.
Le simulazioni condotte da MacLeod e i suoi colleghi, pubblicate in un articolo in preprint su arXiv.com, indicano che durante il processo, la risalita del pennacchio ha sconvolto “la coerenza di fase della pulsazione della stella”, determinando il passaggio dalla modalità di pulsazione fondamentale di 400 giorni a un ciclo di circa 200 giorni che Betelgeuse sta attualmente mostrando.
In altre parole, la supergigante rossa si sta ancora riprendendo dal Grande Oscuramento, il che significa che non è improbabile che l’attuale fluttuazione sia correlata all’instabilità dei moti convettivi, che fanno sì che la sua superficie continui ad espandersi mentre gli strati più profondi si contraggono. Come spiegato a Scientific American dall’astrofisico Andrea Dupree dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics e coautore dello studio “se togliamo un pezzo di materiale, poi tutto il resto entrerà, e andrà in giro… Penso che quello che sta succedendo sia che gli strati superiori abbiano problemi a tornare alla normalità”.
Tuttavia, il team prevede che Betelgeuse tornerà alla sua normalità nei prossimi 5-10 anni, per continuare a vivere i suoi millenni crepuscolari in modo relativamente pacifico, sebbene sia sull’orlo della morte nelle scale temporali cosmiche: la sua esplosione in una supernova potrebbe infatti essere lontana non più di altri 100.000 anni.