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La sonda Lucy della NASA ha fotografato uno strano ed enorme asteroide

La sonda Lucy della NASA ha avuto un incontro ravvicinato con l’asteroide Donaldjohanson, un colosso lungo 8 x 3,5 chilometri dalla forma piuttosto peculiare. I ricercatori l’hanno paragonato a due coni gelato compenetrati all’altezza del cono.
A cura di Andrea Centini
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L'asteroide Donaldjohanson fotografato dalla sonda Lucy. Credit: NASA
L'asteroide Donaldjohanson fotografato dalla sonda Lucy. Credit: NASA

Il giorno di Pasqua, domenica 20 aprile, la sonda Lucy della NASA ha fotografato uno strano e gigantesco sasso spaziale, l'asteroide Donaldjohanson. Se i due nomi vi sembrano collegati in qualche modo, avete ragione: Lucy è infatti il nome della femmina di ominide austrolopiteco (Australopithecus afarensis) che ha rivoluzionato la comprensione dell'evoluzione umana, della quale è stato recentemente ricostruito il volto da parte di un team guidato dal dottor Cicero Moraes; Donald Carl Johanson è invece quello del paleoantropologo statunitense che scoprì il fossile di Lucy nel Triangolo Afar di Hadar (Etiopia) nel lontano 1974.

Il nome Lucy – a sua volta legato a una canzone dei Beatles – è stato assegnato dall'agenzia aerospaziale statunitense a una missione spaziale volta a studiare quattro satelliti troiani di Giove, con l'obiettivo di svelare informazioni preziose sulla formazione dei pianeti. La sonda Lucy è decollata alla volta del gigante gassoso del Sistema solare il 16 ottobre del 2021 a bordo di un razzo Atlas V, partito dalla base di Cape Canaveral. Raggiungerà il primo dei satelliti troiani (Eurybates) nell'agosto del 2027. Nel suo peregrinare nello spazio profondo la sonda ha tuttavia già incontrato due sassi spaziali. Si tratta di obiettivi secondari scelti non solo per caratterizzarli meglio, ma anche per collaudare la strumentazione scientifica della sonda per quando si troverà al cospetto dei suoi bersagli principali.

Il primo dei due asteroidi sulla strada di Lucy è stato Dinkinesh, raggiunto il 1 novembre del 2023; ora è stata la volta di Donaldjohanson, del quale sono state condivise le prime immagini ravvicinate scattate il 20 aprile, a una distanza di poco inferiore ai 1.000 chilometri. Bisognerà aspettare diversi giorni prima di ottenere gli scatti dell'oggetto nella sua forma completa, sebbene quelli ravvicinati già mostrano le sue caratteristiche peculiari. Le variazioni di luminosità catturate in precedenza da altri strumenti suggerivano una forma curiosa, ma ciò che si sono trovati innanzi gli scienziati è decisamente strano.

L'asteroide Donaldjohanson. Credit: NASA
L'asteroide Donaldjohanson. Credit: NASA

L'asteroide Donaldjohanson presenta infatti una forma bilobata, come due coni gelato compenetrati all'altezza del cono o come certe ossa giocattolo per cani. In parole semplici, l'oggetto presenta due teste allargate collegate da uno "collo" stretto. Secondo gli scienziati della NASA l'asteroide ha assunto questa forma dopo la collisione di due oggetti più piccoli, avvenuta 150 milioni di anni fa. Un altro elemento che ha incuriosito i ricercatori riguarda le dimensioni; l'oggetto è infatti molto più grande di quanto si riteneva in precedenza: ha un diametro di circa 8 chilometri e una larghezza di 3,5 chilometri. Un vero colosso che in caso di impatto con la Terra provocherebbe un estinzione di massa paragonabile a quella dell'evento di Chicxulub, che 66 milioni di anni fa determinò l'estinzione dei dinosauri non aviani.

“L'asteroide Donaldjohanson ha una geologia sorprendentemente complessa”, ha dichiarato in un comunicato stampa il professor Hal Levison, ricercatore principale di Lucy presso il Southwest Research Institute di Boulder, in Colorado. “Studiando in dettaglio le sue complesse strutture, scopriremo informazioni importanti sui mattoni fondamentali e sui processi collisionali che hanno formato i pianeti del nostro Sistema Solare”, ha aggiunto lo scienziato. Come indicato, per ottenere immagini più ampie e complete dell'oggetto si dovranno aspettare alcuni giorni. Durante l'avvicinamento la sonda ha eseguito test con tutti i suoi strumenti principali (RALF, LORRI e TES) in attesa dell'arrivo nei pressi dei satelliti troiani di Giove nei prossimi anni.

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