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La sonda Juno ha sorvolato Io, una luna di Giove: le spettacolari immagini del mondo vulcanico

Il 1 marzo la sonda della NASA “Juno” ha sorvolato la luna di Giove Io a 50mila chilometri di quota, regalandoci immagini straordinarie. Ecco le differenze notate rispetto ai precedenti scatti.
A cura di Andrea Centini
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Credit: NASA/JPL-Caltech/SwRI/MSSS/Kevin M. Gill/Jason Perry/Twitter)
Credit: NASA/JPL-Caltech/SwRI/MSSS/Kevin M. Gill/Jason Perry/Twitter)

La sonda della NASA “Juno” ha scattato immagini straordinarie di Io, una delle quattro principali lune di Giove. Assieme a Ganimede, Callisto ed Europa fa parte dei cosiddetti satelliti medicei o galileiani, così chiamati perché scoperti da Galileo Galilei nel 1610. Le nuove fotografie della luna sono state scattate il 1 marzo 2023, quando la sonda ha compiuto un sorvolo ad appena 51mila chilometri dalla superficie. Si tratta delle immagini più dettagliate di Io da quando fu sorvolata dalla sonda New Horizons nel 2006, che all'epoca era diretta verso il suo reale obiettivo: Plutone.

Nei nuovi scatti di Juno si possono ammirare le caratteristiche peculiari di Io, il corpo lunare con la maggiore attività vulcanica del Sistema solare. La sua superficie è infatti tappezzata da vulcani, caldere e crateri che vomitano fiumi di lava e ceneri per centinaia di chilometri. Si contano almeno 300 vulcani attivi contemporaneamente sulla luna, la cui frizzante geologia è influenzata dall'attrazione gravitazionale esercitata da Giove – il più grande pianeta del nostro sistema stellare – e dalle altre lune. Le spettacolari variazioni cromatiche, che abbracciano sfumature di nero, giallo, arancione, marrone e rosso, sono proprio legate ai composti chimici rilasciati durante la costante attività vulcanica. Dalla superficie multicolore si proiettano inoltre potentissimi pennacchi di zolfo e biossido di zolfo che raggiungono anche 500 chilometri di quota. È un vero e proprio mondo infernale.

Come spiegato su Twitter dal dottor Jason Perry, uno scienziato planetario esperto di imaging che ha preso parte a diverse missioni spaziali, nei nuovi scatti sono emerse un paio di differenze interessanti da quelle riprese da New Horizons nel 2006. “I cambiamenti di superficie sono piuttosto lievi, ma ce ne sono almeno due. Il primo è un piccolo flusso dall'estremità orientale di East Girru. Questo è un hotspot visto per la prima volta da New Horizons nel mezzo di una mini esplosione”, ha scritto il dottor Perry sul social network di Elon Musk. La seconda differenza riguarda invece un cambiamento di colore del cratere vulcanico Chors Patera, che risulta più rosso che in passato. “Il materiale rossastro su Io indica la presenza di S3-S4, zolfo a catena corta che deve essere rimpinguato regolarmente attraverso il vulcanismo attivo ad alta temperatura”, ha chiosato lo scienziato.

Le immagini di Io sono state catturate dallo strumento JunoCam (JCM), che si compone di una fotocamera e di un telescopio. Curiosamente non fa parte del carico scientifico vero e proprio; è stato infatti inserito per catturare immagini spettacolari da condividere con il grande pubblico. In pratica, ha come compito principale quello di sensibilizzare le persone sulle scienze spaziali, anche se può cogliere dettagli scientifici interessanti, come le variazioni osservate dal dottor Perry. L'obiettivo di Juno, del resto, non è scattare fotografie, ma studiare il campo magnetico di Giove e altre caratteristiche del gigante gassoso, avvalendosi di una serie di sofisticati strumenti. Tra essi ricordiamo il JIRAM, il JEDI, l'MWR e il GSE.

Da quando è stata lanciata, il 5 agosto del 2011, la sonda Juno ha compiuto una cinquantina di orbite attorno a Giove – che ha raggiunto nel 2016 – e sta analizzando con profitto anche le sue lune. Il sorvolo di Io del primo marzo è stato il terzo di nove fly-by che verranno effettuati nel corso dei prossimi mesi. Il più spettacolare si verificherà il 3 febbraio del 2024, quando la sonda passerà ad appena 1.500 chilometri dalla superficie della luna. Un sorvolo che ci regalerà scatti mozzafiato e senza precedenti del caotico mondo vulcanico di Io. Ricordiamo che recentemente sono state scoperte altre 12 lune di Giove, un numero che l'ha portato a diventare il pianeta del Sistema solare con più satelliti naturali in assoluto (92), contro gli 83 di Saturno. Gli esperti, tuttavia, si aspettano di scoprirne in futuro diversi altri.

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