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La sonda Juno della NASA mostra l’inquietante bagliore di un fulmine su Giove

Osservato all’interno di un’enorme tempesta vorticosa, vicino al polo nord del gigante gassoso, è probabilmente il risultato di una potente scarica elettrica in nubi di acqua e ammoniaca.
A cura di Valeria Aiello
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Un fulmine nelle nubi di una tempesta vorticosa di Giove. Credit: NASA/JPL-Caltech/SwRI/MSSS. Elaborazione di Kevin M. Gill
Un fulmine nelle nubi di una tempesta vorticosa di Giove. Credit: NASA/JPL-Caltech/SwRI/MSSS. Elaborazione di Kevin M. Gill

Juno, la sonda spaziale della NASA in orbita attorno a Giove, ha catturato l’inquietante bagliore di un fulmine all’interno di un’enorme tempesta vorticosa, vicino al polo nord del gigante gassoso. L’immagine, appena rilasciata dalla NASA, è stata scattata durante il 31° sorvolo ravvicinato, avvenuto il 30 dicembre 2020, ed elaborata dallo scienziato cittadino Kevin M. Gill a partire dai dati grezzi della JunoCam di bordo. Nel momento dello scatto, Juno si trovava a 32.000 chilometri da Giove, a 78 gradi di latitudine, quando quella che si ritiene sia stata una potente scarica elettrica ha illuminato le sue nubi. Il colore del suo bagliore è sicuramente particolare, essendo di un verde brillante.

Le immagini grezze di Giove e delle sue lune scattate da JunoCam sono pubblicate online e disponibili per essere elaborate da chiunque, ma il lavoro di Kevin M. Gill, un ingegnere del Jet Propulsion Laboratory della NASA con la passione per l’elaborazione delle immagini dei voli spaziali, è a dir poco impressionante. Sul suo sito, che non è promosso dalla Nasa, sono raccolte alcune delle immagini che Gill ha elaborato nel tempo, a partire sempre dai dati grezzi, non solo di Juno ma anche di diverse altre missioni, incluse quelle dei rover Perseverance e Curiosity su Marte, della sonda giapponese Akatsuki in orbita attorno a Venere e del telescopio spaziale Hubble.

L'immagine di un fulmine su Giove elaborata da Kevin M. Gill a partire dai dati grezzi della sonda Juno della NASA. Credit: NASA/JPL-Caltech/SwRI/MSSS. Elaborazione di Kevin M. Gill
L'immagine di un fulmine su Giove elaborata da Kevin M. Gill a partire dai dati grezzi della sonda Juno della NASA. Credit: NASA/JPL-Caltech/SwRI/MSSS. Elaborazione di Kevin M. Gill

Tornando all’immagine del fulmine su Giove e al suo verde brillante, non possiamo escludere che il colore sia un artefatto dell’elaborazione, anche se è possibile che i fulmini siano colorati. Le particelle presenti nell’atmosfera possono infatti alterare i colori, così come osserviamo anche sulla Terra nei fulmini vulcanici, un particolare tipo di fulmine che si forma durante le eruzioni, dove gli effetti della cenere possono aggiungere sfumature di blu, viola e lilla alle saette.

Probabilmente, un effetto analogo può essersi verificato anche su Giove, come risultato di una potente scarica elettrica all’interno di nubi di contenenti una soluzione di acqua e ammoniaca. Tuttavia, rispetto alla Terra, dove i fulmini si verificano più frequentemente vicino all’equatore – il luogo dove si registrano più fulmini a livello globale è il fiume Catatumbo, in Sud America, con una media di 1,6 milioni di fulmini l’anno – su Giove vengono osservati più spesso vicino ai poli.

Nei prossimi mesi, sono attese altre immagini dei fulmini di Giove, poiché l'orbita di Juno consentirà passaggi ravvicinati sul lato notturno di Giove, dove questi eventi possono essere individuati più facilmente.

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