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La semplice domanda di un pupazzo rosso ha rivelato una crisi generazionale: cosa ha detto Elmo

È diventato virale un post pubblicato sull’account X di Elmo, il famoso muppet rosso dell’omonimo cartone animato degli anni ’90, a cui hanno risposto migliaia di utenti. Il post conteneva una semplice domanda: “Come state?”, ma le risposte sono tutt’altro che rassicuranti.
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Quando è stata l'ultima volta che alla domanda "come stai?" hai risposto davvero e non ti sei limitato a dire un "tutto bene" di circostanza? Succede raramente di prendersi il tempo di parlare di come ci sentiamo, ma se per farlo dobbiamo aspettare che sia un pupazzo rosso a chiedercelo sui social, forse la situazione ci sta sfuggendo di mano. È quello che è successo sull'account X di Elmo, il Muppet nato a fine degli anni '80 e protagonista di uno dei cartoni animati più amati negli Stati Uniti, ma noto anche nel resto del mondo per i tanti meme che lo vedono protagonista.

Vediamo cos'è successo: il 29 gennaio i social media manager di Elmo pubblicano sui social un post con una semplice domanda: "Elmo sta solo dando un'occhiata! Come state tutti?". Quello che è successo dopo nei commenti è stato completamente inaspettato. Poco dopo la pubblicazione del post, gli utenti di X hanno cominciato a rispondere. Nell'arco di poche ore le reazioni sono diventate centinaia, poi migliaia. Dopo tre giorni sono più di 16.000 le persone che hanno risposto ad Elmo e quello che ne è emerso non è per nulla rassicurante.

"Vuoi davvero sapere la mia risposta?", "Elmo, soffro di terrore esistenziale" o ancora "Elmo, siamo stanchi". Sono solo alcuni dei messaggi in risposta, ma ce ne sono alcuni anche più articolati. "Ogni giorno mi sveglio e so che non migliorerà nulla fino al momento in cui mi metterò di nuovo a letto". Un altro utente ha scritto: "Nel grande schema dell'universo, la nostra esistenza è solo un battito di ciglia, priva di un significato o di uno scopo intrinseco. Siamo ombre fugaci in un cosmo indifferente".

Cosa hanno detto gli utenti dei social a Elmo

Molti utenti hanno colto l'occasione per sfogarsi e parlare dei propri problemi. In tanti hanno scritto di essere stanchi della propria vita, ormai imprigionata in una routine, ogni giorno identica quello prima: "Ogni mattina non vedo l'ora di tornare a dormire. Ogni lunedì non vedo l'ora che sia venerdì. Ogni giorno e ogni settimana per tutta la vita".

X | Una delle risposte a Elmo
X | Una delle risposte a Elmo

Certo, come spesso accade sui social, tra le risposte a Elmo non sono mancati i post sarcastici o divertenti. Un utente ha scritto: "Stando alle risposte, probabilmente Elmo non si farà vivo per un pezzo", oppure "Tutto ok, è solo l'800° giorno di Gennaio". Ma, risate a parte, questa tragicomica parentesi social ci dice qualcosa che ha ben poco di comico: la maggior parte delle persone non sta bene, e no, non è normale.

C'è un problema di salute mentale che riguarda tutti

Da qualche anno a questa parte, complice la crisi innescata dalla pandemia, abbiamo cominciato a parlare di salute mentale, ma se le persone raccontano i propri problemi a un pupazzo, è evidente che la strada da fare è ancora molto lunga. I disturbi di natura psicologica, come ansia e depressione, interessano sempre più persone, non solo negli Stati Uniti. Secondo i dati del Ministero della Salute, nel 2020 erano 728.338 le persone con problemi di salute mentale assistite dai servizi specialistici nel corso del 2020.

I problemi relativi alla salute mentale interessano ogni fascia d'età, anche i più giovani, ma ancora troppo spesso si fa fatica a rivolgersi a uno specialista, oppure non si dispongono degli strumenti necessari – economici o culturali – per farlo. Secondo uno studio condotto dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) nell'ambito del progetto Espad Italia (European School Survey Project on Alcohol and other Drugs) nel 2022 circa 300.000 studenti delle superiori, ovvero il 10,8% dei ragazzi tra i 15 e i 19 anni, hanno assunto psicofarmaci senza prescrizione medica.

Certo, come ha scritto Elmo in un suo post successivo, "è importante chiedere agli amici come stanno", ma vale ancora una volta la pena ricordare che un amico non è uno psicologo e che in alcune fase della vita si può aver bisogno di entrambi, e non solo del primo.

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