44 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Farmaco per perdere peso associato al rischio di cecità improvvisa: lo studio sulla semaglutide

Un team di ricerca statunitense ha trovato un’associazione tra l’uso della semaglutide, un famoso farmaco per perdere peso, e un rischio superiore di neuropatia ottica ischemica anteriore non arteritica (NAION), una grave malattia oculare che può sfociare nella cecità improvvisa. I risultati dovranno essere confermati da studi più approfonditi.
A cura di Andrea Centini
44 CONDIVISIONI
Immagine

L'uso della semglutide è stato associato a un rischio superiore di neuropatia ottica ischemica anteriore non arteritica (NAION), una malattia oculare relativamente rara che può sfociare nella cecità improvvisa. È quanto emerso da un nuovo studio che ha valutato la sicurezza del nuovo e “miracolosofarmaco in grado di far perdere decine di chilogrammi di peso e non farli recuperare per anni. Grazie alla sua notevole efficacia dimagrante, la semaglutide – tecnicamente un agonista del peptide 1 simile al glucagone (GLP-1) che induce il senso di sazietà – sta riscuotendo un enorme successo nei Paesi occidentali, tanto da aver innescato problemi di reperibilità del principio attivo per i pazienti diabetici, per i quali era inizialmente progettato. Un altro studio aveva fatto emergere una correlazione con severi problemi intestinali; ora sappiamo che il farmaco potrebbe aumentare anche il rischio di NAION. Sottolineiamo che si è trattato di un semplice studio di associazione che non fa emergere rapporti di causa-effetto, pertanto dovranno essere condotti studi molto più approfonditi per confermare la relazione tra la grave condizione oculare (la seconda causa di cecità improvvisa al mondo) e l'uso del farmaco dimagrante.

A determinare che la semaglutide può aumentare il rischio di neuropatia ottica ischemica anteriore non arteritica è stato un team di ricerca statunitense guidato da scienziati dell'istituto Massachusetts Eye and Ear della Scuola di Medicina dell'Università di Harvard, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi della Scuola di Salute Pubblica “TH Chan” e del Dipartimento di Psichiatria del Brigham and Women's Hospital. I ricercatori, coordinati dal professor Joseph Rizzo, primario del servizio di neuro-oftalmologia presso il Mass Eye and Ear e docente di oftalmologia dell'Università di Harvard, hanno deciso di indagare sulla correlazione tra la semaglutide e la NAION quando tre pazienti coinvolti in un'indagine hanno perso la vista improvvisamente nell'arco di una sola settimana per la suddetta condizione, un evento anomalo e preoccupante. L'incidenza è infatti di 1 o 2 casi ogni 100.000 persone. Tutte e tre le persone colpite stavano assumendo il farmaco contro l'obesità.

Per determinare l'associazione tra NAION e semaglutide, il professor Rizzo e colleghi hanno analizzato le cartelle cliniche di circa 17.000 pazienti – con un'età media di 59 anni – seguiti dal Mass Eye and Ear. Erano affetti da condizioni come diabete di tipo 2, sovrappeso o obesità. A una parte dei partecipanti era stata prescritta la semaglutide, a un'altra farmaci antidiabetici non-GLP-1 RA. Incrociando tutti i dati è emerso che, nella popolazione con diabete di tipo 2, si sono verificati 17 casi di NAION tra coloro che assumevano semaglutide, contro i sei rilevati nella coorte degli altri farmaci antidiabetici. È stato determinato che chi assumeva semaglutide aveva un rischio quattro volte superiore di sviluppare la grave condizione oculare. Nella popolazione composta da pazienti in sovrappeso o obesi si sono verificati 20 eventi di NAION, rispetto ai 3 registrati nella coorte trattata con altri farmaci. Ciò indica una probabilità di svilupparla sette volte maggiore. Il periodo di studio è stato di soli sei anni e i ricercatori hanno ribadito che si è trattato di una semplice indagine di osservazione, pertanto sarà necessario condurre studi molto più approfonditi per far emergere eventuali rapporti di causa-effetto.

“I nostri risultati dovrebbero essere considerati significativi ma provvisori, poiché sono necessari studi futuri per esaminare queste questioni in una popolazione molto più ampia e diversificata”, ha dichiarato in un comunicato stampa il professor Rizzo. “Si tratta di informazioni che prima non avevamo e che dovrebbero essere incluse nelle discussioni tra pazienti e medici, soprattutto se i pazienti hanno altri problemi noti al nervo ottico come il glaucoma o se c'è una perdita visiva significativa preesistente dovuta ad altre cause”, ha chiosato l'esperto.

I medici ritengono che la NAION sia causata da un infarto della parte terminale del nervo ottico, ciò da una significativa riduzione del flusso sanguigno che può sfociare in una repentina e permanente perdita della vista. Ad oggi non esistono trattamenti efficaci per recuperare la vista perduta a causa della condizione oculare. I dettagli della ricerca “Risk of Nonarteritic Anterior Ischemic Optic Neuropathy in Patients Prescribed Semaglutide” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica JAMA Ophthalmology.

44 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views