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La Russia lascerà la Stazione Spaziale Internazionale dopo il 2024: “Decisione presa”

Il nuovo direttore dell’agenzia spaziale russa (Roscomos) ha comunicato a Putin che la decisione di lasciare l’ISS dopo il 2024 è stata presa.
A cura di Andrea Centini
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Dopo mesi di minacce più o meno velate di abbandonare la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), la Russia ha annunciato “ufficialmente” che lascerà il laboratorio orbitante dopo il 2024. La comunicazione, infatti, è stata data direttamente al presidente Vladimir Putin da Yuri Borisov, il nuovo capo dell'agenzia spaziale russa (ROSCOMOS). L'ex vice Primo Ministro ed ex vice Ministro della Difesa russo ha recentemente sostituito il vulcanico Dmitry Rogozin, le cui dichiarazioni al vetriolo sono spesso balzate agli onori della cronaca internazionale. Era stato lo stesso Rogozin a minacciare l'abbandono del laboratorio orbitante, accompagnando i suoi post con insulti al presidente degli Stati Uniti Joe Biden e video grotteschi, nei quali si vedeva l'ISS precipitare dopo i saluti dei cosmonauti russi.

“La decisione di lasciare la stazione dopo il 2024 è stata presa”, ha detto Borisov a Putin durante un colloquio legato alla sua fresca nomina al vertice della Roscomos. Putin avrebbe risposto con un “Bene”, come riportato dal quotidiano britannico Guardian. L'amministratore dell'agenzia spaziale ha anche aggiunto che dopo l'abbandono si penserà alla costruzione di una stazione spaziale orbitante russa. Ma tra il dire il fare, come si dice, c'è di mezzo il mare. L'amministratore della NASA Bill Nelson ha dichiarato che l'agenzia aerospaziale "non è stata informata delle decisioni di nessuno dei partner, anche se stiamo continuando a costruire capacità future per assicurare la nostra presenza importante nell'orbita bassa terrestre". Nelson ha aggiunto che la NASA è impegnata per mantenere "il funzionamento sicuro della Stazione Spaziale Internazionale fino al 2030 e si sta coordinando con i propri partner".

Lo spazio è rimasto uno dei pochissimi ambiti di collaborazione tra la Russia e l'Occidente, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina e le conseguenti misure prese contro il Paese guidato da Putin. Ma le sanzioni economiche colpiscono duramente anche il settore spaziale ed è anche per questo che Rogozin ha minacciato a più riprese l'abbandono dell'ISS. Tuttavia il laboratorio orbitante è un vessillo troppo importante per la gloriosa cosmonautica russa, dopo le pionieristiche conquiste dell'era sovietica (la Russia ha mandato il primo uomo e il primo satellite nello spazio). Lasciare la stazione è un durissimo colpo d'immagine e fermare i voli spaziali con equipaggi russi farebbe arretrare il programma di decenni. Non a caso secondo alcuni analisti se la Russia decidesse di costruire una propria stazione spaziale orbitante sarebbe antiquata, “come l'appartamento di una donna anziana, con un telefono a pulsante e un giradischi”, ha dichiarato Vadim Lukashevich all'AFP. Questo principalmente a causa dell'isolamento tecnologico e scientifico dovuto alle sanzioni. In principio la dismissione della ISS era prevista fino al 2024, ma la NASA e gli altri Paesi che la gestiscono hanno deciso di prolungarne la vita fino al 2030. L'uscita anticipata della Russia necessiterebbe dunque di un periodo di transizione da programmare scrupolosamente, essendo la Roscomos un partner cruciale.

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