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La Russia invierà una navetta di salvataggio per recuperare tre astronauti sulla ISS

A causa di un danno alla Soyuz MS-22 causato da un meteoroide la Russia ha deciso di inviare una navetta sostitutiva per recuperare tre astronauti, due russi e lo statunitense Frank Rubio.
A cura di Andrea Centini
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La perdita dalla navetta Soyuz. Credit: NASA
La perdita dalla navetta Soyuz. Credit: NASA

Durante una conferenza stampa l'agenzia spaziale russa (ROSCOMOS) ha annunciato che invierà una navetta Soyuz MS-23 senza equipaggio per recuperare tre astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), lo statunitense Frank Rubio e i russi Sergei Prokopyev e Dmitry Petelin. Tecnicamente si tratta della prima missione di “salvataggio” sul laboratorio orbitante, resasi necessaria a causa di un danno alla Soyuz MS-22 attraccata alla ISS con cui sarebbero dovuti rientrare a febbraio. La navetta, infatti, dallo scorso 14 dicembre ha iniziato a perdere copioso refrigerante nello spazio a causa dell'impatto di un minuscolo meteoroide del diametro di 1 millimetro, che ne ha centrato in pieno il radiatore. Questa è la conclusione cui è giunta la commissione della NASA e della ROSCOMOS. Inizialmente si era pensato a un danno interno o alla collisione di spazzatura spaziale, ma gli esperti hanno infine concluso che si è trattato di un piccolo corpo celeste.

Le due agenzie spaziali, che continuano a collaborare attivamente nella gestione della ISS nonostante la guerra in Ucraina, dopo aver analizzato attentamente i rischi hanno preso la decisione di inviare la navetta sostitutiva. Il rientro senza sufficiente liquido refrigerante, del resto, potrebbe far raggiungere temperature insopportabili (potenzialmente mortali) all'interno del veicolo spaziale, soprattutto durante il “tuffo” nell'atmosfera terrestre, nel quale lo scudo termico esterno raggiunge migliaia di gradi Celsius. Per questo si è deciso di far rientrare la MS-22 senza equipaggio sfruttandola come navetta cargo, caricandola di materiale non suscettibile alle alte temperature. L'operazione per impostare la Soyuz danneggiata richiederà tuttavia diverso tempo, dunque è probabile che l'astronauta e i due cosmonauti dovranno restare a bordo della ISS più a lungo di quanto preventivato (il rientro era previsto per marzo).

Il problema più serio in questo momento è legato al fatto che a bordo della ISS ci sono sette astronauti e l'unica navetta attraccata a disposizione, la Crew Dragon di SpaceX, può trasportarne al massimo quattro. Poi ci sono solo navette cargo non abilitate al trasporto di esseri umani. In caso di incidente critico sulla ISS tre astronauti si troverebbero senza un mezzo di fuga. In questo caso, come indicato dall'Agence France Press (AFP), una ulteriore commissione statale della ROSCOMOS valuterà se utilizzare lo stesso la Soyuz MS-22 danneggiata per una evacuazione di emergenza, ma ciò li porrebbe in serio pericolo a causa del problema con la refrigerazione.

Come specificato durante la conferenza stampa da Sergei Krikalev, direttore per il Volo umano della ROSCOMOS, è purtroppo impossibile riparare la Soyuz in orbita. Sostituire il radiatore è infatti troppo rischioso, pertanto è necessario inviare un veicolo sostitutivo, che attraccherà alla ISS il prossimo 20 febbraio. La speranza è che da qui in avanti non si verifichino emergenze tali da costringere i due cosmonauti russi e l'astronauta americano a tentare una fuga disperata su un mezzo danneggiato, con esiti potenzialmente catastrofici.

La commissione congiunta NASA – ROSCOMOS preferisce parlare di “veicolo sostitutivo” e non di “veicolo di salvataggio”, ma è chiaro che si tratta di una situazione inedita, in cui per la prima volta c'è il rischio che qualcuno possa non salvarsi in caso di incidenti a bordo. L'impatto con meteoroidi e spazzatura spaziale, o eventuali incidenti interni, rientrano nel novero delle possibilità e dallo spazio si può fuggire sono con un veicolo spaziale idoneo.

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