La pillola anti Covid di Merck elimina il virus infettivo dall’organismo in 5 giorni
Le pillole anti Covid sono considerate strumenti estremamente preziosi nella lotta alla pandemia, grazie alla facilità / rapidità di somministrazione e alla capacità di abbattere il rischio di infezione grave e morte, come evidenziato dai trial clinici. Al momento le due “punte di diamante” su cui stanno puntando di più le autorità sanitarie sono il Paxlovid di Pfizer, che ha dimostrato di ridurre di circa il 90 percento le probabilità di ospedalizzazione e COVID-19 severa, e il molnupiravir di Merck, che avrebbe un'efficacia inferiore rispetto alla prima ma comunque significativa. In un nuovo studio è stato dimostrato che la pillola di Merck ha eliminato totalmente il coronavirus SARS-CoV-2 infettivo entro cinque giorni dall'inizio del trattamento, inoltre ha accelerato anche la clearance dell'RNA virale rispetto al placebo.
A condurre la nuova indagine sul molnupiravir è stato un team di ricerca americano guidato da scienziati della Division of Pulmonary Diseases and Critical Care Medicine dell'Università della Carolina del Nord a Chapel Hill e di Ridgeback Biotherapeutics (azienda co-sviluppatrice della pillola), che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Medicina di Laboratorio e Patologia dell'Università di Washington, di Valley Clinical Trials Inc., di Pharstat Inc. e altri centri di ricerca. Gli scienziati, coordinati dal professor William A. Fischer, docente presso l'Istituto per la salute globale e le malattie infettive dell'ateneo statunitense, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver verificato la sicurezza, la tollerabilità e l'efficacia del farmaco di Merck in oltre duecento volontari, tutti con infezione confermata da tampone oro-rinofaringeo e con sintomi Covid da meno di una settimana. Poiché il farmaco punta a colpire l’RNA polimerasi virale, l'enzima sfruttato dal patogeno per replicarsi all'interno delle nostre cellule, è fondamentale somministrarlo al primo insorgere dei sintomi, per neutralizzare la riproduzione virale e dunque evitare il peggioramento della COVID-19.
I partecipanti allo studio multicentrico di Fase 2, in doppio cieco, controllato con placebo e randomizzato (il gold standard della ricerca scientifica), sono stati divisi in vari gruppi, in cui ricevevano il molnupiravir o il placebo in dosi da 200, 400 o 800 milligrammi per cinque giorni due volte al giorno. Attraverso specifici test di laboratorio hanno osservato che l'eliminazione dell'RNA virale (clearance) è stata raggiunta nel 92,5 percento dei pazienti che avevano ricevuto la dose da 800 milligrammi del farmaco, contro l'80,3 percento del gruppo placebo (nel primo caso la media è stata di 14 giorni, nel secondo di 15). Al terzo giorno dall'inizio del trattamento, il virus infettivo è stato rilevato nell'1,9 percento dei tamponi del gruppo trattato con il farmaco (sempre con dose da 800 milligrammi) e nel 16,7 percento in quelli del gruppo placebo. A cinque giorni dall'inizio del trattamento il virus è stato completamente eliminato nei pazienti trattati col farmaco, mentre era ancora rilevabile nell'11,1 percento di coloro che avevano ricevuto il placebo. I risultati dello studio suggeriscono dunque che la pillola anti Covid di Merck permette una più rapida eliminazione del coronavirus SARS-CoV-2 dall'organismo, a tutto vantaggio del decorso clinico. I dettagli della ricerca “A Phase 2a clinical trial of Molnupiravir in patients with COVID-19 shows accelerated SARS-CoV-2 RNA clearance and elimination of infectious virus” sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Science Translational Medicine.