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La personalità non è innata, ma può essere modificata a comando: l’ipotesi di una psicologa

Secondo recenti studi di psicologia, la personalità non coincide con l’essenza di una persona, ma è un insieme di tratti destinati a mutare nel tempo. Questo articolo pubblicato su The Conversation suggerisce in che modo potrebbe essere possibile guidare questo cambiamento, modificando la propria personalità in modo intenzionale.
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Ognuno di noi ha un'idea di quello che è: simpatico o antipatico, ottimista o pessimista, socievole o timido (potremmo continuare all'infinito). In poche parole, siamo convinti di conoscere quale sia la nostra personalità e altrettanto certi che non potrà mai cambiare, perché è ciò che di più profondo ci definisce. Questa convinzione, alimentata anche dalle decine di test psicologiciqui abbiamo chiesto a uno psicologo quanto siano affidabili – e della personalità che abbiamo fatto nella nostra vita, potrebbe essere nient'altro che un enorme falso mito.

Negli ultimi decenni infatti in psicologia si stanno affermando nuove teorie sul concetto di personalità, non più concepita come qualcosa di definitivo, ma come un insieme di tratti in continua evoluzione. Ma se la personalità muta, perché allora non possiamo essere noi a modificarla in base ai nostri desideri? È questa la domanda che si è posta Shannon Sauer-Zavala, ricercatrice di psicologia dell'Università del Kentucky, nel suo ultimo lavoro.

Cos'è la personalità

La personalità è il "modo caratteristico di pensare, sentire e comportarti" – scrive la ricercatrice in un articolo sulla rivista The Conversation – e non coincide con i valori profondi di una persona. A partire dagli anni '30 un indirizzo della psicologico ha – spiega la ricercatrice – definito la personalità come un insieme di etichette descrittive che possono essere fatte rientrare in cinque tratti generali, ridefiniti dagli psicologi "Big Five": nevroticismo, estroversione, coscienziosità, gradevolezza e apertura. Questa teoria psicologica è infatti nota come "modello teorico dei Big Five".

Secondo questo modello psicologico nella personalità non rientrerebbero quindi i valori di una persona, le sue antipatie o preferenze, né tanto meno i suoi gusti, ma la personalità sarebbe piuttosto "il modo attraverso cui una persona pensa, sente e si comporta", qualcosa quindi destinato a evolvere e mutare nel corso della vita di una persona.

Come può essere modificata la personalità

L'ipotesi della ricercatrice dell'Università del Kentucky è questa: se il cambiamento della personalità può essere fisiologico, allora può essere anche auto-pilotato. Il suo lavoro e in altri studi – scrive Sauer-Zavala – "hanno rilevato che le persone possono accelerare il processo di cambiamento della personalità apportando modifiche intenzionali al loro pensiero e comportamento", tanto da produrre in 20 settimane i cambiamenti che naturalmente avverrebbero in 20 anni.

Ora arriva la parte difficile. Sapere che una cosa può essere modificata non significa sapere come fare per riuscirci. Secondo questa teoria, per farlo è necessario ricorrere alla psicoterapia cognitivo-comportamentale (si tratta di una scuola di psicoterapia basata sulla convinzione che pensieri, emozioni e azioni siano strettamente legati gli uni agli altri).

Se si vuole modificare un tratto della propria personalità bisogna quindi prima di tutto riconoscere la presenza di un certo schema di pensiero ricorrente (momento cognitivo) e il tipo di comportamento a esso conseguente. A questo momento deve seguire il momento comportamentale: bisogna modificare quel derivato modo di agire associato a quel pensiero e osservare come cambiano le reazioni del mondo esterno. Ad esempio se una persona pensa che è meglio non fidarsi del prossimo, avrà un atteggiamento di chiusura, ricevendo dalle altre persone una risposta altrettanto negativa, che rafforzerà a sua volta il suo pensiero.

Ma se quella persona riconosce il proprio schema di pensiero, può provare a modificare il suo comportamento, ad esempio aprendosi con un collega. Le reazioni degli altri potrebbero essere diverse da quelle a cui si è abituato e a lungo andare modificare il suo schema di pensiero. Questa azione intenzionale potrebbe quindi modificare quella chiusura, che fino a quel momento aveva sempre considerato un tratto della sua personalità.

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