La nascita di una stella e la danza delle galassie: le prime immagini del Webb sono clamorose
Nella notte italiana tra l'11 e il 12 luglio la NASA ha pubblicato la prima, storica immagine dell'avveniristico Telescopio Spaziale James Webb, un campo profondo che ci ha regalato la “visione più dettagliata dell'Universo primordiale mai ottenuta fino ad oggi”. Lo scatto, in realtà un mosaico di più immagini con un'esposizione totale di 12,5 ore, ha un valore scientifico talmente elevato che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha deciso di presentarlo in anteprima in un evento dedicato. Non a caso mostra oggetti a distanze inimmaginabili, la cui luce ha impiegato ben 13 miliardi di anni per giungere sul sensore della NIRCam e ai nostri occhi. In parole semplici, l'immagine è un'istantanea dell'Universo “bambino”, ad appena un miliardo di anni di vita. Sarebbe dovuta comparire nella conferenza stampa della NASA di oggi, tuttavia la Casa Bianca ha deciso di dedicarle un palcoscenico speciale. Ma l'evento iniziato alle 16:30 ora italiana non è stato assolutamente avaro di sorprese; sono state infatti presentate altre straordinarie immagini catturate dal dispositivo. Sono tutte meravigliose per finezza dei dettagli e profondità, avendo goduto dell'estrema sensibilità nel vicino infrarosso del James Webb. Ecco cosa mostra il primo pacchetto di scatti del telescopio da 10 miliardi di dollari.
Dopo una sorta di riassunto sul campo profondo mostrato ieri, durante il quale è stata elencata la distanza delle varie galassie (una delle quali a ben 13,7 miliardi di anni luce), la prima nuova "immagine" presentata dalla NASA è stata dedicata allo spettro atmosferico del pianeta extrasolare Wasp-96b, un gigante gassoso con una massa di circa la metà quella di Giove. Il pianeta si trova a 1120 anni luce di distanza da noi e orbita attorno alla stella di classe G WASP-96, sita nel cuore della costellazione della Fenice. Grazie alla sensibilità del Webb gli scienziati sono riusciti a rilevare persino l'acqua nell'atmosfera di questo pianeta caldo. È lo spettro più dettagliato mai ottenuto di un esopianeta.
La seconda immagine presentata dalla NASA è la Southern Ring Nebula (NGC 3132), conosciuta in italiano come Nebulosa Anello del Sud. Si tratta di una magnifica nebulosa planetaria sita a 2mila anni luce dalla Terra, incastonata nella costellazione delle Vele (anch'essa australe). È una sorta di dirimpettaia della famosa Nebulosa Anello dell'emisfero boreale. Nonostante il nome possa trarre in inganno, le nebulose planetarie non hanno nulla a che fare con i pianeti; sono infatti i gas in espansione di stelle giganti morenti. Il James Webb ci permette di osservarla con un dettaglio assolutamente sorprendente. Il colore arancione che vedete è idrogeno molecolare, mentre il blu è gas ionizzato dalla stella (ancora calda). Il dettaglio è così straordinario che è possibile ammirare il sistema stellare binario nel cuore della nebulosa. Ricordiamo che l'avveniristico telescopio spaziale opera nel vicino infrarosso, pertanto i colori delle immagini sono “falsi colori” dovuti ai filtri utilizzati dagli ingegneri.
Il terzo protagonista della presentazione è stato il Quintetto di Stephan, un gruppo compatto di cinque galassie (NGC 7317, NGC 7318a, NGC 7318b, NGC 7319 e NGC 7320c) scoperto verso la fine del XIX secolo dall'astronomo francese Édouard Stephan, mentre scrutava il cielo dall'Osservatorio di Marsiglia. Sito a una distanza di circa 290 milioni di anni luce è un agglomerato affascinante che mostra una sorta di danza galattica. L'immagine del telescopio spaziale James Webb annichilisce per dettaglio e profondità lo scatto più famoso del quintetto, catturato nel 2009 da Hubble. Nella nuova immagine stupiscono soprattutto le nubi di gas delle singole galassie che interagiscono fra di esse.
Nell'ultima immagine è stata mostrata la nascita di stelle nella Nebulosa di Eta Carinae (NGC 3372) o Nebulosa della Carena, sita nel cuore della costellazione della Carena. L'oggetto si trova nella Via Lattea australe a 7.500 anni luce dalla Terra. È una nebulosa visibile anche a occhio nudo – in cieli bui – ed è nota proprio per la ricchezza dei vivai stellari, mostrati con un dettaglio senza precedenti nello scatto del James Webb. L'immagine è talmente bella ed emozionante che ricorda un vero e proprio quadro.