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La NASA vuole inviare uomini su un asteroide per proteggere la Terra

La NASA ha in programma di inviare tre astronauti sull’asteroide 2001 FR85 per studiare i rischi di impatto dei “sassi spaziali” contro la Terra. Ecco quando dovrebbero partire e come sarà impostata la missione spaziale.
A cura di Andrea Centini
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La NASA ha in programma un piano per inviare un piccolo gruppo di astronauti attorno a un asteroide per prelevarne campioni, studiarlo e lasciarci sopra dei rover per analisi più approfondite e prolungate nel tempo. L'obiettivo è conoscere al meglio i “sassi spazialipotenzialmente pericolosi in vista di un possibile impatto contro la Terra. Ma non solo. Gli asteroidi, infatti, sono ricchi di elementi preziosi e in futuro potrebbero diventare vere e proprie miniere fra le stelle, per recuperare risorse senza sovrasfruttare / inquinare la Terra e proteggerla dalle conseguenze del cambiamento climatico. Insomma, sarebbero i classici due piccioni con un fava, anche se ci vorrà molto tempo. Secondo il progetto dell'agenzia aerospaziale statunitense, infatti, il lancio degli uomini avverrebbe nel 2039 o giù di lì, quando in teoria dovremmo aver già raggiunto Marte (la cui conquista è attesa per la metà del prossimo decennio, anche se non ci sono certezze).

La missione in stile Armageddon, celebre “disaster movie” di Hollywood che racconta proprio dell'arrivo di un asteroide, affonda le sue radici in un discorso dell'ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama, tenuto nel 2010 presso il Kennedy Space Center della NASA. Il progetto aveva lo scopo di calmare le acque dopo la cancellazione del Constellation Program, che aveva come obiettivo riportare l'uomo sulla Luna dopo le missioni Apollo. Successivamente è stato sostituito dal programma Artemis, che ha già iniziato a dare i suoi frutti: Artemis 1 (senza equipaggio) è stata un grande successo e Artemis 2, entro la fine del 2024, porterà astronauti in orbita attorno al satellite della Terra, mentre Artemis 3 farà sbarcare la prima donna e la prima persona nera sulla regolite lunare.

Il progetto di inviare astronauti su un asteroide fu tuttavia accantonato e trasformato in qualcosa di diverso: deviarne uno per saggiare le capacità di difesa planetaria. Dalle ceneri di quest'altra idea è nata la missione DART, che lo scorso anno è riuscita a deviare un piccolo asteroide grazie all'impatto cinetico con una sonda grossa come un frigorifero. Ma per comprendere meglio i sassi spaziali e i rischi che comportano gli scienziati ritengono sia opportuno inviare astronauti in loco, da qui la rinascita del progetto “Prospects for Future Human Space Flight Missions to Near-Earth Asteroids”, presentato dalla NASA durante la IAA Planetary Defense Conference (PDC) tenutasi a Vienna, e ora spiegato per il “grande pubblico” dall'esperto di missioni spaziali Mark R. Whittington, in un articolo pubblicato sul quotidiano americano The Hill. Dunque, cosa prevede esattamente questa pionieristica missione?

L'obiettivo della NASA è inviare un gruppo di tre astronauti attorno all'asteroide chiamato 2001 FR85, che ha un diametro compreso tra i 29 e 65 metri. Sebbene presenti il rischio di un possibile impatto con la Terra in futuro, tecnicamente non si tratta di un asteroide potenzialmente pericoloso (PHA), una classificazione ufficiale nella quale rientrano tutti gli asteroidi che intersecano l'orbita terrestre a meno di 7,5 milioni di chilometri e che hanno un diametro di almeno 150 metri. Più grandi sono infatti i sassi spaziali, maggiori sono i rischi per la Terra. Si calcola che un asteroide di 100 metri sia sufficiente per cancellare New York City, mentre chicxulub, che provocò l'estinzione dei dinosauri non aviani 66 milioni di anni fa, aveva un diametro di una decina di chilometri.

Per completare la missione spaziale, nel 2039 verrebbe prima di tutto inviata una grande astronave piena di carburante (la Starship di SpaceX) in orbita bassa terrestre, che verrebbe raggiunta in un secondo momento dagli astronauti a bordo di una capsula Dragon. Dopo l'attracco ci sarebbe la partenza verso l'asteroide 2001 FR85, attorno al quale l'astronave si legherebbe dal punto di vista gravitazionale per qualche tempo. In questa fase gli astronauti raccoglieranno campioni e lasceranno robot sulla superficie per studi approfonditi. Dopo la raccolta dei dati l'astronave tornerebbe in orbita bassa terrestre e qui gli astronauti dovrebbero trasferirsi su un'altra capsula Dragon per il ritorno sulla Terra. In questo modo potremmo saperne molto di più sui sassi spaziali che minacciano il nostro pianeta. A tal proposito, nel 2027 verrà lanciato il telescopio spaziale Near-Earth Object Surveyor che avrà come obiettivo proprio quello di schedare e catalogare questi oggetti potenzialmente pericolosi.

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