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La NASA ha un piano da 180 milioni di dollari per distruggere la Stazione Spaziale Internazionale

Lo stanziamento, che dovrà essere approvato dal Congresso degli Stati Uniti, servirà ad avviare lo sviluppo di un nuovo veicolo spaziale in grado di deorbitare l’ISS in sicurezza, consentendo alla NASA di non dipendere esclusivamente dai Progress russi per la manovra che segnerà il fine vita della struttura.
A cura di Valeria Aiello
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La Stazione Spaziale internazionale / NASA
La Stazione Spaziale internazionale / NASA

La NASA punta a sviluppare un nuovo veicolo spaziale in grado di guidare la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) verso la distruzione controllata una volta che il suo lavoro nella bassa orbita terrestre sarà concluso. Il piano, anticipato da Space.com, è stato recentemente confermato dalla pubblicazione del budget annuale della Casa Bianca per il 2024, che prevede lo stanziamento di 27,2 miliardi di dollari alla NASA, di cui 180 milioni “per avviare lo sviluppo di un nuovo rimorchiatore spaziale” che possa deorbitare in sicurezza la ISS alla fine della sua vita operativa, prevista nel 2030. Oltre a svolgere potenzialmente altre attività, questo veicolo spaziale specializzato permetterebbe alla NASA di non dipendere esclusivamente dai Progress, i veicoli spaziali da carico forniti dalla Russia.

L’impiego delle navette Progress potrebbe essere ancora il piano principale per deorbitare la ISS, ma l’Agenzia desidera avere un’alternativa per ogni evenienza, come spiegato da Kathy Lueders, capo del volo spaziale umano della NASA, durante una conferenza stampa che tenutasi per discutere il budget proposto. “Stiamo sviluppando questa capacità degli Stati Uniti come un modo per avere una ridondanza ed essere in grado di gestire al meglio il targeting e il ritorno sicuro del veicolo, soprattutto perché stiamo aggiungendo più moduli – ha affermato Lueders – . Come visto in passato e nell'ultimo anno, avere queste ridondanze è stato molto, molto importante, sia per noi stessi sia per i nostri partner. Pertanto avere un veicolo di deorbita statunitense è un altro fulcro chiave nelle nostre operazioni spaziali e nella strategia di deorbita della ISS”.

Gli esempi recenti a cui fa probabilmente riferimento Lueders sono le perdite di refrigerante che si sono verificate su due diversi veicoli russi attraccati alla ISS: la navicella dell’equipaggio Soyuz, che ha perso tutto il suo refrigerante nello spazio il 14 dicembre 2022, e il veicolo cargo Progress che ha subìto una perdita analoga lo scorso 11 febbraio. La Russia ha attribuito la fuoriuscita dalla Soyuz a un probabile impatto di piccoli meteoriti, mentre ha collegato la perdita di Progress a un problema riscontrato durante il lancio.

Ad ogni modo, lo stanziamento per lo sviluppo di un rimorchiatore spaziale statunitense dovrà prima essere approvato dal Congresso degli Stati Uniti. La cifra di 180 milioni di dollari potrebbe sembrare sufficiente alla realizzazione di un tale veicolo, ma “una stima dei costi che avevamo era di poco inferiore al miliardo di dollari” ha precisato Lueders – . Il nostro obiettivo è di uscire con una RFP (una richiesta di proposte) e poi, ovviamente, una volta ricevute le proposte, speriamo di ottenere un prezzo migliore di quello. Ma questo ci dà un buon inizio nel 2024 per avere quella capacità critica a bordo”.

La distruzione della Stazione Spaziale Internazionale

Nell’orbita terrestre bassa da oltre due decenni, la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) avrebbe dovuto terminare da tempo la sua lunga vita nello spazio, ma con una decisione confermata alla fine del 2021, la sua operatività è stata estesa fino al 2030. Per la sua dismissione la NASA ha previsto una manovra di uscita dall’orbita – che potrebbe quindi essere eseguita dal nuovo deorbiter statunitense (oppure tramite l impiego dei sistemi propulsivi dei Progress)  per condurre la struttura verso una distruzione controllata nell’atmosfera terrestre, guidandola in sicurezza per lo schianto in mare, molto probabilmente sul Point Nemo (Punto Nemo), il luogo più lontano da qualsiasi terra emersa nell’Oceano Pacifico.

Questo punto, definito il cimitero dei veicoli spaziali, è il luogo scelto dalle agenzie spaziali per il rientro controllato di oggetti in orbita, ed è quindi probabile che i detriti del veicolo più iconico di tutti i tempi alla fine possano riposare lì.

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