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La NASA annuncia i nomi degli astronauti della missione Artemis 2 sulla Luna

L’equipaggio sarà composto da quattro astronauti, tre americani e un canadese, che nel 2025 viaggeranno a bordo della navicella spaziale Orion intorno alla Luna.
A cura di Valeria Aiello
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I quattro astronauti della missione Artemis 2 che viaggeranno attorno alla Luna nel 2024: da sinistra, la specialista di missione Christina Kock, il pilota Victor Glover (al centro in alto), il comandante della missione Reid Wiseman (al centro in basso) e lo specialista di missione Jeremy Hansen / Credit: NASA
I quattro astronauti della missione Artemis 2 che viaggeranno attorno alla Luna nel 2024: da sinistra, la specialista di missione Christina Kock, il pilota Victor Glover (al centro in alto), il comandante della missione Reid Wiseman (al centro in basso) e lo specialista di missione Jeremy Hansen / Credit: NASA

Gli primi quattro astronauti della missione Artemis 2 (ufficialmente Artemis II) che riporterà gli umani a viaggiare verso la Luna decenni dopo l’ultima missione Apollo saranno gli americani Christina Koch, Victor Glover, Reid Wiseman e il canadese Jeremy Hansen, scelti tra 41 astronauti considerati idonei. I loro nomi sono stati annunciati oggi, lunedì 3 aprile 2023, dalla NASA e dalla CSA, l’Agenzia spaziale canadese, nel corso di una conferenza stampa all’Ellington Field del Johnson Space Center della NASA, a Houston, in Texas, trasmessa in diretta streaming, nel corso della quale è stata rivelata la composizione dell’equipaggio della seconda delle tre missioni Artemis, la prima del programma lunare con astronauti a bordo, il cui lancio è previsto per settembre 2025.

Gli astronauti di Artemis 2 voleranno intorno alla Luna

I quattro astronauti viaggeranno a bordo della navicella Orion che volerà intorno alla Luna senza atterrarvi, per poi tornare sulla Terra, segnando un ulteriore passo nella nuova era di esplorazione lunare. Il sorvolo durerà circa 10 giorni e aprirà infatti la strada alle future missioni sulla Luna, compreso lo sbarco della prima donna e della prima persona nera, previsto nell’ambito di Artemis III che, non prima del 2026, riporterà gli astronauti a lasciare le loro impronte sul suolo lunare.

La seconda missione del programma Artemis, promosso dalla NASA insieme alla CSA, all’Agenzia spaziale europea (ESA) e alla Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA), sarà quindi il primo test di volo con equipaggio, con l’obiettivo di testare le “fondamentali capacità umane di esplorazione dello spazio profondo, il razzo Space Launch System (SLS) e la navicella spaziale Orion – precisa l’Agenzia spaziale americana – . La missione di 10 giorni testerà e stresserà i sistemi di supporto vitale della navicella Orion per dimostrare le capacità e le tecniche necessarie per vivere e lavorare nello spazio in modi che solo gli esseri umani possono fare”.

Il ritorno sul satellite 50 anni dopo le missioni Apollo

La missione Artemis II si basa sul successo del test di sorvolo senza equipaggio (Artemis I), conclusosi nel dicembre 2022 dopo un viaggio di 25 giorni che ha segnato l’inizio di questa nuova fase di esplorazione lunare, decenni dopo l’ultima storica missione Apollo, nel 1972. Rispetto al programma Apollo che, nel complesso, portò allo sbarco di 12 astronauti, con le missioni Artemis la NASA punta non solo a riportare gli umani sulla Luna, ma anche a intraprendere un percorso che nel lungo termine porterà alla realizzazione di un avamposto permanente, che consentirà di stabilire una presenza umana duratura e, successivamente, di lanciare le missioni su Marte.

Durante la missione Artemis 1 intorno al satellite, la navicella Orion ha viaggiato per migliaia di chilometri oltre la Luna, allontanandosi dalla Terra più di qualsiasi altro veicolo spaziale mai costruito per gli esseri umani e dimostrando che i sistemi critici di supporto vitale possono sostenere gli astronauti nelle missioni di lunga durata.

La riuscita di questa missione ha quindi permesso di definire i dettagli di Artemis II, che si baserà proprio sul test di volo di Artemis I senza equipaggio: i quattro astronauti – il comandante Reid Wiseman, il pilota Victor Glover e gli specialisti di missione Christina Kock e Jeremy Hansen – partiranno dal Kennedy Space Center della NASA, in Florida, a bordo della navicella Orion che verrà lanciata secondo un profilo di volo chiamato “traiettoria di ritorno libero ibrido”, una particolare traiettoria orbitale tra due corpi celesti in cui l’attrazione gravitazionale del secondo corpo fa sì che il veicolo spaziale ritorni nell’orbita del primo senza bisogno di effettuare manovre propulsive.

Nello specifico, la navicella eseguirà molteplici manovre per accrescere la sua orbita attorno alla Terra e, alla fine, posizionerà l’equipaggio su una traiettoria lunare di ritorno libero, in cui la gravità terrestre riporterà naturalmente Orion sulla Terra dopo aver sorvolato la Luna.

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