La Marmolada si tinge di giallo: perché il ghiacciaio delle Dolomiti ha cambiato colore
Era già successo all'inizio di aprile. La neve sulle montagne italiane torna a colarsi di giallo e la causa è sempre la stessa: le nuvole di micropolvere di sabbia in arrivo dal deserto del Sahara. Proprio come accaduto qualche mese fa, anche questa volta alcune cime delle Dolomiti sono state raggiunte da queste minuscole particelle che mescolandosi all'aria e alla neve creano uno scenario davvero unico, quasi spaziale. "Ora la neve si è sciolta e sembra di stare nel deserto", ha raccontato in esclusiva a Fanpage.it Carlo Budel, proprietario di Capanna Punta Penìa, il rifugio più alto delle Dolomiti, sul ghiacciaio della Marmolada, a oltre 3.300 metri.
D'altronde potevamo aspettarcelo, data la nuova ondata di polvere sahariana che in questi giorni si è abbattuta sul Mediterraneo, arrivando in Italia. Il picco della #SaharanDust – così è stato rinominato il fenomeno – era infatti atteso proprio tra la giornata di ieri, mercoledì 19 giugno, e oggi, giovedì 20 giugno. Lo aveva annunciato anche in post su X Copernicus, il programma di osservazione della Terra gestito in collaborazione dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e dalla Commissione Europea. Qui abbiamo parlato dei rischi per la salute.
La Marmolada tinta di giallo
"Vedete tutta la sabbia sopra la neve. Sembra di stare nel deserto. Poi tira aria calda oggi". Racconta dalle sue storie di Instagram Carlo Budel. Nelle immagini postate questa mattina, le vette innevate appaiono infatti come ricoperte da una polverina giallo ocra. "È uno scenario davvero unico – ha spiegato a Fanpage.it il gestore del rifugio Punta Penìa – ma non è nulla di così assurdo, succedeva anche quando ero bambino. Mi ricordo le volte in cui l'automobile di mio padre si colorava di giallo".
Anche altre immagini catturate da diverse webcam collocate in diversi punti della Marmolada, che proprio a metà giugno è stata interessata da intense nevicate (qui un esperto ci ha spiegato perché questo non basta a negare la crisi climatica). Senza nemmeno che glielo avessimo chiesto, Budel, che la montagna la conosce davvero bene, ci ha anticipato: "Anche se a vederlo è un po' strano, è un fenomeno normale. Non diamo retta a chi racconta in giro che la causa siano le scie chimiche o chissà cosa".
Quali sono le cause scientifiche del fenomeno
Quando lo stesso fenomeno si è verificato ad aprile, abbiamo spiegato qual è la causa scientifica dietro questi scenari e perché non si tratta di sabbia vera e propria.
Il giallo che colora la neve e l'aria circostante le vette è dovuto infatti alla nuvola di micropolvere che dal deserto del Sahara è arrivata fino in Europa centrale, trasportata dai venti del sud.
Dove si sta spostando la nuvola dal Sahara
Le immagini satellitari condivise dal Programma Copernicus mostravano già a inizio settimana le possibili traiettorie che avrebbe potuto seguire la nuvola in arrivo dal Sahara.
A spingerla fino in Italia è stato infatti l'anticiclone africano, che in questi giorni sta interessano l'area del Mediterraneo, rafforzati dai venti che dal sud soffiano verso l'Europa meridionale e centrale. Oltre all'Italia, la polvere dovrebbe infatti raggiungere anche alcune aree della Francia. secondo le previsioni di Copernicus.