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La lettera che portò alla creazione della bomba atomica è all’asta: porta la firma di Einstein

Christie’s, la più grande casa d’aste al mondo, ha annunciato che a settembre 2024 metterà in vendita la lettera che Albert Einstein inviò all’allora presidente degli Stati Uniti Roosvelt per avvertirlo che gli scienziati della Germania nazista avrebbero potuto creare una bomba atomica. Fu per quella lettera, di cui Einstein si pentì, che la Casa Bianca avviò la produzione delle bombe atomiche poi sganciate su Hiroshima e Nagasaki.
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Quando Franklin D. Roosevelt decise di formare il comitato che avrebbe portato alla nascita del Progetto Manhattan – il programma che sotto la guida di Oppenheimer costruì le bombe atomiche – lo fece dopo aver ricevuto una lettera in cui qualcuno lo avvertiva del fatto che la Germania avrebbe potuto presto sfruttare le sue conoscenze sulla fisica nucleare per realizzare "bombe estremamente potenti".

Quel documento, che in definitiva portò gli Stati Uniti a sviluppare le bombe atomiche che distrussero Hiroshima e Nagasaki, portava la firma di Albert Einstein (che dopo il disastro nucleare si sarebbe profondamente pentito di quella lettera). Oggi la più grande casa d'aste al mondo, Christie's, ha annunciato che la metterà in vendita al miglior offerente a settembre 2024. Base d'asta: quattro milioni di dollari.

Cosa ha scritto Einstein nella lettera all'asta

La lettera è datata 2 agosto 1939, meno di un mese prima dell'invasione della Polonia da parte della Germania, e rappresenta un documento storico dal valore inestimabile. Quelle parole, sebbene non fosse quello l'intento dei suoi autori, avrebbero cambiato per sempre la storia dell'umanità. A scriverla, in realtà, fu il collega Leo Szilard ed Einstein si limitò a fermarla, mentre i due scienziati si trovavano a Long Island, New York. Qui il fisico era emigrato nel 1933 per fuggire alla persecuzione antisemita.

Nella lettera, Einstein si rivolge direttamente a Roosevelt, allora presidente degli Stati Uniti, avvertendolo della particolare attenzione che la Germania stava dedicando alla ricerca nucleare. Il testo, riportato dal Guardian, inizia così: "Signore, dati i recenti lavori di fisica nucleare è probabile che l'uranio potrà essere trasformato in una nuova e importante fonte di energia". Ovviamente, il pericolo a cui si riferiva Einstein riguardava proprio l'imminente costruzione da parte della Germania della bomba atomica: "Potrebbe essere possibile innescare una reazione nucleare a catena in una grande massa di uranio (…) e questo nuovo fenomeno porterebbe anche alla costruzione di bombe".

La storia della lettera

In realtà, di quella lettera scritta da Szilard e firmata da Einstein esistono due versioni. La seconda, più breve, ma contenente la firma di Einstein, si trova attualmente al museo Roosevelt di Hyde Park, New York.

Quella che verrà messa in vendita da Christie's il 10 settembre proviene invece dalla collezione del co-fondatore di Microsoft, Paul Allen, noto per essere un collezionista d'eccezione: la sua collezione d'arte è stata messa in vendita da Christie's nel 2022 per un incasso complessivo di 1,62 miliardi di dollari. Allen l'acquistò dal candidato alla presidenza degli Stati Uniti, Malcolm Forbes, nel 2002 per 2,1 milioni di dollari.

Christie's ha annunciato che in quest'asta verranno venduti altri oggetti della collezione di Allen. Il tutto verrà organnizato in tre appuntamenti: oltre a quella del 10 settembre a New York, sono previste altre due vendite online che chiuderanno il 12 settembre. Tutto il ricavato – ha spiegato la casa d'aste – andrà in beneficienza a iniziative filantropiche che avrebbero rispecchiato il volere di Allen.

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