La Groenlandia ha perso più di 2.300 km3 di ghiaccio, una quantità pari a 50 volte l’acqua del lago di Garda
Negli ultimi decenni, la Groenlandia ha perso una quantità significativa di ghiaccio a causa del riscaldamento globale: i dati che documentano come sta cambiando la più grande isola del mondo arrivano dalle recenti osservazioni dei satelliti ICESat-2 della NASA e CryoSat dell’ESA, che hanno fornito misurazioni altamente dettagliate del progressivo assottigliamento della calotta glaciale.
In soli 13 anni, la Groenlandia ha perso circa 2.347 chilometri cubi (km3) di ghiaccio, una quantità pari a 50 volte l’acqua che riempie il lago di Garda. Lo scioglimento più estremo si è verificato nei ghiacciai di sbocco della calotta glaciale, in particolare a Sermeq Kujalleq (Jakobshavn Isbræ in danese), nella Groenlandia centro-occidentale, dove l’assottigliamento massimo è stato di 67 metri, e a Zachariae Isstrøm, nel nord-est dell’isola, dove lo spessore del ghiaccio si è ridotto di 75 metri.
Cosa sta succedendo in Groenlandia
I ghiacci della Groenlandia stanno subendo cambiamenti significativi a causa del riscaldamento globale: tra il 2010 e il 2023, la calotta glaciale dell’isola si è assottigliata in media di 1,2 metri, anche se la perdita di ghiaccio lungo i margini della calotta glaciale è cinque volte maggiore, pari a uno spessore di 6,4 metri in media, secondo quanto emerge dai risultati del nuovo studio condotto dagli scienziati del Centre for Polar Observation and Modelling (CPOM) del Regno Unito, con sede presso la Northumbria University.
Per l’analisi, appena pubblicata su Geophysical Research Letters, gli scienziati hanno utilizzato i dati dei satelliti CryoSat dell'ESA in combinazione, a partire da ottobre 2018, con le misurazioni di ICESat-2 della NASA.
“Nel complesso, la calotta glaciale si è ridotta di 2.347 chilometri cubi nel periodo di indagine di 13 anni, una quantità simile a quella dell’acqua immagazzinata nel lago Vittoria in Africa – ha precisato l’ESA in una nota – . I cambiamenti più grandi si sono verificati nel 2012 e nel 2019, quando la calotta glaciale si è ridotta di oltre 400 chilometri cubi a causa dello scioglimento estremo di quegli anni”.
Lo scioglimento dei ghiacci della Groenlandia contribuisce all’innalzamento del livello del mare e sconvolge i modelli meteo del pianeta, con impatti profondi non solo sull’ambiente locale ma anche sulla circolazione oceanica globale.
“La disponibilità di dati accurati e aggiornati sui cambiamenti della calotta glaciale è fondamentale per prepararci ed adattarci agli impatti dei cambiamenti climatici – ha affermato l’autore principale dello studio, il dottor Nitin Ravinder del CPOM che, insieme ai colleghi, ha combinato i dati delle misurazioni satellitari – . La natura complementare di CryoSat-2 e ICESat-2 fornisce una forte motivazione nell’utilizzare i loro set di dati per produrre stime migliori dei cambiamenti di volume e massa della calotta glaciale”.