La Grande Macchia Rossa di Giove continua a diventare sempre più piccola (e nessuno sa perché)
La Grande Macchia Rossa di Giove, la principale tempesta anticiclonica che da secoli infuria nell’emisfero meridionale del pianeta, si sta restringendo e continua a diventare sempre più piccola. All’inizio del 2023 copriva un’area di 14.750 chilometri di longitudine e 10.500 di latitudine, secondo i calcoli di Amy Simon, una scienziata planetaria del Goddard Space Flight Center della NASA. Nuove immagini, scattate il 6 novembre 2023 dall’osservatore planetario e astrofotografo Damian Peach rivelano però che le dimensioni della Grande Macchia Rossa si sono ulteriormente ridotte su entrambi gli assi e che il suo diametro è sceso ad appena 12.500 chilometri: se confermato, non solo questa regione sarebbe diventata più piccola della Terra ma avrebbe anche raggiunto la dimensione minima nella storia della sua osservazione.
La Grande Macchia Rossa di Giove si sta restringendo
Gli astronomi osservano la Grande Macchia Rossa di Giove da più di 150 anni e, se prendiamo in considerazione le prime osservazioni di Giovanni Cassini, forse da più di 350 anni, sebbene la sua scoperta venga talvolta attribuita allo scienziato inglese Robert Hooke. Da allora, la natura di questa tempesta vorticosa, che ruota in senso antiorario intrappolata tra da forti venti che superano i 643 chilometri orari di velocità, è stata oggetto di studio da parte dei ricercatori. I dati della sonda Juno della NASA, che ha sorvolato il vortice due volte, a febbraio e a luglio 2019, hanno indicato che potrebbe estendersi dai 200 ai 500 chilometri al di sotto delle nubi del pianeta, suggerendo che più in profondità ci sia “qualcosa che la sta smorzando”.
Ciò che è però chiaro è che nel corso dell’ultimo secolo, la Grande Macchia Rossa si è ristretta ed è diventata più circolare che ovale. Le prime stime del XIX secolo indicavano che la sua estensione fosse di circa 41.000 chilometri lungo l’asse più lungo, ma quando la sonda spaziale Voyager ha sorvolato il pianeta nel 1979 e 1980, il diametro della tempesta era sceso a 23.335 chilometri, risultando ulteriormente ridotto nelle misurazioni del telescopio spaziale Hubble, che nel 2014 rivelò un’estensione di poco meno di 16.500 chilometri.
Le più recenti osservazioni, riportate da Sky&Telescope, suggeriscono che attualmente il diametro sia di appena 12.500 chilometri.
Il motivo per cui la Grande Macchia Rossa continui a ridursi non è chiaro, così come non abbiamo ancora compreso appieno la miscela chimica che la rende di colore rosso-arancio e cosa determini la sua forma e le sue dimensioni. Qualunque sia il suo futuro – se oscillerà di dimensioni o continuerà a diminuire fino ad assomigliare alle altre macchie del pianeta – non sembra però che la Grande Macchia Rossa stia scomparendo. Nel 2021, una ricerca ha indicato che i venti più esterni stanno accelerando e, secondo alcuni astronomi, la tempesta continuerà ad essere alimentata dai modelli di riscaldamento e raffreddamento attorno al vortice.