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Cambiamenti climatici

La Foresta Amazzonica ha perso 5 milioni di ettari in soli 5 anni: la stiamo distruggendo

Gli scienziati dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) hanno dimostrato che l’Amazzonia ha perso 5,2 milioni di ettari tra il 2017 e il 2021, circa 1 milione all’anno.
A cura di Andrea Centini
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Credit: ESA
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In soli cinque anni la Foresta Amazzonica ha perduto oltre 5 milioni di ettari, circa 1 milione per ogni anno. È un dato drammatico che evidenzia per l'ennesima volta quanto sia grave lo sfruttamento perpetrato ai danni del “polmone verde” della Terra, scrigno della biodiversità e preziosissimo alleato – almeno fino ad alcuni anni fa – nell'assorbimento del carbonio, l'elemento alla base dei cambiamenti climatici di origine antropica. Come emerso da un recente studio condotto da scienziati del Centro per l'osservazione e la modellazione della Terra dell'Università dell'Oklahoma, infatti, a causa di questa distruzione l'Amazzonia sta ora rilasciando più anidride carbonica (CO2) di quella che cattura: nell'ultimo decennio il rapporto è stato infatti di 16,6 miliardi di tonnellate emesse contro 13,9 miliardi di tonnellate assorbiti.

A determinare che l'Amazzonia ha perduto oltre 5 milioni di ettari in soli cinque anni, tra il 2017 e il 2021, sono stati gli scienziati del “Sentinel-1 for Science: Amazonas”, un progetto di ricerca guidato dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA). Esso si avvale dell'enorme mole di dati catturati dal satellite Sentinel-1 della costellazione Copernicus, che dal 2015 monitora le perdite forestali attraverso osservazioni cicliche ogni 6 – 12 giorni. Il satellite raccoglie milioni di gigabyte di dati radar ad apertura sintetica (SAR) in qualunque circostanza, “sia di giorno che di notte, indipendentemente dalla copertura nuvolosa, foschia, fumo o aerosol”, come specificato in un comunicato stampa dell'ESA. Ciò consente il monitoraggio della deforestazione con un dettaglio senza precedenti, anche alla luce della grande risoluzione dell'“occhio” di Sentinel-1, pari A 20 metri x 20 metri.

Analizzando statisticamente ben 450 Terabyte di dati raccolti nel suddetto quinquennio, gli scienziati hanno determinato che l'Amazzonia ha perso oltre 5,2 milioni di ettari, più di 1 all'anno. Per fare un paragone, è un territorio esteso quanto la Sicilia, il Piemonte e la Valle D'Aosta messi assieme, o come la Costa Rica, utilizzando il paragone dell'ESA. La Foresta Amazzonica viene distrutta e bruciata per creare nuove miniere, infrastrutture e soprattutto allevamenti per il bestiame, anch'essi coinvolti nel catalizzare le emissioni di carbonio nell'atmosfera e amplificare il riscaldamento globale.

“Quello che stiamo vedendo dallo spazio è oltre un milione di ettari di foreste umide tropicali che scompaiono ogni anno nel bacino amazzonico, con l'anno peggiore che è il 2021 in Brasile. D'ora in poi possiamo tenere traccia di queste perdite e riferirle in modo trasparente e coerente ogni 12 giorni” ha dichiarato la dottoressa Neha Hunka, esperta di telerilevamento presso Gisat. La speranza degli esperti è che fornire dati chiari, costantemente aggiornati e facilmente consultabili da chiunque possa aiutare la sensibilizzazione dell'opinione pubblica sui danni arrecati alla Foresta Amazzonica e sulle conseguenze dei cambiamenti climatici.

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