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Cambiamenti climatici

La differenza tra caldo afoso e torrido, qual è il più insopportabile

Caldo torrido e caldo afoso non sono la stessa cosa: il primo è quello secco, il secondo è legato a un’elevata umidità, un fattore che contribuisce a farci percepire una sensazione di calore sensibilmente superiore.
A cura di Andrea Centini
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Il nostro e gli altri Paesi affacciati sul Mediterraneo sono particolarmente esposti alle ondate di calore nel periodo estivo, durante il quale è normale faccia caldo per motivi squisitamente astronomici. L'inclinazione dell'asse terrestre, infatti, in estate permette l'arrivo perpendicolare dei raggi solari sull'emisfero boreale (settentrionale); questo fattore associato alle giornate lunghe e soleggiate favorisce un naturale innalzamento delle temperature. Il problema è che si è passati dalle gradevoli estati mediterranee di circa 30 anni fa a quelle odierne – spesso insopportabili – a causa del cambiamento climatico, che ha rimpiazzato l'anticiclone delle Azzorre con quello africano per via di un indebolimento delle correnti a getto (a sua volta legato al riscaldamento fuori controllo dell'Artico). Questo stravolgimento climatico ha reso le ondate di calore innescate dall'alta pressione africana molto più frequenti e intense, portando a temperature record come quella registrata il 18 luglio a Roma (quasi 42° C, prima volta nella storia). Ma il caldo che sperimentiamo in estate in Italia (e altrove) non è sempre uguale. Esiste infatti una differenza significativa tra il caldo torrido e il caldo afoso; con quest'ultimo considerato più pericoloso per la salute.

Il caldo torrido è il caldo secco, pertanto non è sempre corretto utilizzare questo termine come sinonimo di qualunque situazione di caldo molto intenso. A differenza di quello torrido, il caldo afoso è legato a un elevato tasso di umidità, che aumenta la nostra percezione di calore per via della maggiore concentrazione di acqua nell'aria. Maggiore è il tasso di umidità dell'aria che ci circonda, superiore è la sensazione di calore che percepiamo perché questo fattore peggiora la capacità del nostro organismo di raffreddarsi attraverso la sudorazione. È per questa ragione che con il caldo afoso aumenta il rischio di sviluppare il famigerato colpo di calore, una condizione patologica potenzialmente mortale (ecco i sintomi del colpo di calore e i consigli del Ministero della Salute per proteggersi dalle ondate di calore). Con il caldo torrido, cioè secco e dunque a bassa umidità, la sensazione di calore percepita è quella reale in base alla temperatura che leggiamo sul termometro.

Il nostro organismo mantiene una temperatura interna stabile attorno ai 37° C attraverso naturali processi fisiologici; quando fa troppo caldo si innesca la sudorazione che permette di scongiurare l'ipertermia. Tuttavia, se la temperatura esterna è molto elevata e c'è un tasso di umidità significativo, l'aria ha una ridotta capacità di assorbire il vapore acqueo che si disperde dalla nostra pelle attraverso le goccioline prodotte dalle ghiandole sudoripare. Poiché la sudorazione è il meccanismo biologico che permette il raffreddamento del corpo, il caldo afoso determina la percezione di temperature più elevate, che possono balzare a valori estremi.

Come spiegato da chimica-online.it, per calcolare la temperatura percepita sulla base della temperatura segnata dalla colonnina di mercurio e dell'umidità è possibile usare l'indice Humidex legato alla seguente formula: H = Ta + ( 0.5555 x ( e – 10 ) ), dove H è la temperatura percepita, Ta è la temperatura effettiva ed e è la pressione di vapore in hPa. Per fare alcuni esempi, con una temperatura di 38° C e un tasso di umidità del 30 percento la temperatura percepita è di 43° C, mentre con il 50 percento di umidità la temperatura percepita sfiora i 50° C. Con una temperatura esterna di 40° C e un tasso di umidità del 30 percento la temperatura percepita è di 47° C, con il 70 percento di umidità si arriva addirittura a percepire 63° C.

Le località più umide del mondo come Mawsynram in India e Tutunendo in Colombia si trovano tutte in regioni tropicali e subtropicali e sono influenzate da abbondanti piogge e / o dalla vicinanza di masse d'acqua significative. New Orleans, una città statunitense nota anche per le estati estremamente afose, ha un tasso di umidità del 77 percento a luglio e dell'80 percento ad agosto, influenzato dalla vicinanza del Golfo del Messico. Nelle regioni equatoriali dove piove con costanza i tassi di umidità possono raggiungere livelli estremi e rendere l'aria insopportabile. I temporali saltuari in altre parti del mondo possono avere un effetto rinfrescante sulla calura estiva, tuttavia, successivamente possono innescare un effetto rimbalzo dell'afa proprio in ragione dell'aumento di umidità nell'aria.

In Italia le città più umide e afose spesso sono quelle che si trovano in aree paludose o affacciate sul mare, dove l'aria si arricchisce di vapore acqueo. Ma non sempre è così. In località di mare ventose come Trieste, Catania e Genova, infatti, il vento spazza via l'acqua in sospensione e abbatte il tasso di umidità. Nel momento in cui stiamo scrivendo l'umidità nel capoluogo del Friuli Venezia Giulia è del 22,6 percento; in quello ligure del 25,7 percento e nella città siciliana del 28,4 percento. Sono tra le più secche in assoluto, pur essendo marine. Sono molteplici i fattori che influenzano umidità e temperatura di una località e la sola discriminante tra area geografica costiera e interna non è sufficiente a spiegare le differenze. I centri urbani, ad esempio, sono più caldi e meno umidi poiché vere e proprie isole di calore, ma i tassi possono comunque essere elevati. Al momento a Roma l'umidità relativa è del 46 percento; a Napoli del 63 percento; a Milano del 55 percento e a Torino del 52 percento.

Anche la presenza di alte montagne può influenzare correnti e tassi di umidità. Aosta, che si trova in una valle circondata da alte montagne, in estate ha un clima generalmente caldo e secco con massime di circa 30° C, tuttavia l'umidità in questo momento è del 52 percento. In base ai dati Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare citati da Meteoweb.it, le città più umide in Italia sono Ravenna Punta Marina (80,8 percento); Capo Frasca (80,7 percento); Piacenza (80,1 percento); Monte Scuro Sila (80 percento); Capo Caccia (78,1 percento) e Rimini Miramare (77,9 percento).

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