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La dieta migliore per noi e il pianeta: i consigli dell’esperto per star bene e ridurre le emissioni

Il professor Tim Spector raccomanda il taglio della carne, il consumo di 30 tipi di piante a settimana e l’uso del microonde, per una dieta sana e sostenibile.
A cura di Andrea Centini
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“Diventare vegani è il metodo più semplice per ridurre la propria impronta personale di carbonio”. È con queste parole che l'illustre scienziato britannico Tim Spector, docente di Epidemiologia Genetica e direttore del Dipartimento della Ricerca sui Gemelli del King's College di Londra, ha aperto un approfondito editoriale pubblicato sul Guardian dedicato all'alimentazione sostenibile, buona sia per la nostra salute che per quella del pianeta. Com'è noto, infatti, le emissioni di CO2 e il consumo di acqua e suolo degli allevamenti intensivi (e della zootecnia in generale) sono sensibilmente superiori a quelli necessari per produrre cibi di origine vegetale. Basti sapere che, secondo il recente rapporto “Meat Atlas: Facts and figures about the animals we eat 2021”, le cinque più grandi aziende zootecniche che producono carne e latticini emettono in atmosfera livelli di gas serra equiparabili a quelli di una grande compagnia petrolifera, mentre in 20 ne emettono tanti quanti un grande Paese come la Francia o il Regno Unito. Come specificato dal professor Spector, la carne di manzo richiede cento volte più suolo per produrre la medesima quantità di proteine rispetto a quella offerta da piselli o soia.

Alla luce di questi dati non c'è dunque da stupirsi che ridurre al minimo – o tagliare completamente – la carne dal proprio modello alimentare sia considerato uno dei modi migliori per proteggere il pianeta dai cambiamenti climatici. Secondo il rapporto State of Climate Action 2022 appena pubblicato, chi continua a mangiar carne dovrebbe ridurla fino a consumare al massimo l'equivalente di due hamburger a settimana. Una scelta che fa bene anche alla salute. Il rapporto “The 2022 report of the Lancet Countdown on health and climate change: health at the mercy of fossil fuels” indica che la transizione verso diete vegetali non solo abbatterebbe del 55 percento le emissioni di gas serra generati dalla produzione di carne e latte, “ma preverrebbe anche fino a 11,5 milioni di decessi all'anno legati all'alimentazione e ridurrebbe il rischio di malattie zoonotiche”. Per tutte queste ragioni il professor Spector ha deciso di consumare carne soltanto una o due volte al mese e solo da allevamenti biologici.

Lo scienziato sottolinea che il fattore dietetico più importante scoperto per una migliore salute dell'intestino è la varietà di piante consumate nell'arco di una settimana, con 30 considerato come il numero ottimale. Può sembrare un grande numero, ma in realtà con un po' di attenzione ci si arriva facilmente, dato che sono contemplati condimenti, spezie, cereali, semi, legumi, funghi, erbe etc etc. Il professor Spector indica che già un soffritto di cipolla, con olio di oliva, peperoncino, carote, legumi e il sugo per la pasta dà già un bel contributo. Ma non sempre i prodotti vegetali sono completamente salutari. Alcuni vegani fanno infatti troppo affidamento a cibi “ultra lavorati ricchi di sale e grassi”, come certi hamburger e alcune “repliche” di alimenti da onnivori. Alcuni vengono anche preparati in fabbriche altamente energivore, dannose per il pianeta. Pertanto la raccomandazione è quella di orientarsi il più possibile verso ingredienti semplici, vari e da agricoltura biologica.

Per quanto concerne le proteine, il professor Spector consiglia di consumare legumi come lenticchie e fagioli, che sono ricchi anche di fibre, minerali e polifenoli, aiutando "le popolazioni centenarie a sopravvivere al resto di noi". Per l'assunzione di ferro, iodio, zinco e vitamina B-12 suggerisce di consumare una volta alla settimana uova, vongole o cozze e pollo da allevamenti sostenibili. Queste sostanze possono comunque essere ottenute con altri alimenti e integratori (in particolar modo la B-12), per chi dovesse decidere di orientarsi su un modello alimentare vegetariano o vegano. Naturalmente sempre sotto consiglio del medico – nutrizionista curante. Mai affidarsi al fai-da-te, che può risultare sbilanciato e pericoloso per la salute.

Per cucinare i propri pasti il professor Spector consiglia di usare il forno a microonde, che permette di risparmiare energia (rispetto all'uso del gas naturale per i fornelli o il forno elettrico) e anche di conservare maggiormente i nutrienti negli alimenti. Lo scienziato aggiunge che i benefici del pesce e degli acidi grassi Omega-3 sono stati sovrastimati dalla ricerca scientifica, così come quelli dei latticini, “che sono una causa enorme del riscaldamento globale”. “Ci sono molte migliori fonti di calcio, ad esempio semi di sesamo e tahini, verdure a foglia verde scura e tofu con calcio. Sebbene le alternative al latte siano nel complesso migliori per le emissioni di gas serra, possono causare altri problemi; la quantità eccessiva di acqua utilizzata per creare il latte di mandorla e la sua nocività per le api, ad esempio. Altri, come il latte di soia e di avena, possono essere altamente trasformati”, ha chiosato lo scienziato. Ovviamente Spector sottolinea che non esiste una dieta adatta a tutti, pertanto è sempre doveroso ascoltare il proprio organismo e soprattutto consultarsi con gli esperti della nutrizione. Seguire modelli alimentari sostenibili, benefici per noi e il pianeta, non solo è possibile, ma anche doveroso.

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