La cometa Nishimura visibile a occhio nudo nel weekend: come cercarla nel cielo di settembre
La splendida cometa periodica Nishimura scoperta lo scorso 11 agosto raggiungerà la minima distanza dalla Terra (perigeo) il prossimo 12 settembre. Il momento migliore per osservarla nel cielo sarà probabilmente nel weekend del 9 – 10 settembre, quando secondo gli esperti dovrebbe essere visibile a occhio nudo in cieli bui e stellati, cioè privi di inquinamento luminoso significativo. Secondo Earth Sky il corpo celeste dovrebbe essere già visibile a occhio nudo, avendo raggiunto una magnitudine (luminosità apparente) di 6.4 lo scorso 4 settembre. Il limite per l'osservabilità dell'occhio umano è di circa 6. Ricordiamo che si tratta di una scala inversa che abbraccia anche numeri negativi, ciò significa che minore è il valore più è elevata la luminosità dell'oggetto (quella del Sole, ad esempio è – 26.7, mentre quella della Luna Piena è – 12.9).
Va sottolineato che la luminosità delle comete (riflessa dal Sole) è espansa, non puntiforme come quella delle stelle, pertanto sono necessari valori di magnitudine più bassi e un cielo molto buio per godere dell'osservazione. A meno che non si tratti di oggetti particolarmente luminosi. Lo spettacolo astronomico sarà comunque garantito – meteo permettendo – a chiunque scruterà il firmamento con un binocolo o un piccolo telescopio.
Protagonista di questo passaggio è la cometa C/2023 P1 Nishimura, individuata per la prima volta ad agosto dall'astrofilo e astrofotografo giapponese Hideo Nishimura dalla sua Kakegawa. L'uomo stava immortalando il cielo stellato quando si è accorto che tra le luci dell'alba si nascondeva la “palla di ghiaccio”. In un solo mese si è avvicinata rapidamente al Sole e alla Terra e si è resa sempre più visibile, diventando un bersaglio privilegiato per gli astrofotografi, come dimostrano le splendide immagini che trovate in questo articolo.
Come indicato, la cometa raggiungerà la minima distanza dal nostro pianeta (a 125 milioni di chilometri) il 12 settembre, incastonata nella costellazione del Leone. La minima distanza dal Sole (43 milioni di chilometri), il perielio, sarà invece raggiunta il 17 settembre nella costellazione della Vergine. La massima visibilità dovrebbe essere garantita proprio nel prossimo weekend, tra sabato 9 e domenica 10 settembre, prima dell'alba.
L'affascinante oggetto ghiacciato nei giorni successivi, infatti, si “nasconderà” dietro la luce del Sole e diventerà impossibile da ammirare. Poiché torna a salutare la Terra una volta ogni 435 anni circa, sulla base di recenti calcoli eseguiti dagli scienziati Jet Propulsion Laboratory della NASA, poterlo ammirare in queste serate di fine estate rappresenta l'occasione di una vita. Ricordiamo che le comete hanno comportamenti imprevedibili e possono avere repentini aumenti o brusche diminuzioni di luminosità. I loro nuclei ghiacciati vengono infatti fusi dalle alte temperature mentre si avvicinano al Sole, un processo che genera le chiome e le spettacolari code. Quella della cometa C/2023 P1 Nishimura è lunga e di colore verde.
Ma dove si deve puntare lo sguardo per provare ad ammirare il magnifico oggetto celeste? Gli esperti consigliano di osservare il cielo nordorientale, circa un'ora e mezza prima dell'alba, che domenica 10 settembre è attesa attorno alle 06:45 (ora di Roma). Come punto di riferimento si può usare il pianeta Venere, il terzo oggetto più luminoso della volta celeste dopo il Sole e la Luna. Il “Pianeta dell'Amore” si presenta come una sorta di faretto appeso nel cielo, impossibile da confondere con altri oggetti celesti. Prima dell'alba di domenica 10 sarà piuttosto basso sull'orizzonte, tra la costellazione del Cancro e quella dell'Idra. La cometa Nishimura sarà esattamente alla sua sinistra, come mostra l'immagine soprastante. Sarà a pochi gradi di distanza, al fianco della stella Algenubi (o Epsilon Leonis / Ras Elased Australis / Asad Australis) in alto nella costellazione del Leone. Ribadiamo che le previsioni, al momento, indicano che la cometa diventerà visibile a occhio nudo solo in cieli molto bui e privi di inquinamento luminoso, quindi lontano dalle città. Con un piccolo binocolo e un telescopio, tuttavia, tutti dovrebbero riuscire ad ammirarla nell'emisfero settentrionale.