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La cometa del secolo colpita da violenta espulsione solare: il 10 ottobre possibile aurora in Italia

Una forte espulsione di massa coronale (CME) ha colpito la “cometa del secolo”, che rischia di perdere temporaneamente la coda di gas a causa di questi fenomeni. Un flusso di vento solare investirà domani la Terra, dando vita a una tempesta geomagnetica G4 con possibile aurora anche sull’Italia.
A cura di Andrea Centini
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La cometa del secolo innanzi al Sole durante una violenta espulsione di massa coronale. Credit: SOHO
La cometa del secolo innanzi al Sole durante una violenta espulsione di massa coronale. Credit: SOHO

Nel giorno in cui la “cometa del secoloha raggiunto la massima luminosità ed è diventata visibile al tramonto e a occhio nudo nel nostro emisfero, un evento altamente energetico ha squassato il suo placido viaggio nel cuore del Sistema solare. La “palla di ghiaccio”, formalmente conosciuta come C/2023 A (Tsuchinshan-ATLAS), è stata infatti investita da una violentissima espulsione di massa coronale (CME) dal Sole, un flusso di particelle cariche elettricamente (plasma) altamente energetiche. L'evento, come riportato dal portale specializzato Spaceweather.com, è stato associato a un intenso brillamento di Classe X 1.8 che è durato oltre 5 ore, a partire dalle prime ore di mercoledì 9 ottobre.

L'eruzione solare è stata catturata dai coronografi LASCO (Large Angle Spectrometer Coronagraph) del Solar and Heliospheric Observatory (SOHO), una sonda gestita in collaborazione dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e dalla NASA. Le immagini sono altamente spettacolari perché mostrano il passaggio della cometa del secolo con la sua lunghissima coda proprio innanzi al Sole. Si ritiene che il corpo celeste proveniente dalla Nube di Oort, un luogo gelido e remoto del Sistema solare, possa essere già stato colpito in pieno dal flusso di vento solare, ma non sono ancora disponibili le immagini. Sì perché in genere, quando le comete vengono colpite dalle CME, vanno incontro a un fenomeno chiamato “evento di disconnessione”. In pratica, le loro code vengono strappate momentaneamente dall'impatto con queste particelle.

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Le code delle comete hanno una duplice composizione (gas e polveri) e sono causate dalla sublimazione del ghiaccio innescata dal riscaldamento del Sole. La cometa del secolo ha raggiunto la massima vicinanza al Sole (perielio) lo scorso 27 settembre, ma è chiaramente ancora esposta agli effetti della stella. Le code di gas sono particolarmente suscettibili al vento solare, pertanto l'impatto potrebbe generare questa disconnessione temporanea. Il fenomeno si è già verificato con altre comete; ad aprile di quest'anno, ad esempio, una CME ha tagliato la coda alla “cometa del Diavolo” 12P/Pons-Brooks, in precedenza era invece toccato alle comete Encke, Nishimura e C/2022 E3 (ZTF), conosciuta come “cometa dei Neanderthal”. È possibile che nelle prossime ore possano giungere anche le immagini della cometa del secolo senza coda.

La cometa Encke colpita da un'espulsione di massa coronale nel 2013. Credit: NASA/STEREO
La cometa Encke colpita da un'espulsione di massa coronale nel 2013. Credit: NASA/STEREO

In attesa di questo possibile fenomeno, un'espulsione di massa coronale (CME) diretta verso la Terra potrebbe regalarci un altro bellissimo spettacolo astronomico. Lo Space Weather Prediction Center della NOAA, agenzia statunitense specializzata anche in meteo spaziale, prevede per la giornata di domani una tempesta geomagnetica acuta sulla Terra, di Classe G4. A questo livello potrebbe diventare visibile l'aurora boreale anche nei cieli d'Italia, come avvenuto lo scorso maggio. Al momento, tuttavia, l'arrivo di questo flusso di particelle è atteso tra la mattina e mezzogiorno del fuso orario EDT, quindi entro e non oltre le 18 ora italiana. Poiché le aurore polari sono visibili solo con il buio, rischiamo di perderci uno spettacolo bellissimo. Ma siamo innanzi a fenomeni imprevedibili, pertanto non si può escludere del tutto che la coda della tempesta solare possa continuare anche durante la serata. Non resta che attendere domani e augurarsi cieli sereni.

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