La cometa del secolo brilla in un video time lapse: le immagini dai cieli italiani
Il passaggio della “cometa del secolo” C/2023 A3 (Tsuchinshan-ATLAS) è indubbiamente lo spettacolo astronomico più seguito e apprezzato di questa seconda metà di ottobre; lo dimostrano le bellissime fotografie che stanno invadendo i social network grazie alla passione degli astrofotografi, professionisti o amatoriali che siano. Questi sono anche gli ultimi giorni per vederla a occhio nudo dall'Italia, successivamente sarà visibile solo con un binocolo o un telescopio.
Meno comuni delle immagini sono i video dello splendido astro chiomato proveniente dalla Nube di Oort, un luogo gelido ai confini del Sistema solare (del resto le comete sono essenzialmente “palle di ghiaccio” e polveri). In questo articolo vi presentiamo un filmato time lapse dell'oggetto celeste del momento, immortalato nel cielo dei Castelli Romani la sera di domenica 20 ottobre.
Il video è stato realizzato attraverso specifici software unendo oltre 1.000 fotografie, scattate in sequenza con una fotocamera equipaggiata con un obiettivo da 35 millimetri. Le singole immagini sono state ottenute impostando una sensibilità ISO di 1.600 e un'apertura variabile tra f/4 ed f/1.8 in base all'orario. Anche l'esposizione è stata cambiata (da 1 a 3 secondi) col passaggio dal crepuscolo al cielo notturno. Questi parametri rappresentano la base della fotografia manuale ed è essenziale conoscerli per poter immortalare gli oggetti che impreziosiscono il firmamento (ma non solo). Per sapere esattamente dove trovare la cometa C/2023 A3 (Tsuchinshan-ATLAS) nel cielo e quali impostazioni usare per fotografarla – con uno smartphone o una fotocamera – potete fare riferimento a questa guida. Il filmato time lapse mostra la cometa nel cielo occidentale mentre scende verso la linea del tramonto; nonostante le nuvole è possibile ammirarne la lunga e bellissima coda. Il cielo coperto purtroppo non ha permesso di trovare uno scenario migliore per immortalare la "palla di ghiaccio".
Come ben sanno gli astrofili dell'Italia centrale (ma non solo), da quando la cometa del secolo ha raggiunto il perigeo ed è diventata visibile subito dopo il tramonto, il meteo non ha mai dato realmente tregua. Non c'è stato un singolo giorno di cielo veramente sereno. Foschia densa come la più impenetrabile delle nebbie, nuvoloni, pioggia e temporali si sono succeduti costantemente in queste ultime due settimane, imperversando soprattutto nella finestra di visibilità della cometa, attualmente compresa tra le 18:30 circa e le 22:00 (ora di Roma). Solo in alcune località sprazzi di sereno hanno permesso di cogliere l'astro chiomato, rendendo comunque complicato l'allineamento di telescopi e astroinseguitori a causa delle ampie porzioni di cielo coperte. Nonostante queste difficoltà intrinseche, grazie a un treppiede e buona pazienza in molti sono riusciti a ottenere bellissimi scatti, come quelli di Alessandro Nobili, che ha immortalato a cometa sul Parco degli Acquedotti a Roma.
La cometa del secolo attualmente è ancora visibile a occhio nudo in cieli bui e stellati, ma lo sarà ancora per pochissimo. Nel momento in cui stiamo scrivendo, infatti, gli scienziati dei Paesi Bassi di astro.vanbuitenen.nl indicano una magnitudine (luminosità apparente) di 4.5, pericolosamente vicina a 6.0, che è il limite di osservabilità per l'occhio umano (più è alto il valore, meno è luminoso un oggetto). Sono gli ultimi giorni per tentare di osservare la cometa senza strumenti solo dove ci sono condizioni prive di inquinamento luminoso. Continuerà comunque ad essere visibile ancora per un po' con binocoli e telescopi, mentre si allontana dal Sistema solare interno. Successivamente potrà essere catturata soltanto attraverso la fotografia a lunga posa.
Il momento migliore per coglierla è comunque questo ed è un vero peccato che la sua visione sia funestata dal meteo avverso. Un famoso aforisma dice che le comete sono come i gatti perché “hanno a coda e fanno ciò che vogliono”; in questo caso, però, la cometa C/2023 A3 (Tsuchinshan-ATLAS) è stata tutto fuorché imprevedibile, rispettando la tabella di marcia e regalando uno spettacolo memorabile a chi ha avuto la fortuna di poterla osservare. Solo il cattivo tempo ci ha messo lo zampino. La speranza è che nei prossimi giorni la situazione possa migliorare e permettere a tutti di vedere questo oggetto, che tornerà a salutare la Terra solo fra 80.000 anni.