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La Cina verso Marte: una missione per recuperare campioni sarà lanciata intorno al 2028

Lo scienziato Liu Jizhong, a capo della missione Tianwen 3, ha affermato che l’agenzia spaziale cinese punta a inviare una missione per recuperare campioni di Marte attorno al 2028. Il prezioso carico dovrebbe rientrare sulla Terra entro il 2031. Si tratterebbe di un risultato storico. La Cina potrebbe battere gli Stati Uniti di diversi anni.
A cura di Andrea Centini
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La Cina ha annunciato che attorno al 2028 invierà una missione su Marte per prelevare campioni di suolo e roccia e riportarli sulla Terra. Teoricamente il rientro dovrebbe avvenire entro il 2031. In un recente comunicato governativo la China National Space Administration (CNSA) aveva affermato che tale missione, denominata Tianwen 3, sarebbe stata lanciata nel 2030; ciò significa che c'è stata una repentina accelerazione sulla tabella di marcia, con un anticipo di un paio di anni.

Per il grande Paese asiatico si tratterebbe di un traguardo storico, l'ennesimo dopo quelli raggiunti recentemente; ricordiamo ad esempio il primo recupero di campioni dalla faccia nascosta della Luna ad opera della sonda Chang’e-6, che li ha riportati sul nostro pianeta il 25 giugno 2024. Nel 2019, grazie a Chang’e-4, aveva conquistato anche il pionieristico primato del primo allunaggio in assoluto sulla faccia nascosta del satellite naturale. Recentemente, fra le altre cose, ha annunciato la scoperta di grafene – il cosiddetto “materiale delle meraviglie” – in campioni di suolo lunare riportati sulla Terra dalla sonda Chang’e-5.

Insomma, il Dragone ha ampiamente dimostrato di far parte delle superpotente spaziali – non a caso ha anche una sua stazione spaziale orbitante – e la conquista di Marte in tempi così rapidi rappresenterebbe la ciliegina sulla torta di una scalata sorprendente, che ha colto un po' alla sprovvista gli Stati Uniti. I due Paesi sono impegnati in una rinnovata – quanto serrata – corsa allo spazio, dopo quella combattuta a suon di missioni storiche (e fallimenti) tra l'ex Unione Sovietica e gli USA oltre mezzo secolo fa, culminata con l'allunaggio dell'Apollo 11 e il famoso “piccolo passo per l'uomo, un gigantesco passo per l'umanità” di Neil Armstrong e Buzz Aldrin.

Il proposito di lanciare la missione di recupero di campioni marziani intorno al 2028, come indicato dalla CNN, è stato il dottor Liu Jizhong, a capo della progettazione di Tianwen 3. Durante un evento tenutosi nella provincia di Anhui nei giorni scorsi, lo scienziato ha affermato che tra i principali obiettivi della missione, oltre alla raccolta dei campioni, vi sono anche la caccia a prove di vita sul Pianeta Rosso (passata o magari presente) e la sperimentazione di tecnologie per “ammartare” e decollare da Marte, con annesso rendez-vous (incontro) tra veicoli spaziali nell'orbita marziana.

Ad oggi ammartaggio e lancio di un razzo dalla superficie del Pianeta Rosso sono tra le principali sfide ingegneristiche da risolvere per i ricercatori aerospaziali. Elon Musk, a capo di SpaceX, ha dichiarato che fra un paio di anni invierà astronavi intorno a Marte ed entro venti anni vivremo sul pianeta. Ma al momento ci sono sin troppi problemi da superare, compresi appunto quelli logistici legati all'arrivo e alla ripartenza dei razzi, senza dimenticare le insidie mortali che gli equipaggi devono affrontare durante i mesi necessari per raggiungere il pianeta.

Ad ogni modo, se la Cina dovesse davvero riuscire a trovare la quadra, arrivando a prelevare e riportare sulla Terra campioni marziani entro i prossimi anni, sarebbe un risultato di portata storica. Oltre che un enorme smacco per gli USA. Ad aprile di quest'anno la NASA aveva annunciato significativi tagli di budget proprio per la missione di recupero dei campioni, raccolti e “impacchettati” dal rover Perseverance giunto sul Pianeta Rosso nel 2021 nel cuore del cratere Jezero. Al momento, si punta a riportarli indietro entro il 2040; la Cina potrebbe riuscirci dieci anni prima. Non si può escludere che, qualora riuscisse a raggiungere questo ambizioso traguardo, non possa diventare anche il primo Paese a inviare astronauti sulla regolite del Pianeta Rosso.

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