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La “capanna misteriosa” sulla Luna è in realtà una roccia a forma di coniglietto

A circa 2 mesi dalla sua scoperta gli scienziati cinesi hanno svelato l’enigma della “capanna misteriosa” sulla Luna. È una roccia a forma di coniglietto.
A cura di Andrea Centini
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Credit: CNSA
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A novembre del 2021 la fotocamera del rover cinese Yutu-2 ha immortalato una curiosa struttura cubica che si stagliava lontana e sfocata sull'orizzonte lunare, nel cuore del cratere Von Kármán. Gli scienziati del blog “Ous Space” associato alla China National Space Administration (CNSA) – l'agenzia spaziale cinese – la soprannominarono immediatamente “the mysterious hut”, ovvero la capanna/casetta misteriosa (shenmi xiaowu in cinese), ironizzando sul fatto che potesse essere una qualche costruzione abitata da alieni. Ovviamente i ricercatori sapevano bene che con grandissima probabilità non si trattava altro che di una roccia lunare dalla forma particolare. Tuttavia decisero di indagare a fondo e inviarono il rover verso la sua direzione.

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A quasi due mesi dalla scoperta ora è arrivata la conferma che la capanna misteriosa è (ovviamente) una roccia, ma la sua forma è ancora in grado di regalarci qualche sorpresa. Le linee nette che le donavano un aspetto cubico erano infatti legate a un gioco di prospettiva, di incidenza della luce e di ombre; nella nuova foto di Yutu-2, scattata da una distanza più ravvicinata, il sasso lunare presenta infatti la forma di un coniglietto. Non mancano nemmeno le carote, come hanno sottolineato con ironia gli scienziati di Our Space. Alcune rocce più piccole non lontane da quella principale ricordano infatti proprio il cibo preferito (almeno nei cartoni animati) da questo simpatico mammifero. Una volta determinata l'esatta natura della struttura gli scienziati hanno deciso di rinominarla “coniglio di giada”, che curiosamente è lo stesso nome del rover (in cinese Yutu significa proprio questo).

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Il rover del Dragone è allunato esattamente tre anni fa (il 3 gennaio 2019) assieme al lander Chang'e-4 dopo poco meno di un mese di viaggio. Si è trattato del primo mezzo robotico ad essere arrivato sulla faccia nascosta del satellite della Terra, un traguardo storico dell'esplorazione spaziale. Il sito di allunaggio, nel cuore del bacino Polo Sud-Aitken (un enorme cratere meteoritico di 2.500 chilometri di diametro), durante questi 36 mesi è stato ampiamente esplorato dal rover, la cui missione sarebbe dovuta durare per appena tre mesi. Proprio per questo è stato possibile svelare l'enigma della "capanna misteriosa" piuttosto rapidamente, non avendo missioni scientifiche più urgenti da completare.

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Tra le scoperte più significative fatte grazie al rover cinese vi è quella del ritrovamento sulla superficie di alcune rocce del mantello lunare (che si trova sotto la crosta). Sarebbero arrivate fino a lì dopo la collisione di un grande asteroide che colpì la Luna miliardi di anni fa. Attraverso uno strumento radar gli scienziati cinesi hanno anche identificato un profondissimo strato di suolo lunare. I dati raccolti dal rover vengono inviati alla sonda Queqiao (lanciata nel maggio 2018) che a sua volta li rigira al centro di comando sulla Terra. L'impossibilità di comunicare direttamente con la faccia nascosta della Luna è uno dei motivi per cui ci è voluto così tanto tempo per l'invio di un rover. Yutu-2 ha a bordo anche alcuni semi del cotone e di altre piante, per provare a farli sviluppare sulla Luna.

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