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Covid 19

La cannabis aumenta il rischio di ricovero in ospedale per Covid dell’80%, secondo uno studio

Un team di ricerca statunitense ha determinato che i consumatori di cannabis hanno un rischio sensibilmente superiore di essere ricoverati e finire in terapia intensiva per Covid.
A cura di Andrea Centini
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Un'infermiera si prende cura di un consumatore di cannabis ricoverato in ospedale per Covid. Credit: Matt Miller/Washington University
Un'infermiera si prende cura di un consumatore di cannabis ricoverato in ospedale per Covid. Credit: Matt Miller/Washington University
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Chi usa cannabis ha un rischio sensibilmente superiore di essere ricoverato in ospedale e finire in terapia intensiva per COVID-19, la malattia provocata dal coronavirus SARS-CoV-2. Più nello specifico, chi ha consumato la sostanza nell'anno precedente all'infezione presenta un rischio di ospedalizzazione superiore dell'80 percento rispetto a chi non ne ha fatto uso, mentre le probabilità di essere intubati con un ventilatore meccanico aumenta del 27 percento. Sono i dati più significativi emersi da un nuovo studio che ha indagato sulla correlazione tra uso della sostanza stupefacente e la Covid grave. Ciò rende la cannabis un fattore di rischio elevato assieme a fumo, obesità, diabete di tipo 2, età, sesso maschile, patologie cardiovascolari e altre condizioni mediche sottostanti. È doveroso sottolineare che non sono state trovate correlazioni col rischio di morte, come invece sono state acclarate per il fumo e altri fattori di rischio.

A determinare che il consumo di cannabis aumenta il rischio di finire in ospedale per Covid è stato un team di ricerca statunitense guidato da scienziati del Dipartimento di Psichiatria e dell'Alvin J. Siteman Cancer Center dell'Università di Washington, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Centro per la ricerca e l'intervento sul tabacco e della Divisione di Chirurgia Cardiotoracica. I ricercatori, coordinati dal professor Li-Shiun Chen, docente di Psichiatria presso l'ateneo di Saint Louis, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato le cartelle cliniche elettroniche di oltre 70.000 pazienti ricoverati in ospedale per l'infezione tra il primo febbraio 2020 e il 31 gennaio 2022 nel Midwest. L'età media dei pazienti era di circa 49 anni e nel 60 percento dei casi si trattava di donne. In poco meno di 10.000 erano fumatori di tabacco (13,4 percento); in 18.000 erano ex fumatori (24,4 percento); e in 7.000 consumavano cannabis al momento del ricovero.

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Incrociando tutti i dati è emerso che i consumatori di cannabis avevano un rischio superiore di essere ricoverati in ospedale dell'80 percento e di finire nel reparto di terapia intensiva (intubati) del 27 percento rispetto ai non consumatori. I fumatori di tabacco avevano invece un rischio superiore del 72 percento di finire in ospedale e del 22 percento di avere bisogno della terapia intensiva rispetto ai non fumatori. È interessante notare che chi consumava cannabis non aveva un rischio superiore di morire per Covid nonostante i ricoveri, mentre i fumatori di sigari, sigarette e altri prodotti a base di tabacco avevano un rischio sensibilmente superiore di morire. I ricercatori per condurre l'analisi hanno tenuto conto di fattori confondenti come età, uso di alcol, svapo, diabete, malattie cardiache e altre condizioni sottostanti (comorbilità). È stato tenuto in considerazione anche l'aver fatto o meno il vaccino anti Covid.

“C'è la sensazione tra il pubblico che la cannabis sia sicura da usare, che non sia così dannosa per la salute come fumare o bere, che potrebbe anche essere un bene per te”, ha affermato il professor Li-Shiun Chen in un comunicato stampa. “Penso che ciò sia dovuto al fatto che non sono state condotte tante ricerche sugli effetti sulla salute della cannabis rispetto a quelli del tabacco o dell'alcol. Ciò che abbiamo scoperto è che l’uso di cannabis non è innocuo nel contesto della COVID-19. Le persone che hanno confermato l’uso corrente di cannabis, con qualsiasi frequenza, avevano maggiori probabilità di richiedere il ricovero in ospedale e la terapia intensiva rispetto a coloro che non facevano uso di cannabis”, ha chiosato l'esperto.

Le ragioni di questo rischio superiore non sono chiare, ma potrebbero essere correlate a un indebolimento del sistema immunitario indotto dai principi attivi della cannabis (come il THC) o al danno al tessuto polmonare che comporta l'inalazione della sostanza. Non è tuttavia chiaro il meccanismo biologico sottostante né se metodi di consumo siano più dannosi di altri. C'è solo una correlazione statistica significativa – che non fa emergere rapporti di causa effetto – tra in consumo della droga e il rischio di essere ospedalizzati per Covid. I dettagli della ricerca “Cannabis, Tobacco Use, and COVID-19 Outcomes” sono stati pubblicati su JAMA Open.

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