video suggerito
video suggerito

La “balena spia russa” è arrivata in Svezia e gli scienziati non sanno perché

Hvaldimir, un beluga che si sospetta possa essere stato addestrato dalla marina militare russa, si è spostato dopo 3 anni dalla Norvegia alla Svezia. Al momento non se ne conoscono le ragioni, ma si sta facendo il possibile per proteggere il cetaceo.
A cura di Andrea Centini
116 CONDIVISIONI
Credit: OneWhale.org
Credit: OneWhale.org

Dopo aver trascorso più di tre anni lungo le coste della Norvegia, la famosa “balena spia russa” – il beluga Hvaldimir – è giunta lungo le coste della Svezia, ma gli scienziati non sanno perché. Il cetaceo, la cui storia è balzata agli onori della cronaca internazionale più volte, fu avvistato per la prima volta nel 2019 nelle acque innanzi a Finnmark, la contea norvegese più settentrionale. Il dettaglio che balzò immediatamente all'occhio era la vistosa imbracatura che aveva addosso, con su scritto “Equipaggiamento di San Pietroburgo”. Poiché nessun centro di ricerca russo comunicò la fuga di un beluga, si pensò immediatamente a un animale addestrato per scopi militari dalla marina russa, probabilmente presso il centro di Murmansk. Si tratta solo di speculazioni, dato che la Russia non ha mai confermato nulla, ma l'imbracatura era coerente col trasporto di armi o telecamere, che i cetacei addestrati possono usare per sorvegliare basi militari e porti, o magari per lo sminamento. Purtroppo l'intelligenza di questi animali è stata sfruttata dall'essere umano anche per questi subdoli scopi e in diverse parti del mondo.

Per tre anni Hvaldimir – che non è una balena ma un cetaceo con i denti – ha vissuto lungo la costa settentrionale della Norvegia, ma negli ultimi tempi ha iniziato a scendere sempre più a sud, fino a dirigersi verso le acque della Svezia, allontanandosi di fatto da quello che è il suo habitat naturale. Questi cetacei vivono infatti nell'Oceano Artico e nei mari più settentrionali, proprio nelle acque innanzi a Norvegia, Russia, Nord America e Groenlandia. Nonostante ciò gli esperti ritengono che il beluga durante la sua lunga permanenza in Norvegia non abbia mai incontrato un esemplare della sua stessa specie, per questo potrebbe essere partito alla ricerca dei suoi compagni, scegliendo però un percorso anomalo.

“Non sappiamo perché in questo momento se ne sia andato così velocemente dal suo ambiente naturale”, ha dichiarato all'Agence France Presse (AFP) il biologo marino Sebastian Strand, in forze all'organizzazione ambientalista OneWhale che da tre anni segue l'animale. “Potrebbero essere gli ormoni che lo spingono a trovare un compagno. O potrebbe essere la solitudine, dato che i beluga sono una specie molto socievole, forse sta cercando altre balene beluga”, ha chiosato l'esperto, aggiungendo che l'animale ha probabilmente 13 – 14 anni e dunque i suoi ormoni sono molto elevati.

Ciò che è certo è che da quando il beluga è arrivato in Svezia si sono attivate le associazioni animaliste e le autorità per proteggerlo, soprattutto dal traffico navale e dai lavori industriali nelle aree costiere. “Siamo colpiti dalla dimostrazione di attenzione della Svezia per Hvaldimir. Ci hanno immediatamente contattato al suo arrivo e hanno persino chiuso un ponte per proteggerlo”, ha dichiarato la fondatrice di OneWhale Regina Haug.

Il cetaceo è infatti molto confidente con imbarcazioni e persone; c'è il rischio che possa fare la tragica fine di Lola, un'orca liberata e finita tra le eliche di un'imbarcazione mentre giocava. L'obiettivo di OneWhale e della città norvegese di Hammerfest, che lo accolse nel 2019, è di trasferire in futuro Hvaldimir in un santuario protetto nell'Oceano Artico, la "Norwegian Whale Reserve". Un'enorme riserva per lui e altri cetacei liberati, che possa essere propedeutica all'inserimento in natura con gli esemplari selvatici della sua specie. Il fatto che sia molto a suo agio con gli esseri umani rappresenta del resto un serio problema. Ha infatti subito numerose ferite durante la sua lunga permanenza nelle acque norvegesi, come mostra questo sconcertante video.

Video thumbnail

Tra i suoi video più celebri vi è quello mentre lo si vede giocare con alcuni appassionati di rugby; il filmato è stato diffuso come dimostrazione dell'intelligenza di questi animali – il beluga portava indietro il pallone come farebbe un cane col bastone -, ma in realtà evidenzia il duro addestramento cui è stato sottoposto, che ne snatura completamente la dignità di animale selvatico. La speranza è che possa essere portato al sicuro e dai suoi simili al più presto. I beluga possono raggiungere i 6 metri di lunghezza e i 1.600 chilogrammi di peso, pertanto non sono animali facili da spostare e ci si dovrà industriare come fatto fatto con Little Grey e Little White, due beluga liberati da un acquario cinese dopo 10 anni di prigionia.

116 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views