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Cambiamenti climatici

Italia invasa dalle zanzare anche in autunno, ecco perché e cosa fare

Con i cambiamenti climatici, le condizioni ambientali stanno diventando più adatte alla riproduzione e alla deposizione di uova, prolungando il periodo di attività delle zanzare. Il rischio non è legato solo al grave fastidio dovuto alle punture ma all’estensione del periodo di trasmissione di pericolose infezioni virali, come la Dengue, di cui le zanzare sono vettore.
A cura di Valeria Aiello
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Una zanzara tigre (Aedes albopictus) / Credit: Wikipedia
Una zanzara tigre (Aedes albopictus) / Credit: Wikipedia
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Anche in autunno, le zanzare continuano a rappresentare un grosso problema all’aperto ma anche in casa. Il caldo record delle ultime settimane, con temperature sopra i 30 °C in gran parte dell’Italia, ha favorito l’allungamento del periodo di attività di questi insetti, contribuendo alla loro riproduzione e alla deposizione di uova.

In termini scientifici, questo fenomeno prende il nome di “idoneità climatica” alla presenza e all’attività stagionale delle zanzare, mentre la durata della “stagione delle zanzare” è definita come il periodo in cui le uova delle zanzare si schiudono dopo l’inverno fino al momento in cui le uova non si schiudono più. Pertanto, anche se l’estate è finita, temperature particolarmente elevate, come quelle registrate in questo primo mese di autunno – prolungano il periodo di schiusa che, in zone con clima più mite, può proseguire anche in inverno.

In altre parole, la crisi climatica sta estendendo la “stagione delle zanzare”, protraendone la sopravvivenza e la proliferazione. Ciò incide anche sulla deposizione delle cosiddette uova diapausanti, che sono le uova destinate a superare l’inverno e dare origine alla prima generazione di zanzare dell’anno successivo: l’ingresso in diapausa, che è la fase di arresto spontaneo dello sviluppo (dormienza) in risposta a condizioni ambientali avverse, è infatti determinato sia dalle ore di luce (fotoperiodo) ma anche da temperature che dovrebbero essere inferiori a 10 °C.

Il problema della persistenza di adulti di specie invasive, come la zanzara tigre (Aedes albopictus), e di specie più comuni, come quelle del genere Culex, non è dovuto solo al grave fastidio dovuto alle punture ma soprattutto al rischio legato alla loro capacità di trasmettere pericolose infezioni virali, come Dengue, Chinkunguya e Febbre gialla nel caso di A. albopictus.

L’estensione del periodo di attività delle zanzare aumenta quindi le probabilità di essere punti da una zanzara e di contrarre queste malattie, motivo per cui, anche se non più in estate, occorre proteggersi dalle punture ed evitare che le zanzare possano riprodursi facilmente. I consigli sono di usare repellenti, preferire un abbigliamento che vada a coprire anche braccia e gambe, svuotare frequentemente i sottovasi e altri contenitori con acqua stagnante, tenere pulite terrazze e giardini da cumuli di foglie, dove l’acqua potrebbe accumularsi.

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