Islanda, le immagini della lava che brucia una casa e distrugge le strade di Grindavik
“Grindavík può diventare una città fantasma”. Roberto Luigi Pagani, noto sui social come Un’Italiano in Islanda, a novembre aveva già spiegato a Fanpage.it il rischio che stava correndo la città di Grindavik. Questo centro abitato da meno di 4.000 abitanti si trova nella zona Sud Ovest dell’Islanda. È a pochi chilometri dal luogo in cui questa mattina, quando in Islanda erano le 7:57, si è aperta una nuova fessura da cui ha cominciato a sgorgare lava. In questa zona era stata registrata un’altra eruzione il 19 dicembre, quando il vulcano Fagradalsfjal aveva aperto una fessura eruttiva. Tutti sintomi dell'inizio di una nuova era di attività vulcanica.
Tutti gli abitanti di Grindavik erano già stati evacuati. Secondo la BBC il livello di allarme è stato alzato alla soglia Emergenza. Il presidente dell’Islanda Guðni Th. Jóhannesson ha spiegato che non ci sono rischi per le persone al momento: “Una nuova eruzione vulcanica è iniziata nelle prime ore del mattino appena a nord di Grindavík. La città è già stata evacuata con successo durante la notte e nessuna vita è in pericolo, anche se le infrastrutture potrebbero esserlo. Nessuna interruzione dei voli”.
La lava tra le strade di Grindavik
Dalle immagini riprese dagli elicotteri si può notare che la lava ha iniziato a uscire dal terreno a pochissimi metri dalle case di Grindavik. Nelle immagini diffuse sui social si vede un fiume incandescente che esce dalla superficie e investe una casa. L’effetto è strano. La lava avanza lentamente, impassibile. Quando arriva al primo edificio non lo distrugge subito: lo circonda fino a che le fiamme non iniziano a corroderlo.
Secondo l’ultimo bollettino dell’Icelandic Met Office l’eruzione continuerà anche nelle prossime ore. Attorno alla città erano state costruite delle barriere artificiali per impedire proprio quello che stiamo vedendo: l’ingresso della lava nell’abitato e il danneggiamento degli edifici. Come riporta la BBC il problema non sono solo le case. Secondo il Capo della Protezione Civile Vidir Reynisson c’è il rischio che la colata lavica danneggi anche le conduttore dell’acqua e gli impianti elettrici.