Islanda, il vulcano pronto a eruttare distrugge la città di Grindavik: crepe e voragini nelle strade
Da alcuni giorni la città di Grindavik, in Islanda, è costantemente squassata da migliaia di terremoti, legati all'intensa attività del vulcano Fagradalsfjall che rischia di eruttare da un momento all'altro. Sebbene nelle ultime ore la magnitudine degli eventi sismici si sia attenuata, le conseguenze sul centro abitato continuano a essere catastrofiche. Enormi crepe e voragini si sono infatti aperte su strade, terreni e abitazioni, provocando danni ingentissimi. Circa 4.000 persone sono state obbligate a lasciare le proprie case in fretta e furia dopo la dichiarazione dello stato di emergenza da parte delle autorità. Nelle ultime ore alcuni hanno ottenuto il permesso di rientrare negli edifici – accompagnate dai vigili del fuoco – per un rapido recupero degli effetti personali. Le immagini catturate durante i sopralluoghi evidenziano la devastazione provocata dalla scosse, con diverse case ormai completamente inagibili.
Lo scorso weekend erano state condotte missioni di recupero degli animali anche nelle aree limitrofe a Grindavik, in particolar modo di cavalli. Molte persone sono state trasferite in rifugi sicuri, ma la città rischia di essere letteralmente divorata dal magma. Secondo l'Ufficio meteorologico islandese (IMO) il rischio di eruzione è infatti elevato e il magma si troverebbe ad appena 800 metri sotto la superficie nei punti più vicini. Da alcune crepe prodotte dall'attività sismica, che ha superato anche una magnitudo di 4, fuoriescono anche minacciose fumarole, segno che gas e fluidi dell'attività vulcanica iniziano a trovare sfoghi verso la superficie. Le spaccature nelle rocce provocate dai terremoti catalizzano il rischio che il magma possa trovare uno sfogo e invadere la città. “Non penso che passi molto tempo prima di un'eruzione, ore o pochi giorni. La possibilità di un'eruzione è aumentata in modo significativo”, aveva dichiarato lo scorso weekend il professor Thorvaldur Thordarson, docente di vulcanologia presso l'Università dell'Islanda.
Le persone che sono riuscite a rientrare nelle proprie case per il recupero degli oggetti hanno affermato di sentire rumori sinistri provenire dalle crepe prodotte dai sismi, oltre che di soffrire di “mal di mare” a causa delle continue oscillazioni del terreno. È una situazione drammatica, nella quale l'intera città di Grindavik, affacciata sulla costa sudoccidentale dell'Islanda, potrebbe andare perduta. Dal 2021 si sono verificate già tre eruzioni nella penisola di Reykjanes, ma questa è la prima volta che il vulcano Fagradalsfjall minaccia direttamente un centro abitato. Non è chiaro dove potrebbe verificarsi la fuoriuscita del magma, ma secondo le stime dell'IMO potrebbe venire appena a nord di Grindavik, sita a una quarantina di chilometri dalla capitale. Il magma potrebbe invaderla completamente e distruggere anche le preziose infrastrutture del porto.
Nell'ultimo aggiornamento dell'Ufficio meteorologico islandese, da mezzanotte alle 18:20 del 13 novembre sono state registrate ben 900 scosse, la maggior parte delle quali tra Sundhnúkur e Grindavík a una profondità compresa tra i 2 e i 5 chilometri. Grazie alle immagini radar satellitari i ricercatori hanno osservato anche la formazione di una struttura simile a un graben all'interno della città, ovvero un affondamento della crosta terrestre legato all'attività tettonica. È chiaro che anche qualora il magma non dovesse emergere in superficie, le possibilità che la città venga definitivamente abbandonata sono elevate, alla luce dei rischi.