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Inizia il terremoto in Calabria e si vedono lampi nel cielo: cosa sappiamo sulle luci sismiche

Le luci telluriche, chiamate anche EQL, dall’inglese earthquake lights, sono un fenomeno ottico dell’atmosfera. Di solito si tratta di luci bianche e azzurre ma possono anche assumere tinte rossastre o riflessi verdi.
A cura di Elisabetta Rosso
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Giovedì 1 agosto, alle 21:43 in provincia di Cosenza, è stata registrata un scossa di terremoto, la magnitudo del sisma è stata di 5 gradi sulla scala Richter. Non solo. Diverse persone hanno visto strani lampi blu spaccare il cielo. Non è la prima volta, le luci sismiche vengono studiate da secoli, le descriveva 2.000 anni fa Plinio il Vecchio ne "Historia Naturalis", e nei registri cinesi del 373 d.c. gli studiosi segnalavano "enormi dragoni di fuoco" che comparivano nel cielo durante un terremoto. Eppure ancora oggi le luci sismiche rimangono un mistero.  L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia deve ancora confermare che i bagliori avvistati nel cielo siamo luci telluriche. Non è detto. Spesso si è fatta confusione, per esempio nel 2021, durante un terremoto in Messico si scoprì che le luci blu osservate nel cielo non erano luci telluriche ma trasformatori esplosi durante le scosse.

Cosa sono le luci telluriche

Le luci telluriche, chiamate anche EQL, dall'inglese EarthQuake Lights, sono un fenomeno ottico dell'atmosfera. Assomigliano a un'aurora boreale e sono visibili soprattutto di notte. I bagliori appaiono nel cielo in prossimità dei terremoti. Le luci possono assumere "forme, dimensioni e colori diversi", ha spiegato Friedemann Freund, professore associato di fisica alla San Jose State University e ricercatore senior presso l‘Ames Research Center della NASA, a National Geographic. Di solito si tratta di luci bianche e azzurre ma possono anche assumere tinte rossastre o riflessi verdi.

Uno dei primi documenti scientifici dedicati alle luci sismiche è “Classificazione dei fenomeni luminosi osservati nei terremoti” del 1910 di Ignazio Galli, sacerdote e docente di scienze naturali. Nell'ultimo secolo le luci sismiche sono state documentate soprattutto in seguito a scosse con magnitudo superiore a 5, come nel caso del terremoto dell'Aquila del 2009. Le luci sismiche sono comparse nove mesi prima della scossa principale e proseguite per 5 mesi dopo il sisma.

Da cosa sono causate le luci sismiche

Analizzando 65 fenomeni luminosi causati da terremoti Freund e i suoi colleghi hanno ipotizzato che le luci siano causate da cariche elettriche attivate in determinati tipi di rocce durante l'attività sismica, "come se si accendesse una batteria nella crosta terrestre". Per esempio, le rocce di basalto e gabbro, hanno piccoli difetti nei cristalli che potrebbero rilasciare cariche elettriche nell'aria. “Gli ioni sarebbero in grado di attraversare strati di roccia, preferendo un cammino attraverso le fessurazioni interne alla roccia stessa, e una volta raggiunta l’interfaccia potrebbero addirittura ionizzare piccoli volumi di aria, trasformandoli in pacchetti di plasma emettenti luce”, ha spiegato l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia nell'articolo L'effimero fenomeno delle luci sismiche.

Un'altra possibile spiegazione è la distorsione locale del campo magnetico terrestre o nella regione dello stress tettonico, che potrebbe generare effetti di luminescenza. Le luci telluriche però si verificano con una percentuale inferiore allo 0,5% in caso di terremoto, si tratta di quindi di fenomeni rari.

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