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Cancro alla bocca, in sviluppo lecca lecca che lo rileva: come funziona e perché è rivoluzionario

Un team di ricerca dell’Università di Birmingham sta sviluppando un dispositivo medico simile a un lecca lecca aromatizzato in grado di rilevare tumori del cavo orale. Si basa su uno speciale idrogel che cattura le proteine delle cellule cancerose.
A cura di Andrea Centini
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Gli scienziati stanno sviluppando un rivoluzionario lecca lecca in grado di rilevare il cancro alla bocca. Il dispositivo medico, ancora in fase sperimentale, si basa su un idrogel che cattura e concentra le proteine presenti nel cavo orale e nella saliva, dalle quali è possibile determinare – anche a bassissimi livelli – l'eventuale presenza di tumori. Fra di esse, infatti, possono nascondersi i biomarcatori delle cellule cancerose, rilevabili attraverso appositi test di laboratorio. Il nuovo approccio, che ha ricevuto un finanziamento di 350.000 sterline da parte del Cancer Research UK e dal Consiglio di ricerca in Ingegneria e Scienze fisiche, rappresenterebbe una vera e propria svolta diagnostica, essendo decisamente meno invasivo e doloroso delle procedure standard. Inoltre può essere somministrato anche dal medico di famiglia, permettendo di rilevare i tumori in modo precoce e rapido.

A mettere a punto il lecca lecca in grado di rilevare il cancro alla bocca è stato un team di ricerca britannico composto da scienziati della Scuola di Chimica dell'Università di Birmingham. I ricercatori, guidati dalla dottoressa Ruchi Gupta, professore associato di Biosensori presso l'ateneo del Regno Unito, avevano dimostrato l'efficacia dell'idrogel nello studio “Photoactive hydrogels for pre-concentration, labelling, and controlled release of proteins” pubblicato sulla rivista scientifica Analyst. Esso si basa su un marcatore fluorescente (isotiocianato di fluoresceina o FITC) in grado di marcare ed etichettare le proteine presenti nel cavo orale, che vengono rilasciate appena dopo 100 di esposizione alla luce ultravioletta (UV) per le analisi di laboratorio. Come indicato in un comunicato stampa dall'Università di Birmingham, l'idrogel “richiede molti meno passaggi rispetto ai test ELISA (acronimo di enzyme-linked immunosorbent assay, utilizzato per identificare sostanze NDR) o alla preconcentrazione tramite sfere ed elettroforesi e può essere condotto a temperatura ambiente”.

“Gli idrogel intelligenti hanno un potenziale davvero entusiasmante per la diagnosi del cancro alla bocca. Possono essere facilmente modellati in forme solide per ‘catturare' le proteine nella saliva e speriamo di poter essere i primi a realizzare un dispositivo che sia molto più comodo per la diagnosi del cancro alla bocca per i pazienti e più facile da usare per i medici di base”, ha dichiarato la dottoressa Gupta. Uno degli aspetti più interessanti di questo test basato su lecca lecca, infatti, risiede proprio nel fatto che può scongiurare i dolorosi e invasivi esami endoscopici, nei quali gli specialisti devono inserire un tubicino con telecamera nel naso / cavità orale dei pazienti per controllare i tessuti ed eventualmente prelevare una biopsia. Chiaramente la sua efficacia diagnostica dovrà essere dimostrata in studi clinici ad hoc, tenendo presente che, come spiegato all'Indipendent dal professor Iain Foulkes, direttore esecutivo della ricerca e dell’innovazione presso il Cancer Research UK, “le biopsie e la nasoendoscopia sono il gold standard per la diagnosi del cancro della bocca”.

Un approccio basato sull'idrogel potrebbe aumentare anche il numero di neoplasie rilevate allo stadio iniziale (e quindi curabili), contestualmente alla possibilità di effettuare il test rapido anche nello studio del medico di famiglia, dunque in ambiente meno specializzato. “Oltre a questo progetto, siamo ansiosi di studiare altre possibilità per l’idrogel e accoglieremo con favore approcci da parte di organizzazioni di ricerca o commerciali che desiderano collaborare alla ricerca o alla commercializzazione”, ha chiosato la dottoressa Gupta. La tecnologia di base, infatti, potrebbe essere impiegata anche per rilevare altre tipologie di condizioni oncologiche. Recentemente sono stati sviluppati un promettente esame del sangue in grado di rilevare il cancro al colon retto (con una precisione dell'83 percento) e uno delle urine capace di identificare varie tipologie di tumori, metastasi comprese.

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