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In Sudamerica vive un “lupo” dalle zampe lunghissime che in pochi conoscono: chi è il crisocione

Tra gli animali più affascinanti e meno noti del Sudamerica figura il crisocione, un canide conosciuto come “lupo dalla criniera” o “volpe coi trampoli”. La sua caratteristica distintiva sono infatti le lunghissime e sottili zampe, un adattamento al peculiare habitat naturale in cui si è evoluto.
A cura di Andrea Centini
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Lo chiamano “lupo dalla criniera” e talvolta “volpe coi trampoli”, ma dal punto di vista tassonomico non si tratta né di un lupo né di una volpe, non essendo strettamente imparentato con questi noti animali. Stiamo parlando del magnifico e misterioso crisocione (Chrysocyon brachyurus), un canide endemico del Sudamerica, unico rappresentante del suo genere e superstite della fauna preistorica del Pleistocene (da 2,58 milioni di anni fa a 11.700 anni fa). La sua caratteristica più affascinante è indubbiamente rappresentata dalle lunghissime e sottili zampe, che ha evoluto come adattamento al suo habitat naturale, la savana tropicale del Cerrado dove è diffusa l'erba alta.

Il crisocione “svetta” dalla vegetazione e col suo sensibilissimo udito è in grado di cogliere rumori e movimenti delle piccole prede di cui di nutre, che attacca al balzo in modo non dissimile dalle volpi (con cui condivide anche l'aspetto del muso). Ha una folta pelliccia rossiccia con lunghi “calzini” neri, colore presente anche sulla parte anteriore del dorso. La folta coda – fino a 40 centimetri – termina invece con un bianco candido. Anche la sua andatura è curiosa: è definita ambio poiché mentre cammina poggia il peso sulle due zampe di un lato mentre solleva quelle dell'altro, anziché distribuire il peso su due arti posti in diagonale. La utilizzano anche altri animali quadrupedi come le giraffe, gli elefanti e gli orsi.

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Nonostante dimensioni simili a quelle di un vero lupo – altezza alla spalla di poco inferiore 90 cm, lunghezza massima di 115 cm e un peso di una trentina di chilogrammi – il crisocione attacca in genere solo prede piccole, come armadilli, roditori e altri piccoli mammiferi, oltre a uccelli, rettili, lumache e altri invertebrati. È un animale con abitudini crepuscolari e notturne estremamente schivo e timido, pertanto gli incontri con l'uomo sono estremamente rari. Non ci sono segnalazioni documentate di attacchi alle persone, mentre sono note alcune aggressioni alle greggi di pecore. Evidentemente animali domestici così mansueti e facili da catturare diventano interessanti anche per un predatore abituato a prede molto più piccole e difficili da afferrare (spesso compie anche grandi balzi in aria per provare a prendere uccelli in volo).

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Il crisocione, un "lupo" che ama la frutta

Ma la dieta del crisocione non è esclusivamente carnivora. Anzi. Oltre il 50 percento del suo apporto calorico deriva da Solanum lycocarpum o “mela lupo”, una specie imparentata col pomodoro particolarmente diffusa nella savana brasiliana del Cerrado dove vive il crisocione. I nomi comuni di questa pianta – mela lupo, pianta del lupo (lobeira) o frutto del lupo (fruta do lobo) – sono legati proprio al fatto che rappresenta un elemento principale nella dieta del crisocione. Il canide se ne nutre sia per le proprietà antiparassitarie (in particolar modo contro i nematodi) che per i benefici alla funzionalità renale, proteggendolo da calcoli e nefriti. Grazie al consumo abbondante, con i suoi escrementi il "lupo dalla criniera" è tra i principali diffusori della pianta nel suo ambiente naturale, un'operazione che compie anche con l'aiuto di alcune formiche. I piccoli insetti imenotteri, infatti, raccolgono i semi dalle feci del crisocione e li accumulano all'esterno dei formicai, favorendo la nascita delle nuove piantine.

La minaccia dell'uomo

Il crisocione è un animale schivo e timido, ma deve comunque affrontare molteplici minacce di origine antropica, cioè umana. Fra esse vi sono la frammentazione dell'habitat naturale a causa dell'agricoltura e degli allevamenti di bestiame; la presenza di strade e ferrovie che attraversano l'ambiente in cui vive (spesso è vittima di incidenti); esposizione a malattie infettive – in particolar modo prioniche e virali – legate all'introduzione di specie aliene (alloctone) e da cani domestici; e, non per ultima, la persecuzione e la caccia da parte dell'uomo.

Secondo l'ultimo monitoraggio condotto nel 2015 dall'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), in Sudamerica vivrebbero circa 17.000 esemplari adulti di crisocione, distribuiti tra Brasile, Argentina, Bolivia, Paraguay e Perù. La specie si ritiene probabilmente estinta in Uruguay, mentre complessivamente è classificata come “prossima alla minaccia” (codice NT, Near Threatened) nella Lista Rossa della IUCN, proprio alla luce delle minacce di cui sopra.

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