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In Italia è stata piantata la prima varietà di riso con genoma modificato: perché non è un OGM

“Ris8imo è il primo progetto di sperimentazione all’aperto di una pianta modificata con le Tea, le Tecnologie di Evoluzione Assistita. Il riso ottenuto dai ricercatori dell’Università Statale di Milano è stato modificato geneticamente per resistere al brusone, una malattia molto pericolosa per le coltivazioni di riso, senza l’inserimento di Dna estraneo.
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Il suo genoma è modificato, ma non ha nulla in comune con gli alimenti OGM  (vietati in Italia). Stiamo parlando della prima pianta di riso ottenuta con le Tecnologie di Evoluzione Assistita (Tea) piantata in Italia. È il risultato di "RIS8imo", un progetto avviato nel 2017 dal dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell’Università Statale di Milano con l'obiettivo di sviluppare la genetica vegetale per trovare soluzioni sostenibili al problema della siccità, che negli ultimi anni sta interessando l'Italia in maniera sempre più allarmante.

Dopo anni dall'avvio del progetto, i ricercatori dell'università milanese sono riusciti a piantare in natura la prima pianta di riso con genoma modificato, segnando un prima e dopo nella ricerca italiana. Il luogo scelto è stata un'azienda agricola in provincia di Pavia, l'Azienda Radice Fossati a Mezzana Bigli. Si tratta della prima sperimentazione all'aperto avviata in Italia negli ultimi anni, ma soprattuto la prima in assoluto incentrata su una pianta modificata con le Tea, un tipo di tecnologie dalle potenzialità rivoluzionarie, perché in grado di rendere le piante resistenti a parassiti e altri agenti esterni potenzialmente dannosi, tra cui la siccità, senza aggiungere Dna esterni.

La prima pianta ottenuta con le tecnologie Tea

Per i ricercatori del team guidato da Vittoria Brambilla, docente di Botanica generale presso l'ateneo milanese, si tratta di un risultato davvero importante, ottenuto dopo anni di attese per l'approvazione delle tecnologie Tea. La sperimentazione avviata oggi in natura non sarebbe infatti stata possibile senza l'approvazione dell'emendamento al decreto Siccità nel maggio 2023.

Le Tea sono infatti delle tecnologie di precisione sviluppate per migliorare gli organismi dal punto di vista genetico, ma senza aggiungere segmenti di Dna estraneo. L'obiettivo è infatti quello di modificare geneticamente piante e vegetali così da renderle resistenti contro gli agenti esterni: non solo batteri e funghi, ma anche la siccità. Tutto questo senza dover ricorrere a pesticidi e altre sostanze nocive per l'uomo e per l'ambiente.

UNIVERSITA' STATALE DI MILANO | Il riso coltivato in vitro
UNIVERSITA' STATALE DI MILANO | Il riso coltivato in vitro

Perché questa pianta di riso è diverso

La pianta di riso messa a punto nei laboratori del Dipartimento di Scienze agrarie e ambientali della Statale di Milano è diversa da una comune pianta di riso perché attraverso le tecnologie di editing genetico è stata modificata in modo tale da resistere all'attacco di un particolare fungo, il Pyricularia oryzae, una grave minaccia per le coltivazioni di riso: il brusone, la malattia causata da questo fungo, può infatti causare molti danni, fino a perdite anche del 50% del raccolto.

Il riso appena piantato nella risaia in Lombardia è una varietà italiana di Arborio, in cui – spiega la Brambilla – sono state inserite in modo preciso tramite le Tea le varianti inattivate di tre geni responsabili della suscettibilità al brusone, in modo da rederlo resistente a quest'ultimo.

Anche Marco Cappato, tesoriere della Fondazione Luca Coscioni, ha parlato dei possibili vantaggi di questa sperimentazione: "una soluzione ecologica" – scrive Cappato sul suo account Instagram – che potrebbe rendere presto disponibile un "riso migliorato con Tea, per resistere a parassiti come il brusone senza usare fitofarmaci."

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