In Groenlandia i laghi cambiano colore, da cristallini a marroni in meno di un anno: cosa sta succedendo
Migliaia di laghi della Groenlandia hanno cambiato colore, diventando marroni in meno di un anno: la trasformazione “senza precedenti” è stata segnalata da un team internazionale di scienziati in uno studio appena pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS ), in cui i ricercatori hanno dimostrato che il rapido cambiamento è stato causato dagli eventi estremi dovuti ai cambiamenti climatici.
In particolare, spiegano gli autori della ricerca, la combinazione tra lo scioglimento del permafrost e la recente intensificazione delle piogge ha spinto i laghi artici “oltre il punto di non ritorno”, alterando le proprietà fisiche, chimiche e biologiche di circa 7.500 bacini della Groenlandia occidentale. “Sono diventati marroni, hanno iniziato a rilasciare anidride carbonica nell’atmosfera e anche la qualità delle loro acque è diminuita”.
Cosa sta succedendo ai laghi della Groenlandia: da cristallini a marroni in meno di un anno
In Groenlandia, migliaia di laghi della regione occidentale hanno cambiato colore: le loro acque cristalline sono diventate marroni in meno di un anno (dall’autunno 2022 all’inizio dell’estate 2023) a causa di una combinazione di eventi estremi dovuta ai cambiamenti climatici.
“Normalmente, in Groenlandia nevica in autunno, ma l’ondata di calore registrata nel 2022 ha fatto sì che le precipitazioni cadessero sotto forma di pioggia – hanno precisato i ricercatori – . Il caldo ha anche causato lo scioglimento del permafrost, che ha rilasciato una grande quantità di carbonio organico, metalli come ferro e magnesio e altri elementi nel terreno. Quando la pioggia è caduta in quantità record, ha dilavato questi materiali dal terreno nei laghi della regione occidentale della Groenlandia, rendendoli marroni”.
La dottoressa Jasmine Saros, professoressa di paleolimnologia ed ecologia lacustre presso la Facoltà di biologia ed ecologia dell’Università del Maine e prima autrice dello studio, ha evidenziato che questa rapida alterazione dei laghi della Groenlandia occidentale contrasta con il lento imbrunimento, durato decenni, osservato nei laghi dell’emisfero settentrionale, compresi quelli del Maine.
“L’entità di questo fenomeno e la velocità del cambiamento non hanno precedenti – ha affermato Saros – . L’afflusso di carbonio organico e altri nutrienti dal può favorire la crescita dei batteri e produrre un sapore e un odore sgradevoli nell’acqua, oltre ad alterarne il colore. Anche una maggiore esposizione ai metalli rilasciati dal permafrost può causare problemi di salute”. Tra i diversi rischi delle acque marroni c’è l’interazione del materiale organico disciolto con i processi di trattamento dell’acqua potabile, che “può produrre sottoprodotti della clorazione chiamati trialometani, che possono essere cancerogeni” ha detto Saros.
Con proprietà fisiche e chimiche alterate, i laghi della Groenlandia sono diventati anche più torbidi, il che significa che una minore quantità di luce riesce a filtrare al loro interno: ciò ha determinato una riduzione della biodiversità del plancton, con implicazioni significative per il ciclo del carbonio nella regione.
I ricercatori hanno infatti rilevato una diminuzione del fitoplancton che assorbe l’anidride carbonica (CO2) dall’atmosfera tramite la fotosintesi e un aumento del plancton che si scompone e rilascia carbonio. In altre parole, invece di catturare anidride carbonica dall’atmosfera, i laghi della Groenlandia colpiti dalla trasformazione ne sono diventati una fonte durante l’estate, con un aumento del 350% della quantità di questo gas serra rilasciata nell’atmosfera.
La spiegazione più probabile dell’aumento del rilascio della CO2 è legata sempre alla grande quantità di carbonio organico si è riversata nei laghi: “Questo carbonio organico è diventato disponibile per gli organismi che vivono in questi laghi – ha aggiunto Saros – . Essendo però diventati marroni, le loro acque hanno fatto filtrare meno luce, tendendo a favorire gli organismi che utilizzano percorsi del carbonio organico invece della fotosintesi”.