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In Grecia scoperti i resti di un tempio dedicato a Poseidone: era direttamente affacciato sul mare

Su una collina affacciata sul Mari Ionio, sita sulla costa del Peloponneso, sono emersi i resti di un tempio dedicato a Poseidone, il dio greco del mare, dei terremoti e degli tsunami.
A cura di Andrea Centini
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Statua di Poseidone a Copenaghen. Credit: wikipedia
Statua di Poseidone a Copenaghen. Credit: wikipedia

Un tempio dedicato al dio greco del mare Poseidone è stato scoperto in Grecia, sulla costa occidentale del Peoloponneso affacciata sul Mario Ionio. I resti della struttura, totalmente rasa al suolo, sono stati identificati nel sito archeologico di Kleidi su una collina nei pressi del villaggio di Samikon. Proprio qui sorgeva un santuario dedicato al dio del mare, dei terremoti e degli tsunami della mitologia greca, pertanto i ricercatori sono praticamente certi che il tempio fosse dedicato proprio all'irascibile Poseidone.

A scoprire i resti dell'edificio è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Istituto archeologico austriaco e dell'Università Johannes Gutenberg di Magonza (JGU) in Germania, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'Università di Kiel, dell'Università del Peloponneso, dell'Ephorate of Antiquities of Elis e di altri istituti. I ricercatori guidati dal professor Andreas Vött, archeologo specializzato in geografia, hanno rinvenuto i resti del tempio nei pressi di un boschetto di ulivi selvatici. Il piccolo edificio, largo appena una decina di metri, faceva parte di un santuario che era stato citato anche dallo storico, geografo e filosofo greco antico Strabone, vissuto tra il 60 avanti Cristo e il 20 dopo Cristo. Nella sua opera più importante, la “Geografia” composta da ben 17 libri, menzionò numerosi monumenti storici.

I resti del tempio. Credit: Istituto archeologico austriaco
I resti del tempio. Credit: Istituto archeologico austriaco

Uno degli aspetti più interessanti del tempio di Poseidone risiede proprio nella sua posizione geografica, innanzi al Golfo di Kyparissa. Qui sorgono tre colline circondate da sedimenti alluvionali, che un tempo erano lambite direttamente dalle onde del Mar Ionio. L'edificio era stato dunque costruito proprio a ridosso del mare, probabilmente per celebrare la potenza e la magnificenza del suo dio. I ricercatori hanno determinato che il luogo è stato esposto a diversi violentissimi tsunami in tempi storici, come quelli negli anni 551 e 1303 dopo Cristo, tuttavia non è noto né quando né come il tempio fu distrutto. Ciò che è certo è che si trovava in una posizione strategica e piuttosto pericolosa, ma molto frequentata, soprattutto durante l'epoca micenea, quando vi fu costruito un significativo insediamento.

Credit: Istituto archeologico austriaco
Credit: Istituto archeologico austriaco

Le prime tracce del tempio di Poseidone emersero nel 2021, ma solo nell'autunno del 2022 sono state identificate le fondamenta dell'edificio, ormai totalmente in rovina. “La posizione di questo sito sacro scoperto corrisponde ai dettagli forniti da Strabone nei suoi scritti”, ha dichiarato in un comunicato stampa la professoressa Brigitta Eder dell'Istituto archeologico austriaco. Gli studiosi ritengono che sia stato piazzato in quel punto, a ridosso del mare, proprio perché l'area era frequentemente soggetta a terremoti e tsunami. Nella mitologia si narra che Poseidone (Nettuno nella mitologia romana) fosse facilmente irritabile e bastasse molto poco per fargli scagliare il tridente al suolo, scatenando maremoti e terremoti. Forse il tempio era una sorta di omaggio per placare l'ira del dio del mare. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica greca The Archaeological Project in the Peloponnese 2 (Aepel 2) – Kalamata.

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