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In Brasile scoperto un nuovo coronavirus simile alla MERS: “Circola nei pipistrelli, non chiaro il contagio umano”

Un nuovo coronavirus strettamente correlato al virus che causa la sindrome respiratoria mediorientale (MERS-CoV) è stato scoperto nei pipistrelli dello stato del Cearà, nel nord-est del Brasile: al momento, gli scienziati non sono sicuri che possa infettare gli esseri umani, anche se hanno rilevato porzioni della proteina Spike che possono legare il recettore umano. Previsti esperimenti presso l’Università di Hong Kong.
A cura di Valeria Aiello
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Un nuovo coronavirus simile a quello della MERS (a sinistra) è stato scoperto nei pipistrelli della specie Molossus molossus (a destra) in Brasile / Photo Wikipedia/iStock
Un nuovo coronavirus simile a quello della MERS (a sinistra) è stato scoperto nei pipistrelli della specie Molossus molossus (a destra) in Brasile / Photo Wikipedia/iStock

In Brasile è stato scoperto un nuovo coronavirus simile alla MERS che circola nei pipistrelli dello stato del Cearà, nel nord-est del Paese. Gli scienziati hanno isolato il virus nei pipistrelli della specie Molossus molossus, un insettivoro diffuso in Sud America, nell’America centrale e nei Caraibi, riscontrando una stretta analogia con il coronavirus che causa la sindrome respiratoria mediorientale (MERS-CoV).

Al momento – ha precisato la ricercatrice Bruna Stefanie Silvério dell’Università Federale di San Paolo (UNIFESP) – non siamo sicuri che possa infettare gli esseri umani, ma abbiamo rilevato porzioni chiave della proteina Spike del virus (che si legano alle cellule per avviare l’infezione, ndr), suggerendo una possibile interazione con DPP4, il recettore per MERS-CoV”. La scoperta del nuovo coronavirus, denominato BetaCoV UNIFESP mBSS, è stata dettagliata in un articolo di ricerca pubblicato sul Journal of Medical Virology.

Cos’è il BetaCoV UNIFESP mBSS, il nuovo coronavirus simile alla MERS

Il BetaCoV UNIFESP mBSS è un nuovo coronavirus simile alla MERS scoperto nei pipistrelli del Brasile. Si tratta di un virus appartenente al genere Betacoronavirus (Beta-CoV), sottogenere Merbecovirus, di cui ad oggi si conoscono anche altre sei specie in grado di infettare gli umani, incluso il MERS-CoV scoperto nel 2012, il virus che causa la sindrome respiratoria mediorientale (MERS).

Il nuovo coronavirus scoperto in Brasile, il primo in Sud America strettamente correlato a quello della MERS, è stato identificato nell’ambito di un programma nazionale di sorveglianza dei virus che circolano nei pipistrelli, da tempo noti come importanti serbatoi di un’ampia gamma di coronavirus, compresi quelli della sindrome respiratoria acuta grave (SARS-CoV) e il Sars-CoV-2 responsabile della pandemia di Covid, oltre appunto al coronavirus della MERS.

Nell’ambito dell’indagine, i ricercatori hanno identificato un totale di sette diversi coronavirus, incluso il nuovo BetaCoV UNIFESP mBSS, in cinque dei campioni raccolti da pipistrelli di 16 specie differenti, in siti geografici distinti dello stato di Cearà, tra maggio 2022 e luglio 2023.

Le analisi sul BetaCoV UNIFESP mBSS hanno però mostrato che questo nuovo coronavirus ha una sequenza genetica con il 71,9% di somiglianza al genoma del MERS-CoV, mentre il gene che codifica per la proteina Spike ha mostrato un’analogia del 71,74% con quello della proteina Spike di MERS-CoV. “Questa variante – hanno evidenziato gli studiosi – condivide una storia evolutiva con MERSr-CoV, indicando che virus strettamente correlati stanno circolando nei pipistrelli sudamericani e stanno espandendo il loro noto areale geografico

La sua identificazione in Brasile ha sollevato preoccupazioni, poiché la presenza di un virus correlato alla MERS nei pipistrelli del Sud America “suggerisce che si debbano prendere in considerazione potenziali eventi zoonotici” hanno aggiunto gli studiosi che, per scoprire se il nuovo coronavirus può infettare le cellule umane, hanno programmato una serie di esperimenti in laboratori di alta biosicurezza presso l’Università di Hong Kong, previsti nel corso del 2025.

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