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In Australia imposti guinzaglio e coprifuoco per i gatti: “Uccidono miliardi di animali”

Ogni anno in Australia i gatti uccidono un numero enorme di animali. Per fermare lo sterminio le autorità di Canberra hanno imposto nuove regole ai proprietari.
A cura di Andrea Centini
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In Australia i gatti e le volpi sono responsabili della morte di oltre 2,6 miliardi di animali selvatici ogni anno, un numero drammatico che ha conseguenze devastanti sulla biodiversità e gli equilibri ecologici. Sia le volpi rosse che i piccoli felini non sono infatti specie autoctone, ma furono introdotte nella “terra dei canguri” dai coloni europei nei secoli scorsi. In base al documento “Tackling Feral Cats and Their Impacts – Frequently asked questions” del governo australiano, da quando i mici sono arrivati hanno causato la scomparsa di almeno venti specie di piccoli mammiferi nativi, mentre più di 120 sono attualmente minacciate di estinzione dalla loro presenza.

Si stima che in Australia vi siano 2,8 milioni di “feral cat” (gatti randagi e allo stato brado) e 6,6 milioni di cosiddetti pet, animali da compagnia, che assieme eliminano ogni anno 466 milioni di rettili, 265 milioni di uccelli e 815 milioni di piccoli mammiferi. Sono i calcoli del nuovo studio “Counting the bodies: Estimating the numbers and spatial variation of Australian reptiles, birds and mammals killed by two invasive mesopredators” guidato da scienziati del Research Institute for the Environment and Livelihoods dell'Università Charles Darwin. Non c'è da stupirsi che i gatti sono inseriti tra le cento specie più invasive del pianeta nella lista “100 of the World’s Worst Invasive Alien Species – A selection from the Global Invasive Species Database”.

Credit: The Conversation / Stobo-Wilson et al, Diversity and Distributions
Credit: The Conversation / Stobo-Wilson et al, Diversity and Distributions

A causa dei disastri ecologici di cui sono responsabili, non per colpa propria ma dell'uomo che li ha introdotti in territori dove non dovrebbero trovarsi, enti di ricerca e amministrazioni hanno iniziato a prendere misure – talvolta anche drastiche – per contenerne la diffusione. Per evitare i cruenti abbattimenti e al contempo tutelare la fauna autoctona, diversi comuni australiani hanno introdotto un vero e proprio coprifuoco per gatti, che in alcuni casi abbraccia l'intero arco della giornata. In parole semplici, i proprietari dei piccoli felini sono obbligati a tenerli chiusi entro il perimetro dell'abitazione, per impedire sanguinose scorribande in natura.

Canberra ha messo a punto una legge chiamata “Cat containment” che prevede un drastico cambiamento nella gestione dei gatti a partire dal 1 luglio di quest'anno. “Essere il proprietario di un gatto è divertente e gratificante, tuttavia comporta delle responsabilità”, si legge in un articolo informativo legato al nuovo atto. I gatti, infatti, non potranno più uscire dalle abitazioni private se non accompagnati con un guinzaglio, esattamente come avviene per i cani. Rischia multe dai 300 ai 1.600 dollari chi non contiene il proprio gatto. Nel caso in cui un micio dovesse essere catturato dalle autorità durante una fuga, a Bendigo per “ritirarlo” è prevista una spesa di 120 dollari. In alcuni territori dell'Australia le misure di contenimento dei gatti sono attive già da qualche tempo, ad esempio con coprifuoco nelle ore notturne (è noto che i gatti uccidono più prede tra il tramonto e l'alba). A Fremantle, in Australia Occidentale, i felini saranno invece totalmente banditi dalle aree pubbliche.

Potrebbero sembrare misure eccessive, ma 7 milioni di animali selvatici uccisi ogni giorno sono un prezzo troppo alto da pagare. Un'estinzione, del resto, è per sempre. “Si tratta di proteggere la nostra fauna selvatica e si tratta anche di aiutare a mantenere i gatti delle persone al sicuro dai combattimenti tra gatti o dall'essere investiti dalle auto”, ha spiegato alla ABC Adin Lang, tra i membri del Consiglio di Fremantle. “Ciò significa che se i ranger incontreranno gatti sui marciapiedi o sulle strade, potrebbe essere inflitta una multa al proprietario, proprio come una multa viene emessa a un proprietario di cane il cui cane non è al guinzaglio”, ha aggiunto Lang. “La gestione dei gatti domestici è un grosso problema”, le ha fatto eco lo zoologo John Read. “Tenere i gatti confinati aiuta a prevenire impatti sull'ambiente e sulla salute e impedisce loro di uscire e far nascere più gatti selvatici”, ha chiosato lo scienziato.

Gli esperti consigliano di tenere i gatti dentro casa anche in Italia, dove sono responsabili dell'uccisione di esemplari di oltre 200 specie selvatiche. Il gatto domestico, in fondo, non è un animale che esiste in natura (è stato selezionato dal gatto selvatico millenni fa) e quando vi si introduce senza controllo è in grado di arrecare gravi danni, agli equilibri ecologici e alla biodiversità.

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