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In arrivo la Cometa di Pasqua: astrofisico Masi spiega a Fanpage.it quando e come vederla dall’Italia

Una nuova cometa è stata scoperta in questi giorni e per questo motivo è stata ribattezzata “Cometa di Pasqua”. A partire dall’ultima settimana di aprile l’astro chiomato sarà visibile la sera, subito dopo il tramonto; per sapere quando e come ammirarlo dall’Italia abbiamo contattato l’astrofisico Gianluca Masi. Ecco cosa ci ha raccontato.
Intervista a Gianluca Masi
Astrofisico, responsabile scientifico del Virtual Telescope Project e curatore del Planetario di Roma
A cura di Andrea Centini
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La "cometa di Pasqua" C/2025 F2 (SWAN). Credit: Wikipedia / C messier
La "cometa di Pasqua" C/2025 F2 (SWAN). Credit: Wikipedia / C messier

All'inizio di aprile, analizzando le immagini raccolte dallo strumento SWAN (Solar Wind Anisotropies) installato sulla sonda Solar and Heliospheric Observatory (SOHO) dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e della NASA, astronomi dilettanti si sono accorti della presenza di una nuova cometa. Le è stato inizialmente assegnato il nome provvisorio di SWAN25F, ma è già stata ribattezzata affettuosamente “cometa di Pasqua”, visto il periodo. L'astro chiomato nei giorni scorsi ha avuto un repentino incremento della magnitudine (luminosità apparente) e si stima che possa diventare persino visibile a occhio nudo a ridosso del passaggio al perielio – la minima distanza dal Sole – atteso giovedì 1 maggio.

In base ai calcoli la cometa dovrebbe arrivare a una magnitudine di +5, che è poco al di sopra del limite di osservabilità per l'occhio umano (+6). Ricordiamo infatti che la magnitudine si basa su una scala inversa e più basso è il valore (anche negativo) maggiore è lo splendore di un astro. Il Sole, ad esempio, ha un valore di – 26,74. Ciò significa che la cometa di Pasqua potrebbe diventare visibile senza strumenti ottici solo ed esclusivamente in cieli bui e stellati, privi di inquinamento luminoso. Per conoscere meglio quando, come e dove cercarla nei cieli d'Italia, Fanpage.it ha intervistato l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope Project e curatore presso il Planetario di Roma. Ecco cosa ci ha raccontato.

Dottor Masi, la cometa recentemente scoperta ha già ottenuto un nome ufficiale da parte del Minor Planet Center?

Nel corso della notte italiana tra l'8 e il 9 aprile è uscita la circolare di scoperta, sicché ora la cometa ha una descrizione formale: C/2025 F2 (SWAN). Era una cosa che ci aspettavamo, da un po' di giorni che aveva gli occhi puntati addosso. Diamo dunque il benvenuto a questo nuovo astro chiomato, di potenziale interesse anche per la folta schiera di curiosi del cielo. La sua prima evidenza è stata rintracciata da un manipolo di appassionati sulle immagini dello strumento SWAN a bordo della sonda SOHO.

La cometa ha avuto un notevole aumento di luminosità durante il suo viaggio di avvicinamento al Sole e si pensa possa diventare visibile persino a occhio nudo. Cosa può dirci al riguardo?

La cometa si è subito mostrata in aumento di splendore, tanto è vero che da una sera all'altra ha avuto un incremento significativo della magnitudine di oltre tre volte, salvo però – e questa è la notizia più recente – mostrare un riallineamento con i valori di due giorni prima. È un po' rientrata quella tendenza baldanzosa della cometa, tuttavia dobbiamo ricordare che gli astri chiomati sono del tutto imprevedibili, nel male come nel bene. Questo però ci dice che magari è disponibile a mostrare – come è tipico di certe comete – dei repentini aumenti di luminosità. Ma è chiaro che se da un lato quell'evoluzione iniziale aveva acceso speranze notevoli, adesso chiaramente rientriamo un po' più nei ranghi. Tuttavia ci aspettiamo che a ridosso del perielio, la minima distanza dal Sole che avverrà il primo maggio, possa comunque diventare fruibile anche con modesti binocoli. Ma se dovesse “ridare un po' di fiato alle sue polveri”, come dire, magari potrebbe mostrarsi anche a occhio nudo. Tuttavia le aspettative, anche qualora dovesse superare la soglia di visibilità a occhio nudo, restano quelle che dovrebbe rimanere ai limiti della visibilità per i nostri occhi, in condizioni per altro di cielo buio.

Quando consiglia di tentare l'osservazione e dove va cercata nel cielo?

Questa cometa non si vedrà staccata dall'orizzonte in piena notte, avrà sempre un'altezza sull'orizzonte non ideale e dovrà sempre sfidare il crepuscolo. Attualmente quello dell'alba, ma si sta spostando nel cielo serale, dove comunque rimarrà al filo dell'orizzonte. Se si vorrà tentare la sorte, dal 24 – 25 aprile l'astro chiomato sarà nel cielo serale, ma converrà comunque avere a disposizione un binocolo. La cometa è comunque già visibile adesso e lo sarà ancora per qualche giorno all'alba, seppur molto bassa e alle prese con il crepuscolo, sicché vi è pochissimo margine che va pure riducendosi, proprio perché la cometa si sta spostando dal cielo del mattino al cielo della sera.

Comunque, per chi volesse, nelle prossime 36 ore si può tentare l'osservazione all'alba attorno alle 5 del mattino; la cometa si trova tra le costellazioni di Pegaso e di Andromeda, verso Nord Est e a una decina di gradi di altezza. Chi ha confidenza col cielo capisce immediatamente che un astro con un'altezza di 10° è fortemente penalizzato nella sua osservazione. Però le condizioni sono queste, quindi vale la pena tentare. Magari poi la cometa ci farà la sorpresa di rinvigorirsi in splendore, un po' come aveva fatto poco dopo la sua scoperta, salvo poi avere una sorta di risacca.

Dove la troveremo nel cielo serale?

La cometa dalle stelle di Andromeda si sposterà verso il Toro, quindi scenderà un pochino verso Sud. Sarà da quei cieli che si vedrà più avanti, dalla metà di maggio in poi. Sostanzialmente, nell'ultima settimana di aprile e compreso il perielio del primo maggio, la vedremo di sera dopo il tramonto, bassa e a Nord Ovest, laddove al mattino era Nord Est.

Per l'osservazione cosa consiglia?

Per prima cosa consiglio di trovare il cielo più buio possibile. È vero che ci sarà l'interferenza del tramonto, ma magari non aggiungiamo altro disturbo alla luce naturale. E poi va trovato un orizzonte il più possibile privo di ostacoli; l'ideale sarebbe magari l'affaccio sul mare nella direzione della cometa, così non ci sono colline e palazzi a rosicchiare gradi preziosissimi. Tra l'altro tra l'1 e il 2 di maggio transiterà nella stessa zona di cielo delle Pleiadi e questo, magari con un binocolo, potrebbe rappresentare un momento esteticamente molto, molto interessante. Le Pleiadi sono tra i più celebri oggetti del profondo cielo, si tratta di un bellissimo ammasso stellare aperto. Lo ammireremo basso sull'orizzonte, tuttavia con la cometa nella stessa regione di cielo – mera compagna prospettica – potrebbe rappresentare per noi dell'emisfero Nord uno spettacolo imperdibile, da segnarsi sul calendario. Secondo me è un'occasione che merita di essere tenuta d'occhio. Speriamo anche nel meteo, che l'ultima volta con la cometa C/2023 A3 (Tsuchinshan-ATLAS) è stata una Caporetto.

Il Virtual Telescope Project trasmetterà una diretta per osservare la cometa C/2025 F2 (SWAN)?

Assolutamente sì. La data della diretta sarà il 2 di maggio, proprio perché in quel giorno la cometa si troverà prospetticamente nei pressi dell'ammasso stellare della Pleiadi, una gemma del cielo profondo. Quella sera l'incontro sarà al meglio di sé. La diretta sarà trasmessa attraverso gli strumenti del Virtual Telescope Project installati a Manciano.

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