In Amazzonia scorre un misterioso “fiume di acqua bollente”: è una trappola per gli animali
Nel cuore della Foresta Amazzonica peruviana c'è un fiume la cui acqua è talmente calda da raggiungere persino l'ebollizione (100° C) in alcuni punti. In genere varia tra i 45 e i 90 °C circa. Si tratta dello Shanay-timpishka, una affluente del famoso Rio delle Amazzoni conosciuto anche con diversi soprannomi: La Bomba, Fiume bollente, Timpu (dal verbo bollire) e Unico fiume al mondo che bolle. Il nome nella lingua locale può essere tradotto in italiano come “bollito col calore del sole”. Ma il sole, chiaramente, non c'entra nulla con le sue temperature estreme. Si ritiene che il calore notevole del corso d'acqua sia legato a un qualche fenomeno geotermico non ancora pienamente compreso, che si verifica nelle profondità della Terra.
Lo Shanay-timpishka è lungo 6,4 chilometri e si snoda nel santuario di Mayantuyacu, nel cuore della foresta di Huánuco della provincia peruviana di Puerto Inca. Qui vive la comunità Asháninka, secondo le cui leggende il fiume bollente sarebbe originato da una divinità chiamata Yacumama, un enorme serpente noto come “Madre delle Acque”. La ragione di questa credenza è legata al fatto che il fiume sgorga da sotto una roccia la cui forma ricorda vagamente proprio la testa di un serpente.
La ragione scientifica, come indicato, non è ancora chiara. Ciò che è certo è che si tratta di un fenomeno geotermico, nel quale l'acqua sotterranea viene riscaldata a grandi profondità e riportata in superficie, probabilmente da sorgenti termali legate a faglie nella crosta che permettono al liquido di entrare in contatto col calore del mantello e poi di risalire fino a fuoriuscire da sotto la roccia.
Generalmente le acque termali e altri fenomeni affini sono legati alla presenza di vulcani attivi e altre fonti geotermiche note; le terme di Agnano e le sorgenti di Pisciarelli sono ad esempio innescate dal supervulcano dei Campi Flegrei, nel napoletano. Il più vicino vulcano attivo allo Shanay-timpishka si trova a quasi 700 chilometri e non sono note fonti geotermiche specifiche nell'area, ma è evidente che vi sia un gradiente geotermico coinvolto nel processo. A sostenerlo anche lo scienziato Andrés Ruzo, geologo e divulgatore scientifico specializzato in geotermia che per primo iniziò a studiare il misterioso fiume circa 15 anni fa. Il fiume bollente è chiaramente noto sin dai tempi delle civiltà precolombiane ed è associato a molteplici leggende, molte delle quali hanno terrorizzato i “conquistadores” europei quando si imbatterono in un fenomeno mai visto prima.
L'affluente bollente del Rio delle Amazzoni si trasforma spesso in una trappola mortale per gli animali più imprudenti e sfortunati che vi finiscono dentro. Fanno una fine atroce venendo letteralmente cotti vivi. Nonostante la temperatura elevatissima, i fondali del fiume che bolle sono popolati da microorganismi estremofili, analoghi a quelli che si trovano a ridosso delle bocche idrotermali nel cuore degli oceani. Naturalmente si tratta di specie differenti, probabilmente endemiche. Il fiume, ovviamente, non è praticabile nemmeno dalle persone, ma dopo piogge abbondanti in alcuni punti la temperatura scende a tal punto da consentire gradevoli bagni caldi, come alle terme.