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Impiantata a Roma una retina artificiale che dona vista bionica a pazienti ciechi per maculopatia

Impiantata per la prima volta in Italia la protesi sottoretinica PRIMA System. Dona ai pazienti ciechi una vista bionica che rileva numeri, lettere e frasi.
A cura di Andrea Centini
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I medici impegnati nel pionieristico intervento. Credit: Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata / Facebook
I medici impegnati nel pionieristico intervento. Credit: Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata / Facebook

Impiantata a Roma una rivoluzionaria retina artificiale – o meglio, una protesi sottoretinica – in grado di ridonare una visione utile (bionica) ai pazienti che hanno perduto totalmente la vista a causa di una grave patologia oculare, la degenerazione maculare senile nella forma atrofica (secca) giunta allo stadio terminale, che prende il nome di “atrofia geografica”. Il pionieristico intervento, durato due ore, è stato eseguito presso l'Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata su un paziente di 91 anni. È stato il primo in assoluto a essere trattato in Italia con questo innovativo impianto protesico, chiamato PRIMA System e sviluppato dall'azienda Pixium Vision.

Credit: Pixium Vision
Credit: Pixium Vision

L'operazione conclusasi con successo fa parte del programma di trial clinici internazionale “PRIMAvera”, che vede coinvolte equipe mediche di diversi Paesi, tra i quali Francia, Germania, Regno Unito e Paesi Bassi. A breve altri due cittadini italiani saranno sottoposti al medesimo intervento, che è seguito da un periodo di riabilitazione visiva di diversi mesi. I primi impianti di PRIMA System furono eseguiti nel 2020 in Francia e da allora sono stati coinvolti altri pazienti; i risultati preliminari del programma arriveranno entro la fine dell'anno, ma ce ne vorranno altri tre per una valutazione complessiva, come affermato a Repubblica dal professor Andrea Cusumano, direttore Scientifico del progetto di ricerca condotto in Italia. Al momento sono previsti almeno cinque interventi nel nostro Paese, per un totale di una quarantina in Europa.

A eseguire l'intervento sul 91enne è stato il dottor Marco Pileri, responsabile della sezione di Chirurgia vitreoretinica presso l'Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata. Il paziente è affetto da degenerazione maculare legata all'età in forma atrofica da 10 anni, una patologia che allo stato terminale determina la totale perdita della visione centrale a causa della distruzione dei fotorecettori della macula, la porzione centrale della retina. Grazie all'impianto della protesi sottoretinica, è tuttavia possibile restituire una visione bionica che permette di leggere le lettere dell'alfabeto, i numeri e le frasi. Non si tratta di ridonare la vista naturale a persone totalmente cieche, ma di strapparle alla condanna dell'oscurità e offrire loro una visione utile che garantisca indipendenza e una migliore qualità della vita. Il dispositivo PRIMA System è un minuscolo microchip wireless di 2 x 2 millimetri che viene installato sotto la retina attraverso un intervento minimamente invasivo. Per funzionare ha bisogno di specifici occhiali con fotocamera e una centralina tascabile, che trasformano le immagini raccolte in segnali elettrici da convogliare al cervello.

Credit: Pixium Vision
Credit: Pixium Vision

“I pazienti con AMD atrofica terminale, nei quali si è avuta una progressiva scomparsa dei fotorecettori (coni e bastoncelli) che li ha portati alla completa perdita della visione centrale, si sono sempre sentiti dire che per loro non c’era alcuna possibilità di recupero anche minimo della visione centrale, mentre oggi appare possibile ripristinare una visione utile (sebbene limitata al riconoscimento di numeri e lettere) con l'impianto di un microchip sottoretinico”, ha dichiarato il dottor Pileri in un comunicato stampa. “Lo studio si prefigge infatti di restituire una visione utile nei pazienti che hanno perso completamente la visione centrale (assenza di percezione luce) a causa della AMD di tipo atrofico evoluta allo stadio terminale di GA. Il ripristino della visione ottenuto grazie all'impianto della protesi sottoretinica consente di produrre una stimolazione visiva e, attraverso le vie ottiche, la ricezione dello stimolo visivo da parte della corteccia cerebrale, permettendo infine il riconoscimento di numeri e lettere e di ricostruire parole complesse”, ha concluso l'esperto.

Credit: Pixium Vision
Credit: Pixium Vision

Sono almeno decine di migliaia le persone che in Italia potrebbero beneficiare di un simile dispositivo, non solo quelle affette da degenerazione maculare senile, ma anche di altre malattie retiniche per le quali si ritiene possibile l'impiego del PRIMA System. Lo scorso anno al Policlinico Gemelli di Roma è stata impiantata una retina artificiale chiamata NR600 progettata per i pazienti con un'altra grave malattia della vista, la retinite pigmentosa. Anche con questo dispositivo si ottiene una vista bionica che permette di distinguere forme e oggetti.

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