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Cambiamenti climatici

Il vortice polare ha cambiato direzione all’improvviso e ora sta ruotando nel senso opposto

Un’enorme massa di aria gelida sopra il Polo Nord – conosciuta come Vortice Polare – ha improvvisamente cambiato direzione e, da settimane, sta ruotando in senso opposto. Quali sono le cause e i rischi di questo fenomeno.
A cura di Andrea Centini
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Credit: NASA
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Sopra il Polo Nord si trova un'area di bassa pressione caratterizzata da aria fredda e circondata da venti velocissimi – fino a 250 chilometri orari – che, normalmente, viaggiano in senso antiorario. Si tratta del Vortice Polare, conosciuto anche come Vortice Artico, un fenomeno che gioca un ruolo significativo nel modellare la circolazione atmosferica e, di conseguenza, le condizioni meteorologiche in diverse aree del pianeta. Alcune gelate eccezionali, come quelle registrate all'inizio del 2021 in Europa e in Italia, sono state causate proprio dall'indebolimento del Vortice Polare, che ha permesso la fuoriuscita di sacche di aria fredda “scivolate” fin sul Vecchio Continente. Il cambiamento climatico è tra i principali fenomeni ad alterare e compromettere la tenuta di questa immensa massa d'aria gelida semi-permanente, con effetti a cascata sui Paesi dell'emisfero boreale (in particolar modo i più settentrionali).

Un recente e anomalo fenomeno di riscaldamento ha determinato una completa inversione del Vortice Polare, che ha improvvisamente iniziato a viaggiare in senso orario sul Polo Nord. Come specificato dalla climatologa della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) Rebecca Lindsey, tale fenomeno di inversione si è verificato due volte all'inizio del 2024. Potrebbe apparire come qualcosa di catastrofico, ma in realtà non è un evento inconsueto, così come non lo è il collasso stagionale (estivo) di tale vortice. Ciò che ha stupito gli scienziati è stato il modo, definito “drammatico”. L'inversione registrata a marzo del 2024 è infatti contemplata tra le più forti mai misurate in inverno negli ultimi 45 anni. “Il vortice ha cambiato direzione intorno al 4 marzo. Si è trattato di un'inversione sostanziale, raggiungendo i -20,5 m/sa pochi giorni fa, il che lo colloca tra i primi 6 eventi di questo tipo più forti dal 1979”, aveva dichiarato a Spaceweather.com la dottoressa Amy Butler, tra le curatrici del Polar Vortex Blog della NOAA.

A innescare l'inversione, secondo gli esperti, “treni di onde atmosferiche” legati al fenomeno conosciuto come El Niño-Oscillazione Meridionale (ENSO). Com'è noto quest'anno abbiamo avuto un inverno “rovente” (anche) a causa di El Niño, un fenomeno in grado di influenzare il clima sull'intero globo. “Dei 42 eventi (di inversione NDR) identificati nel set di dati di rianalisi ERA5, 17 si sono verificati durante gli inverni di El Niño, 16 durante gli inverni di La Niña e solo 9 durante gli inverni neutri”, ha spiegato la dottoressa Lindsey. Tra gli effetti di El Niño, afferma la NOAA, vi è anche la generazione di queste onde atmosferiche – chiamate onde di Rossby – che sono in grado di alterare le correnti a getto e modificare “i modelli meteorologici associati”. Durante gli inverni di El Niño queste onde possono spingersi sin nella stratosfera dove circola il Vortice Polare, favorendo le inversioni e il collasso dello stesso. Queste onde atmosferiche possono riscaldare la stratosfera determinando quello che gli esperti chiamano “Riscaldamento Stratosferico Improvviso”; ciò può portare all'inversione del Vortice Polare, come spiegato dalla dottoressa Butler.

L'inversione del vortice polare. Credit: NOAA
L'inversione del vortice polare. Credit: NOAA

Al momento non è chiaro quale possa essere l'impatto sul clima globale di questa inversione; sappiamo che non si è verificata alcuna ondata di gelo come avvenuto negli anni passati, ma gli scienziati hanno notato un incremento significativo dei livelli di ozono sul Polo Nord. Il picco che si è registrato a marzo è stato il più grande mai rilevato dal 1979. “Eventi improvvisi di riscaldamento stratosferico accelerano il trasporto dell'ozono dai tropici ai poli. Inoltre, il riscaldamento dell'aria aiuta a prevenire la perdita di ozono chimico”, ha chiosato la dottoressa Butler. Gli esperti si aspettano che la circolazione del vortice polare ritorni presto alla normalità, dato che i venti stanno rallentando e nei prossimi giorni dovrebbero tornare a spirare in senso antiorario. Ciò che è certo è che il riscaldamento globale è in grado di influenzare la circolazione atmosferica e i principali fenomeni barici come il Vortice Polare, traducendosi in eventi meteo estremi in vaste aree del pianeta.

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