Il virus della malattia del bacio è la principale causa della Sclerosi Multipla, secondo uno studio
La causa principale della Sclerosi Multipla (SM) è con elevata probabilità un'infezione provocata dal virus di Epstein-Barr (EBV) o Human herpesvirus 4, il patogeno responsabile della cosiddetta “malattia del bacio”, la mononucleosi infettiva. Si tratta di una scoperta rivoluzionaria per la Medicina, dato che fino ad oggi le cause della patologia neurodegenerativa erano ignote (sebbene si ipotizzasse da tempo il coinvolgimento di agenti virali). Grazie a questa scoperta potranno essere messi a punto vaccini e trattamenti ad hoc – non ancora disponibili contro il virus di Epstein-Barr – per prevenire la maggior parte dei casi di Sclerosi Multipla, una malattia che si caratterizza per la perdita di mielina (demielinizzazione) dalla guaina che protegge i neuroni del cervello e dei nervi spinali, con significative conseguenze sanitarie e sociali. La SM colpisce circa 3 milioni di persone nel mondo, con duemila nuovi casi ogni anno in Italia; in prevalenza si tratta di giovani tra i 20 e i 40 anni, soprattutto donne. Al momento non c'è una cura.
A determinare che il virus di Epstein-Barr è responsabile della Sclerosi Multipla è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati della Scuola di Salute Pubblica T. Chan dell'Università di Harvard e del Channing Laboratory del Brigham and Women's Hospital di Boston, che hanno collaborato con i colleghi del Centro di ricerca per la neuroimmunologia clinica e le neuroscienze di Basilea (RC2NB) dell'Ospedale universitario di Basilea (Svizzera), del Dipartimento di Medicina Preventiva e Biostatistica dell'Università di Scienze della Salute di Bethesda e di altri istituti. Gli scienziati, coordinati dal professor Alberto Ascherio, docente presso il Dipartimento di Nutrizione dell'ateneo del Massachusetts, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato ben 62 milioni di campioni di sangue raccolti tra il 1993 e il 2013 da 10 milioni di soldati americani. Durante questo periodo i registri militari statunitensi hanno riportato circa un migliaio di diagnosi di Sclerosi Multipla durante il servizio.
I ricercatori guidati dal professor Ascherio sono andati a caccia degli anticorpi contro il virus di Epstein-Barr, rilevando che erano presenti in quasi tutti i soldati che avevano ricevuto la diagnosi di Sclerosi Multipla. Un dato del genere è tuttavia poco significativo, poiché il patogeno colpisce la quasi totalità della popolazione entro i 20 anni di età. Si stima che il 95 percento dei cittadini americani lo abbia contratto; il virus, molto contagioso, si trasmette principalmente attraverso la saliva (ecco perché la mononucleosi infettiva si chiama “malattia del bacio”), la condivisione di cibo e posate, ma nella stragrande maggioranza dei casi provoca un'infezione asintomatica senza apparenti conseguenze. Dunque come hanno fatto gli scienziati ad associarlo alla Sclerosi Multipla, essendo il virus così diffuso? I ricercatori si sono concentrati sui casi di soldati negativi al virus di Epstein-Barr al momento dell'arruolamento, ma che sono diventati positivi durante il servizio. Dall'analisi statistica è emerso che chi si è infettato durante il servizio militare aveva un rischio di Sclerosi Multipla 32 volte superiore rispetto ai colleghi rimasti negativi, facendo emergere un evidente nesso di casualità. È noto che molte infezioni virali se contratte da bambini hanno poche o zero conseguenze, tuttavia da adulti possono avere un impatto sulla salute significativo.
“L'ipotesi che l'EBV causi la SM è stata studiata dal nostro gruppo e da altri per diversi anni, ma questo è il primo studio che fornisce prove convincenti di causalità”, ha dichiarato in un comunicato stampa il professor Ascherio, esperto di epidemiologia e nutrizione. “Questo è un grande passo perché suggerisce che la maggior parte dei casi di Sclerosi Multipla potrebbe essere prevenuta fermando l'infezione da EBV e che prendere di mira l'EBV potrebbe portare alla scoperta di una cura per la Sclerosi Multipla”, ha aggiunto lo scienziato. Come specificato dagli studiosi, al momento non ci sono trattamenti per prevenire o curare l'infezione da virus di Epstein-Barr, tuttavia possono essere sviluppati vaccini specifici e farmaci antivirali che in futuro potrebbero “prevenire o curare la Sclerosi Multipla”. Contro il virus EVB, ad esempio, è già in sperimentazione il vaccino “mRNA-1189” di Moderna, basato sulla stessa tecnologia dei vaccini anti Covid. I dettagli della ricerca “Longitudinal analysis reveals high prevalence of Epstein-Barr virus associated with multiple sclerosis” sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Science.